NBA: i Nets sospendono Kyrie Irving per un avere condiviso un film anti-semita
- di: Redazione
La dirigenza della squadra dei Brooklyn Nets, della Nba, ha sospeso per cinque partite una delle sue stelle, la guardia trentenne Kyrie Irving, per avere condiviso un documentario dai forti ed espliciti contenuti anti-semiti. Dopo avere avuto comunicato il provvedimento, Irving si è scusato su suo account Instagram.
NBA, i Brooklyn Nets sospendono Kyrie Irving
"A tutte le famiglie e comunità ebraiche che sono state ferite e colpite dal mio post, dico di essere profondamente dispiaciuto per avere dolore e mi scuso", ha scritto Irving. ''Non avevo alcuna intenzione - ha continuato Irving - di mancare di rispetto alla storia culturale ebraica riguardo all'Olocausto o di perpetuare l'odio. Sto imparando da questo sfortunato evento e spero che possiamo trovare comprensione tra tutti noi".
La scelta di Irving era stata stigmatizzata la scorsa settimana, tra gli altri, dal proprietario dei Nets, Joe Tsai, e dalla stessa NBA, per avere condiviso il film del 2018 "Hebrews to Negroes: Wake Up Black America", basato sull'omonimo libro di Ronald Dalton, accusato di antisemitismo dai gruppi per i diritti civili.
Prima che Irving si scusasse, i Nets hanno pubblicato una dichiarazione su Twitter in cui affermavano di aver fatto ripetuti tentativi per aiutare Irving a "capire il danno e il pericolo delle sue parole e azioni, a cominciare dalla pubblicizzazione di un film contenente un odio antisemita profondamente inquietante".
I Nets hanno detto di essere "costernati" quando Irving "si è rifiutato di dire inequivocabilmente di non avere convinzioni antisemite, né di riconoscere materiale specifico di odio nel film", durante una sessione mediatica.
"Questa non è stata la prima volta che ha avuto l'opportunità di chiarire", ha detto la squadra. Durante un incontro con i media, ieri, a Irving è stato chiesto se si stesse scusando quando ha detto che non intendeva offendere dopo aver twittato un collegamento al film. "Non volevo causare alcun danno", ha risposto Irving. "Non sono io quello che ha fatto il documentario."
"Mi prendo la mia piena responsabilità, lo ripeto ancora, per aver pubblicato qualcosa sul mio Instagram o Twitter che potrebbe aver contenuto alcune sfortunate falsità", ha detto. "Mi prendo la responsabilità di pubblicarlo", ha continuato Irving. “Alcune cose che erano discutibili lì dentro, false. (...) . Non credo a tutto quello che tutti pubblicano. È un documentario. Quindi, mi prendo le mie responsabilità". Alla domanda se avesse convinzioni antisemite, Irving ha risposto: “Rispetto tutti i ceti sociali. Abbraccio tutti i ceti sociali. È lì che mi siedo”.
Quando gli è stato chiesto di rispondere sì o no alla domanda, ha risposto: "Non posso essere antisemita se so da dove vengo".
I Nets hanno dichiarato nella loro nota che "tale incapacità di sconfessare l'antisemitismo, quando viene data una chiara opportunità di farlo, è profondamente inquietante, è contro i valori della nostra organizzazione e costituisce un comportamento dannoso per la squadra. Di conseguenza, siamo del parere che attualmente non sia idoneo a essere associato ai Brooklyn Nets. Abbiamo deciso che Kyrie sconterà una squalifica senza retribuzione fino a quando non soddisferà una serie di misure correttive oggettive che affronteranno l'impatto dannoso della sua condotta e il periodo di sospensione scontato non sarà inferiore a cinque partite".
Quell'apparizione sui media è seguita all'annuncio di mercoledì di Irving e dei Nets che entrambi avrebbero donato 500.000 dollari alle organizzazioni anti-odio.
Il commissario NBA Adam Silver si è detto "deluso" da Irving dopo che la guardia non ha offerto scuse né denunciato il "contenuto dannoso contenuto nel film che ha scelto di pubblicizzare", definendo il comportamento del giocatore ''sconsiderato''.
Kyrie Irving lo scorso anno rifiutò di vaccinarsi contro il Covid-19, tanto che, per effetto delle leggi adottate a New York (dove i Nets giocano abitualmente), non poté disputare le partiti interne.