Iniziativa senza precedente nella più prestigiosa prestigiosa istituzione scientifica.
La Royal Society, una delle più antiche e rispettate istituzioni scientifiche al mondo, sta affrontando una crescente pressione per espellere Elon Musk dal suo elenco di membri. Oltre 1.700 scienziati hanno firmato una lettera aperta che sollecita la sua rimozione, citando comportamenti pubblici incendiari e la diffusione di disinformazione attraverso la sua piattaforma X (precedentemente Twitter). Secondo quanto riportato dal The Guardian, i firmatari della lettera accusano Musk di violare il codice di condotta della Royal Society, che impone ai membri di mantenere i più alti standard di comportamento pubblico.
Accuse di disinformazione e comportamento inappropriato
Le critiche rivolte a Musk riguardano diverse questioni, tra cui il suo utilizzo di X per promuovere teorie del complotto e fake news. I firmatari hanno espresso particolare preoccupazione per le sue dichiarazioni controverse, come aver definito la parlamentare britannica Jess Phillips un’"apologista dello stupro e del genocidio". Inoltre, Musk è stato criticato per il suo ruolo nell’amministrazione Trump, dove ha sostenuto pesanti tagli ai finanziamenti per la ricerca scientifica negli Stati Uniti.
La Royal Society, che conta circa 1.800 membri viventi, ha regole stringenti per l’ammissione, basate su "contributi sostanziali al miglioramento della conoscenza". Nel 2018, Musk era stato selezionato per il suo impatto tecnologico nei settori dei razzi spaziali, delle auto elettriche e degli impianti cerebrali. Tuttavia, il suo recente comportamento ha sollevato interrogativi sulla sua idoneità a mantenere il prestigioso status di membro.
Dimissioni di membri di spicco in segno di protesta
Negli ultimi mesi, alcuni membri della Royal Society hanno deciso di dimettersi per protestare contro l’inazione dell’istituzione nei confronti di Musk. Dorothy Bishop, neuropsicologa dell’Università di Oxford, è stata tra le prime a lasciare, dichiarando che "l’appartenenza di Musk contraddice i valori fondamentali della Royal Society" (The Guardian, 25 novembre 2024). Il suo esempio è stato seguito dal professor Andrew Millar dell’Università di Edimburgo, che ha motivato la sua decisione con "l’incapacità della Royal Society di affrontare adeguatamente il problema".
L’istituzione scientifica ha risposto in maniera cauta, affermando che le questioni riguardanti i singoli membri vengono gestite con riservatezza e nel rispetto del codice di condotta. Tuttavia, la pressione crescente ha portato alla convocazione di una riunione straordinaria, prevista per l’inizio di marzo, per discutere ufficialmente della richiesta di espulsione di Musk.
Musk, X e la disinformazione scientifica
Uno dei principali punti di attrito tra Musk e la comunità scientifica riguarda la gestione di X. Da quando ha acquisito la piattaforma nel 2022, i ricercatori hanno evidenziato un incremento esponenziale della disinformazione. Uno studio dell’Università della California ha rilevato che i messaggi di odio su X sono aumentati del 50% dopo l’acquisizione da parte di Musk. Inoltre è stato accusato di manipolare l’algoritmo della piattaforma per promuovere contenuti di estrema destra e teorie del complotto, danneggiando la fiducia nel metodo scientifico.
Alcuni scienziati hanno proposto una forma di boicottaggio della piattaforma. Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi ha dichiarato che "le espulsioni non sono mai una buona idea, ma la comunità scientifica dovrebbe abbandonare X per spostarsi su piattaforme alternative". Negli ultimi mesi molti ricercatori e università hanno iniziato a migrare verso Bluesky, considerata un’alternativa più neutrale e sicura.
Quali scenari per il futuro?
La controversia solleva interrogativi più ampi sul ruolo delle istituzioni scientifiche nel mantenere standard etici tra i loro membri. Se la Royal Society dovesse espellere Musk, si tratterebbe di un caso senza precedenti per un personaggio di tale rilevanza. Tuttavia, un mancato intervento potrebbe danneggiare la credibilità della Società stessa, minando la fiducia nella sua capacità di mantenere alti standard morali.
Musk non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda, ma ha risposto su X con un post ironico: "Voglio ringraziare la Royal Society per l’onore di essere cacciato prima ancora di essere sentito". Intanto, il dibattito rimane aperto e la decisione di marzo potrebbe segnare un punto di svolta nella relazione tra scienza e figure pubbliche controverse.