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Elon Musk e il suo "Make Europe Great Again": provocazione, ambizione o strategia globale?

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Elon Musk e il suo 'Make Europe Great Again': provocazione, ambizione o strategia globale?

Elon Musk torna a far parlare di sé, questa volta non per un razzo diretto su Marte o una nuova intelligenza artificiale, ma per un progetto decisamente più politico e dal sapore sovranista: “Make Europe Great Again” (MEGA). Uno slogan che richiama direttamente il "Make America Great Again" di Donald Trump, ma che invece di essere rivolto agli Stati Uniti, guarda al Vecchio Continente, invitando gli europei a una nuova unità politica, economica e tecnologica.

Elon Musk e il suo "Make Europe Great Again": provocazione, ambizione o strategia globale?

Ma cosa c’è dietro questo annuncio? Una provocazione, una strategia o un vero e proprio ingresso nel dibattito geopolitico europeo?

Musk, l’Europa e la sfida all’establishment
Elon Musk non è nuovo a uscite dirompenti, e questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra le istituzioni europee e le grandi piattaforme digitali. Bruxelles, infatti, negli ultimi mesi ha aumentato la pressione su colossi come Tesla, X (ex Twitter) e SpaceX, con normative più stringenti su concorrenza, disinformazione e regolamentazione del digitale.

Proprio negli ultimi mesi, Musk ha contestato apertamente il Digital Services Act dell’Unione Europea, accusando Bruxelles di limitare la libertà di espressione con le sue politiche sulla moderazione dei contenuti online. Non è un caso che il suo appello agli europei arrivi in un momento in cui le tensioni con i regolatori UE sono ai massimi livelli.

In un tweet – ormai il suo canale ufficiale di comunicazione – Musk ha scritto: “L’Europa ha bisogno di riscoprire la sua grandezza. Il mondo ha bisogno di un’Europa forte, innovativa e indipendente. Europei, unitevi.”

Parole che suonano come una chiamata all’azione, ma che pongono anche una domanda: quale idea di Europa ha in mente il miliardario sudafricano?

Una nuova visione europea o un’operazione di marketing?
Musk non ha specificato dettagli concreti su MEGA, ma conoscendo il personaggio, è improbabile che si tratti solo di uno slogan lanciato al vento. Alcuni analisti leggono questa mossa come un tentativo di influenzare il dibattito politico europeo, soprattutto in vista delle elezioni del Parlamento Europeo del 2024.

Un’Europa più forte, secondo Musk, dovrebbe essere:Meno burocratica, con meno regolamentazioni che frenano l’innovazione.Più autonoma dagli USA e dalla Cina, capace di imporsi come terza potenza globale.Tecnologicamente avanzata, con investimenti più massicci in AI, spazio e mobilità elettrica.

Il problema è che questa retorica sembra avere un’eco molto più politica che economica, richiamando in parte le posizioni di chi vorrebbe un’Europa più sovranista, meno legata a Bruxelles e più orientata agli interessi dei singoli Stati. Non a caso, il suo messaggio è stato accolto con entusiasmo da alcuni leader nazionalisti e con scetticismo dai vertici UE.

L’ombra degli interessi personali
C’è poi un’altra lettura: Musk sta giocando una partita personale.Tesla ha forti interessi in Europa, con la gigafactory di Berlino che rappresenta un nodo strategico della sua produzione. Le normative ambientali e industriali dell’UE, però, potrebbero diventare un freno alla sua espansione.X (ex Twitter) è finito nel mirino della Commissione Europea per il problema della disinformazione e della moderazione dei contenuti. Musk ha già detto di non voler cedere ai diktat di Bruxelles.SpaceX e Starlink hanno iniziato a giocare un ruolo nella difesa europea, specialmente in Ucraina, ma senza un coordinamento con l’UE.

Musk potrebbe dunque usare la retorica di MEGA per creare una frattura tra gli europei e le istituzioni di Bruxelles, favorendo un’Europa più frammentata e, di conseguenza, più vulnerabile all’influenza delle sue aziende.

Europa: servono Musk o politiche serie?
L’Europa di oggi è un continente che fatica a trovare una direzione unitaria, stretta tra il peso della sua burocrazia e la necessità di reinventarsi in un mondo dominato da USA e Cina. Ma la domanda resta: perché mai dovrebbe essere Elon Musk a indicare la strada?

Se c’è una lezione che l’Europa può trarre da questa vicenda, è che il continente ha bisogno di un’identità più chiara e di una leadership più determinata. Forse Musk ha ragione su un punto: l’Europa deve riscoprire la sua grandezza. Ma lo deve fare con scelte politiche e strategiche proprie, non con slogan importati dagli Stati Uniti.

MEGA è una provocazione, certo. Ma potrebbe anche essere un campanello d’allarme per un’Europa che non può più permettersi di restare a guardare mentre i giganti della tecnologia – americani o cinesi – ne definiscono il futuro.

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