Le strategie che hanno fatto crescere MSC fino a farla diventare il terzo brand mondiale del settore e quello in più rapida evoluzione, la scelta decisa della sostenibilità, il progetto delle navi a idrogeno con Snam e Fincantieri, il varo della nave più sostenibile del mondo, la questione della difficoltà nel reperimento del personale. Faccia a faccia con Leonardo Massa, Managing Director Italia.
MSC Crociere: intervista al Intervista al Managing Director Italia, Leonardo Massa
Quali sono le scelte strategiche che hanno fatto di MSC Crociere la Compagnia di crociera in più rapida crescita a livello mondiale? In questo contesto, qual è l’evoluzione prevedibile nel mercato italiano, che rappresenta il mercato principale dell’Azienda?
Per quanto riguarda le scelte strategiche direi due binari: da un lato quello della grande capacità d’investimenti dell’azienda, nata dal co-business aziendale che è legato al settore del trasporto merci di cui ricordo siamo la prima compagnia al mondo; quindi grandi capacità di costruire tante nuove navi e tante nuove navi arriveranno; dall’altro lato una visione globale del mercato, ma con una grande attenzione alle differenze locali in cui crediamo di essere veramente unici. Pur essendo un’azienda globale abbiamo infatti questo approccio molto locale dei mercati in cui operiamo che evidentemente in questi anni ci ha premiato. Le confermo che il mercato italiano è per noi il mercato di riferimento, quello dove siamo nati e in cui nel corso degli anni siamo diventati market leader. Siamo presenti in 72 paesi del mondo, in alcune aree siamo già market leader, in altre lo stiamo diventando.
Avete un programma di spessore sul fronte della sostenibilità, riassunto nel paper “Il nostro programma per un futuro sostenibile”. Quali sono i suoi cardini essenziali?
Parlando di sostenibilità innanzitutto c’è la visione dell’armatore di portare l’azienda nel 2050 a impatto zero. Detto ciò, oggi la sostenibilità cammina su due binari: da un lato la capacità delle aziende di investire, dall’altro lo sviluppo delle nuove tecnologie. In questo nel corso degli ultimi anni siamo stati l’azienda crocieristica non solo che ha investito di più per costruire navi sempre più nuove e sempre più sostenibili ma che, in collaborazione con altre aziende leader come Snam e Fincantieri, ha progettato sistemi innovativi che poi arriveranno anche nella realtà della vita di tutti i giorni: pochi giorni fa a Doha abbiamo inaugurato la prima nave a gas liquefatto naturale, con Snam e con Fincantieri stiamo lavorando a un progetto di navi a idrogeno. La tecnologia è un elemento essenziale per poter essere sempre più sostenibili.
Restando sul tema sostenibilità, ha fatto il suo debutto ‘MSC World Europa’, la nuova Ammiraglia di MSC Crociere, la nave più avanzata del Gruppo dal punto di vista ambientale. Quali le novità che presenta?
È la nave più grande mai costruita per un armatore europeo: 2mila 600 camere, oltre 6mila 500 ospiti e quasi duemila persone di equipaggio, quindi un vero e proprio comune di medie dimensioni, oltre alla propulsione a GNL (gas liquefatto naturale) - quello ad oggi a minor impatto ambientale - in tutta la filiera che tocca la vita della nave e quindi degli ospiti. Siamo ai massimi standard in termini di sostenibilità, dalla gestione delle acque reflue alle vernici utilizzate che non rilasciano nulla nell’ambiente e, addirittura, alle eliche i cui rumori sono stati portati quasi a zero per non dar fastidio ai cetacei quando operiamo nei vari mari del pianeta. Insomma, si tratta della nave in assoluto più green oggi disponibile all’interno dell’industria crocieristica mondiale e crediamo con essa di aver fissato un nuovo step di riferimento per tutto il settore.
È facile oggi trovare personale nel settore delle crociere? Si legge che non è così semplice.
In effetti non è così facile. La domanda è crescente perché si tratta di un’industria che si sta sviluppando a livello globale in maniera molto rapida e dire ‘nuova nave’ significa dire 2mila/2mila 500 posti di lavoro in più, con professionalità molto variegate, dalla parte legata all’hotellerie alla parte ‘marinara’ legata alla nave, a tutte quelle professionalità di cui non si immaginerebbe neanche l’esistenza (cuochi, tecnici luci e così via). Per quanto riguarda la parte hotellerie, oltre al mercato di riferimento, il mercato italiano, abbiamo impiantato delle scuole di formazione in far East e in Africa, dove con 6/12 mesi di anticipo formiamo a terra il personale prima di farlo venire a bordo. In effetti nel post pandemia è stato abbastanza problematico ritrovare le professionalità. Dico ai giovani che guardano a uno sbocco occupazionale che questa delle crociere è un’industria che occupa nuovo personale e ne occuperà nei prossimi anni.