Intesa a tre, tra Banco Bpm, Caltagirone ed eredi Del Vecchio su Monte dei Paschi di Siena, acquisendo il 15% venduto da Tesoro, che così scende all’11,7% di Montepaschi, mettendo anche al riparo da sanzioni da parte dell’Antitrust europeo circa i tempi di uscita dello Stato italiano dal capitale della banca, dove vi era entrato per salvare l’Istituto dal fallimento. Il 15% del Tesoro è stato venduto a Banco Bpm (5%), Anima (la holding di cui Bpm è primo azionista e Poste Italiane) ha acquistato il 3%, che sommato all’1% che aveva, sale al 4% del capitale Montepaschi, mentre l’imprenditore e finanziare rimano Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio che controlla Luxottica e ha partecipazioni in Mediobanca e Generali, il 3,5% ciascuna.
Bpm, Caltagirone ed eredi Del Vecchio acquistano dal Tesoro il 15% di Mps
Un’operazione che garantisce l’italianità di Mps, come evidenzia il ministro Giancarlo Giorgetti, mentre sullo sfondo c’è la creazione di quel forte terzo polo bancario alle spalle di Banca Intesa e Unicredit (Bpm è già la terza banca italiana, ma la distanza con Banca Intesa e Unicredit è siderale) con Bpm come asse portante. Un’operazione ben vista dal Governo e di cui erano circolati forti rumors circa l’acquisizione di Montepaschi da parte di Bpm, che però non se l’è sentita di effettuare da sola un’operazione che per lei rappresenta un boccone troppo grosso (Bpm capitalizza in Borsa 10,2 miliardi di euro, contro i 7 di Mps).
“L’acquisizione della partecipazione in Mps da parte di Banco BPM - afferma una nota del Gruppo - si inserisce nel contesto più ampio dell’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalià delle azioni di Anima Holding annunciata da Banco BPM lo scorso 6 novembre ed è coerente con la strategia del gruppo di rafforzamento delle proprie fabbriche prodotto. MPS è, infatti, infatti il primo distributore di prodotti del gruppo Anima, dopo Banco BPM, e rappresenta un partner strategico per la crescita futura di Anima e delle sue controllate”.
Soddisfatto, anzi soddisfattissimo, il ministro di Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti: “Abbiamo portato a termine un’azione importante come avevamo annunciato nelle sedi istituzionali, prevedendo la realizzazione di un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l’azionariato di un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato come da sempre dichiarato in questi due anni di governo”.