Dollaro più debole, attese di tagli Fed e rischio shutdown Usa spingono i metalli. Argento ai massimi da 14 anni, platino sui livelli più alti da oltre un decennio.
L’oro ha aggiornato il suo massimo storico nell’overnight asiatico, superando per la prima volta la soglia psicologica dei 3.800 dollari l’oncia. La spinta arriva da un dollaro più morbido e da scommesse sempre più robuste su nuovi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve tra ottobre e dicembre.
Il punto
Lo spot ha oltrepassato la barriera dei 3.800 $/oz mentre i future di dicembre sono rimasti a ridosso dei massimi intraday. Il movimento conferma il ruolo dell’oro come bene rifugio in un contesto di incertezza macro e geopolitica.
Perché succede adesso
Primo, il dato PCE ha rafforzato la view di ulteriori allentamenti della banca centrale statunitense. Secondo, il dollaro in flessione rende il metallo meno caro per gli acquirenti non Usa. Terzo, cresce la domanda rifugio per il rischio di shutdown federale, con i mercati in attesa degli sviluppi politici a Washington.
Le altre borse dei metalli
L’argento è balzato sopra 47 $/oz, livello che non si vedeva da oltre 14 anni. Il platino ha oltrepassato 1.620 $/oz, aggiornando i massimi da più di un decennio. Il movimento riflette sia la componente rifugio sia il recupero di alcuni segmenti industriali.
La benzina del rally: banche centrali ed ETF
Il quadro di fondo resta sostenuto da acquisti delle banche centrali e dal rinnovato interesse degli ETF sull’oro. Le consistenze dei principali fondi indicizzano un ritorno degli afflussi, elemento che tende ad amplificare le fasi di forza. “Il dato sull’inflazione ha dato al mercato ragioni per credere in ulteriori tagli a breve”, ha osservato un analista, sottolineando come il posizionamento resti molto orientato al rialzo.
Washington all’ultima curva
Al Congresso gli sforzi puntano a evitare la serrata dell’1 ottobre con una misura ponte. Il confronto ruota intorno al rifinanziamento dei programmi sanitari e alla durata della proroga. “Se non fanno un accordo, il Paese si ferma”, ha avvertito il presidente. “L’obiettivo è comprare un po’ di tempo”, ha spiegato lo speaker della Camera, mentre dall’opposizione arriva l’appello a un “negoziato serio”.
Cosa rischia l’economia (e i dati)
Uno shutdown prolungato può ritardare la pubblicazione dei principali indicatori, a partire dal report sul mercato del lavoro. L’ultimo grande precedente, tra fine 2018 e inizio 2019, ha prodotto una perdita stimata di 11 miliardi di dollari di Pil, di cui una parte non recuperabile.
Cosa guardare nelle prossime ore
- Tenuta di 3.800 $: un consolidamento sopra soglia rafforza il momentum.
- Flussi su ETF e opzioni: ulteriori afflussi possono amplificare i movimenti.
- Calendario macro: eventuali rinvii dei dati diventano driver a sé.
- Argento e platino: più volatilità sull’argento; il platino beneficia del ciclo auto e dei progetti sull’idrogeno.