Nel lasso temporale compreso tra marzo 2023 a febbraio 2024, i contenuti online sulla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sono stati 7 milioni, in crescita del 31% negli ultimi sei mesi. E anche l’impatto reputazionale di questi contenuti è cresciuto: +14% nell’ultimo semestre: è quanto si desume dal monitoraggio di Reputation Manager, dal 2004 l’Istituto di riferimento in Italia per l’analisi e la gestione della reputazione di aziende, istituzioni e figure di rilievo pubblico, basata su un modello che calcola per ogni contenuto l’impatto reputazionale sulla base di oltre 100 parametri, tra elementi che riguardano la qualità del singolo contenuto ed elementi sui domini che li ospitano, come l’importanza e l’autorevolezza delle fonti.
Giorgia Meloni, cresce la reputazione online: battuti Salvini e Conte, pochi followers per Elly Schlein
Nell’ultimo anno, i contenuti online sulla premier superano del 150% quelli sul secondo politico più citato, Matteo Salvini, che si ferma a quota 2,8 milioni, mentre la segretaria del PD, Elly Schlein, si ferma al quarto posto con 1,5 milioni di mentions, dopo Matteo Renzi (2,1 milioni). Seguono Carlo Calenda, Giuseppe Conte e Antonio Tajani, rispettivamente con 1,2 milioni, 900mila e 500mila contenuti. La presidente del Consiglio è oggi l’esponente politico più seguito sui social con quasi 10 milioni di followers sulle piattaforme analizzate: innanzitutto Facebook, con 2,9 milioni di seguaci, cui segue Instagram, cresciuto in anno del 69% con2,7 milioni, e X-Twitter (2,3). Quindi, il suo canale TikTok (1,5 milioni) e l’account LinkedIn, piattaforma sulla quale è approdata a maggio 2023 e su cui ha un seguito di 270mila followers, e i canali WhatsApp (oltre 170 mila) e Telegram (58 mila). Il suo pubblico sui social è cresciuto del 43% in un anno e del 62% rispetto a ottobre 2022, periodo di formazione dell’attuale Governo. In particolare, continua l’impennata sul canale TikTok, il cui seguito registra un’espansione del 50% in un anno nonostante la frequenza di pubblicazione sul social non sia stata la più elevata (150 contenuti in 12 mesi, uno ogni 2,4 giorni).
Il contenuto che ha ottenuto il maggior numero di reazioni sulla piattaforma visuale di Meta è il post con cui la premier ha annunciato la separazione dal compagno, Andrea Giambruno, che ha generato un engagement pari a oltre 378mila reazioni: 333mila like e 45mila commenti. E lo stesso contenuto, condiviso trasversalmente sulle piattaforme social della premier, ha suscitato oltre 220mila reazioni su Facebook e 48mila su X.
Rispetto a un anno fa, quando si era posizionata sul gradino più basso del podio, la premier ha dunque superato per seguito Matteo Salvini, che oggi conta oltre 9,8 milioni di follower sulle piattaforme analizzate (+3% in un anno), e Giuseppe Conte, il quale raggiunge gli 8,2 milioni (+4%). Nessuna competizione social, invece, con leader di opposizione, la segretaria dem Elly Schlein, ferma a 800mila follower totali.
Guardando solo al sentiment dei contenuti online, a prevalere nell’ultimo anno sono quelli neutri/informativi (63%) sulle attività di governo, mentre un dato cui porre attenzione è che, entrando nel merito delle opinioni sull'operato di Giorgia Meloni, i contenuti negativi (26%) risultano essere oltre il doppio rispetto a quelli positivi (11%).
“In questa fase, la percezione del presidente del Consiglio è molto meno polarizzata rispetto agli inizi della sua esperienza di governo - commenta Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager® - con un calo sia dei contenuti positivi che negativi a favore di un ampliamento di quelli informativi. È importante notare, però, che all’interno dei social la percentuale di negatività arriva al 52%, il doppio rispetto al 26% registrato trasversalmente su tutti i canali analizzati. La reputazione complessiva continua però a tenere, principalmente grazie a due fattori: il carattere più volatile dei contenuti sulle piattaforme social, che rende l’impatto reputazionale delle conversazioni meno incisivo rispetto ai contenuti pubblicati dalle testate giornalistiche, costitutivamente permanenti nei motori di ricerca, e a un orientamento poco polarizzato di queste ultime”.
Dall’analisi aggiornata a febbraio 2024, emerge poi che la premier è stata citata online 7 milioni di volte in dodici mesi. In particolare, i contenuti su Giorgia Meloni hanno visto un’espansione del 31% nella seconda parte dell’anno. L’attenzione mediatica e social rivolta alla presidente del Consiglio, prima in flessione e poi stabile in termini di volumi dopo le elezioni politiche di fine ottobre 2022, è infatti tornata a crescere con forza a partire da agosto 2023.
Da rilevare anche che, nei primi 100 giorni di governo, il sentiment delle conversazioni online sulla premier era positivo il 20% delle volte, negativo per il 30% e neutro nella metà dei contenuti analizzati, mentre nel corso dell’ultimo anno le positività si sono dimezzate (11%) e sono perlopiù a bassa intensità. In generale, però, la percezione è divenuta meno polarizzata: dal dato aggiornato a febbraio 2024, emerge una neutralità pari al 63% delle conversazioni e le negatività risultano in diminuzione, per quanto continuino a essere più del doppio rispetto alle conversazioni con sentiment positivo. Le critiche e gli attacchi a Meloni caratterizzano il 26% dei contenuti (-4 punti rispetto ai primi 100 giorni) e, di questi, il 6% risulta a medio-alta intensità.
La minore enfasi, sia in positivo che in negativo, sull’operato della premier rispetto ai primi mesi di governo è fisiologica ed è determinata, oltre che da un parziale superamento del clima elettorale, anche da una maggiore presenza di articoli perlopiù fattuali relativi alla sua attività istituzionale a capo dell’esecutivo. Ciò è vero soprattutto con riferimento alle testate giornalistiche, le quali mantengono, il più delle volte, un tono informativo. Questo genere di contenuti, di conseguenza, contribuisce all’espansione delle neutralità e non pesa in modo rilevante in positivo o in negativo sulla reputazione della premier.
I temi più discussi sull’operato di Giorgia Meloni sono stati prevalentemente tre, i cui picchi volumetrici registrati nel corso dell’ultimo anno, tutti concentrati negli ultimi sei mesi, corrispondono a tematiche molto differenti tra loro: a metà settembre 2023, a quasi un anno dall’insediamento a Palazzo Chigi, il tema più ricorrente nei contenuti online è l’immigrazione, tra resoconti sull’operato del Governo e flussi difficilmente controllabili; il secondo picco per volumi risale a un mese dopo, quando a dominare la scena è la separazione dal compagno, Andrea Giambruno, con un annuncio social della premier generatore di ogni sorta di commento e speculazione; il terzo fatto più commentato riguarda invece le dichiarazioni della premier sul caso Ferragni-Balocco, un’intersezione di mondi che non poteva che stimolare accese conversazioni.
In termini reputazionali, i contenuti dal maggior impatto positivo sono stati gli elogi ed endorsement di colleghi di partito, tra cui anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, della sorella Arianna e di diversi rivali politici come Matteo Renzi, il quale appoggia la proposta di riforma costituzionale della maggioranza nella parte in cui prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Contribuiscono anche i sondaggi politici che vedono in crescita il consenso della premier e della forza politica da lei rappresentata. Di converso, incidono particolarmente e in senso opposto le contestazioni a livello internazionale per le sue politiche migratorie a fine aprile 2023, suscitate e accentuate dal naufragio di Cutro avvenuto due mesi prima, le accuse di ‘nepotismo’ nell’attribuzione di ruoli di spicco all’interno della macchina politico-amministrativa e le ombre di fascismo e razzismo invocate da chi critica le scelte dell’Esecutivo.
I termini più utilizzati nei contenuti che riguardano la premier sono “migranti” (parola presente nell’8,6% delle conversazioni), “sinistra” (8,3%), “Matteo” e “Salvini” (rispettivamente 11,9 e 11%). Spazio anche per “economia” (7,7%), tra i principali focus dell’azione di governo, e “Fratelli d’Italia” (10,7%).
Anche la scelta degli hashtag inseriti nei post sulle piattaforme social è un chiaro indicatore della percezione online della presidente del Consiglio e conferma la prevalenza di un sentiment negativo rispetto alle positività. Gli hashtag accompagnano soprattutto le critiche rivolte alla premier, per cui riflettono in modo preponderante un certo grado di opposizione al suo operato.