Medio Oriente: cominciata la tregua, si aspetta la liberazione di 13 ostaggi
- di: Redazione
La tregua nei combattimenti tra Israele e Hamas è entrata in vigore questa mattina (alle 6.00, ora italiana) , con i primi 13 ostaggi, donne e bambini, sequestrati il sette ottobre, durante l'attacco dei miliziani palestinesi, saranno rilasciati nel pomeriggio. I loro nomi sono già in possesso del governo israeliano, che è in contatto con le famiglie.
L'accordo, raggiunto mercoledì tra il governo israeliano e il gruppo islamico, prevede lo scambio di cinquanta donne e bambini ostaggi di Hamas con prigionieri palestinesi e una pausa di quattro giorni nei combattimenti.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, così come l'egiziano Abdel Fattah Al-Sissi e lo statunitense a Joe Biden, hanno accolto con favore l'accordo raggiunto.
Medio Oriente: cominciata la tregua, si aspetta la liberazione di 13 ostaggi
Da parte sua, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che la ''tregua umanitaria deve consentire di negoziare le condizioni di un cessate il fuoco'' che deve essere ''il più duraturo possibile''. Per l'Onu, è stato fatto un passo importante, ma ''resta ancora molto da fare''.
Di ritorno dalla Striscia di Gaza, Philippe Lazzarini, commissario generale dell'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha ribadito il suo appello per un ''cessate il fuoco umanitario a lungo termine''. ''Dalla mia prima visita, due settimane fa - ha detto - , la situazione umanitaria è già notevolmente peggiorata'', affermando che un milione di persone sono ospitate nei locali dell'agenzia delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza.
La pausa umanitaria consentirà l’ingresso di un maggior numero di convogli umanitari e di aiuti, compreso il carburante, ha sottolineato il Qatar. Circa 200-300 camion umanitari entreranno nell'enclave , di cui otto con carburante e gas, ha detto un dirigente di Hamas, Taher Al-Nounou.
Non scema, intanto, la tensione ai confini di Israele, dove non sono cessate la attività militari di Hezbollah, nel nord, e dei ribelli yemeniti Houthi, nel sud. In particolare, una nave da guerra americana, che stava pattugliando il Mar Rosso, ha abbattuto droni lanciati dallo Yemen verso Israele.