Mfe-Mediaset avanza in Germania con un’offerta pubblica di acquisto al prezzo minimo, puntando a rafforzare la sua influenza sul gruppo televisivo. Intanto, il management tedesco è sotto pressione per accelerare la ristrutturazione.
L’offerta al ribasso: una mossa strategica
Mfe-Mediaset ha ufficializzato un’Opa (Offerta Pubblica di Acquisto) su ProsiebenSat.1, il gigante televisivo tedesco, con l’obiettivo di superare la soglia del 30% delle azioni attualmente detenute. L’offerta, fissata al prezzo minimo di legge – circa 5,7 euro per azione, ben al di sotto della quotazione di borsa di 6,5 euro – è stata definita “necessaria” dall’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi per “rafforzare il ruolo di socio industriale” e “creare valore per tutti gli azionisti”.
La mossa arriva dopo mesi di tensioni tra Mediaset e il management di Prosieben, accusato di aver ritardato la vendita di asset non strategici e di non aver sufficientemente focalizzato il gruppo sul core business televisivo. “Serve un cambio di passo prima che sia troppo tardi”, ha dichiarato Berlusconi in una nota, sottolineando l’urgenza di un rilancio operativo.
L’accordo con un azionista chiave
Nonostante il prezzo basso, Mediaset ha già assicurato l’adesione di un azionista rilevante, il cui nome non è stato rivelato ma che, secondo fonti vicine alla trattativa, non sarebbe il fondo ceco Ppf (che detiene oltre il 10% di Prosieben). Grazie a questo accordo, il gruppo italiano garantirà comunque una quota superiore al 30%, consolidando la sua posizione di maggior relativo.
“L’Opa è indispensabile per affiancare Prosieben con un approccio costruttivo”, ha aggiunto Berlusconi, ribadendo la volontà di Mediobanca – financial advisor dell’operazione – di evitare un’acquisizione totalitaria, che avrebbe richiesto un esborso superiore al miliardo di euro.
Le ambizioni paneuropee di Mediaset
L’operazione rientra nella strategia di Mfe-Mediaset di creare un polo televisivo paneuropeo, in grado di competere con i colossi del digitale e della pubblicità. Dopo aver completato un finanziamento da 3,4 miliardi di euro guidato da Unicredit, il gruppo ha ora le risorse per espandersi.
“Mentre molte aziende italiane sono state acquisite da multinazionali straniere, noi stiamo investendo con coraggio in mercati chiave come la Germania”, ha dichiarato Berlusconi, ricordando che Prosieben, pur essendo una public company, può essere influenzata anche senza il controllo assoluto.
Le reazioni del mercato e gli scenari futuri
L’annuncio dell’Opa ha suscitato reazioni contrastanti tra gli analisti. Alcuni vedono la mossa come un tentativo di forzare la mano al management tedesco, mentre altri dubitano che l’offerta al ribasso possa convincere altri grandi azionisti a vendere. Intanto, Prosieben dovrà decidere se accelerare la sua ristrutturazione o resistere alle pressioni del socio italiano.