I carabinieri mettono fine alla latitanza di Matteo Messina Denaro

- di: Redazione
 
(Foto - SkyTg24)

Mettendo fine ad una latitanza durata quasi trent'anni, i carabinieri del Ros hanno arrestato oggi a Palermo il boss Matteo Messina Denaro, che si trovava in una cinica privata della città, per sottoporsi a terapie. Messina Denaro, che ha sessant'anni, si era dato alla latitanza nell'estate del 1993, dopo le stragi di mafia di Roma, Milano e Palermo. Contro di lui era stato emesso un mandato di cattura, per una una condanna all'ergastolo dopo che i giudici di Palermo lo avevano ritenuto responsabile di decine di omicidi di mafia.

Arrestato Matteo Messina Denaro

Uno dei più efferati, dei quali è stato giudicato responsabile, è stato quello del giovanissimo Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito. Rapito per fare pressioni sul padre, Giuseppe Di Matteo, dopo due anni trascorsi nelle mani dei suoi rapitori, fu strangolato e il suo cadavere sciolto nell'acido per cancellare ogni traccia. Messina Denaro è stato arrestato a conclusione di una operazione dei carabinieri coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido. Dopo l'arresto, Messina Denaro è stato portato via dalla clinica, tra gli applausi dei palermitani, in una località segreta. In uno scatto fotografico si vede il boss con un giaccone di pelle e un berretto, mentre tra carabinieri con giubbotti anti-proiettili e volti resi irriconoscibili da mefisto viene portato via verso destinazione sconosciuta.

"Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia" - è stato il commento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni- "All'indomani dell'anniversario dell'arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia. I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell'esponente più significativo della criminalità mafiosa. Il governo" - prosegue il presidente Meloni - "assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo - la difesa del carcere ostativo - ha riguardato proprio questa materia".
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