I 5S si prendono meriti che non hanno e Giachetti li bolla come ''miserabili''

- di: Redazione
 
Chissà se, negli angoli più reconditi della sua personalità, Giuseppe Conte coltiva sogni di grandezza. Noi lo diamo per scontato visto il modo con cui veste oggi i panni del lupo, dopo essere stato agnello per due governi, in cui ha visto la quasi totalità dei media sottolinearne il disallineamento (ma in senso negativo) con prassi e prerogative. L'uomo è innegabilmente ambizioso e, negli anni, ha pure imparato, come il marito sorpreso con l'amante dalla moglie, a negare persino le evidenze. ''No, cara. Hai frainteso: se sono nudo è solo perché s'è rotto il condizionatore e ho sudato troppo''.
Ma oggi, a regalargli ulteriore speranze di entrare non nella Storia, ma nella Letteratura ci pensa Roberto Giachetti, deputato in forza al Terzo polo, che ha etichettato Conte (a dire il vero, anche gli altri dei Cinque Stelle), con un ''Miserabili'' chiarissimo. Però, forse a differenza di quel che avrà pensato Conte, non è che Giachetti ha voluto paragonarlo a Jean Vanljean. No, gli ha detto proprio ''Miserabili'' e per evitare di non essere sentito da qualche pentastellato distratto l'ha proprio urlato.

I 5S si prendono meriti che non hanno e Giachetti li attacca

Cos'è che ha scatenato l'ira di Giachetti, uomo sanguigno che difficilmente non reagisce, quando lo si provoca, è stata una ''cosa'' fatta dai Cinque Stelle (ormai specializzatisi nell'attribuire sempre a qualcun altro le colpe, ma a prendersi tutti i meriti, anche quelli che non spettano loro) che potrebbe essere, allo stesso modo, etichettata come una leggerezza, una disattenzione, una errata interpretazione della lettera o, più semplicemente, una porcata/porcheria. Giachetti, che ha voce in capitolo, facendo parte dell'Ufficio di presidenza della Camera (di cui è anche segretario), ha riferito che la decisione di non aumentare le indennità parlamentari fino al 2025, quindi senza ''pareggiarle'' a quelle dei primi magistrati di Cassazione, è stata presa, come accade ormai dal 2006, all'unanimità, dal Collegio dei questori, prima, e dall'Ufficio di presidenza, dopo. Quindi, per riepilogare, stiamo parlando di una decisione presa in continuità delle precedenti, senza che nessuno del collegio dei questori e dell'Ufficio di presidenza eccepisse qualcosa o votasse in dissenso.
Sin qui, tutto chiaro? Bene. Cosa è allora accaduto per fare scatenare la reazione di Giachetti? E' accaduta una cosa da asilo Mariuccia, perché a intestarsi il merito di una norma, ripetiamo, che va avanti de plano da sedici anni, sono stati, indovinate chi? Ma sì, i Cinque Stelle, dapprima con il deputato questore Filippo Scerra e poi con lo stesso Giuseppe Conte, sempre alla ricerca di qualche medaglia da appuntarsi al petto. E volevate che Roberto Giachetti cercasse definizioni meno puntute di ''miserabili''?

La ricostruzione che il deputato del Terzo Polo farebbe ridere delle miserie umane, se non fosse molto seria: ''Un secondo dopo che la delibera è stata approvata, il questore del M5S lanciava alla stampa una nota in cui sosteneva che quella decisione era frutto della battaglia del Movimento. A chi gli fece notare che non era vero, Scerra porse le sue scuse spiegando che aveva inviato la nota per errore. Ma poi, in serata, esce un’altra nota del M5S in cui si ribadisce che quella decisione è stata presa solo perché i pentastellati si erano incatenati, quasi buttati dalla finestra. Potete essere definiti con un solo termine: miserabili''.
Davanti alle parole di Giachetti i 5S avevano due strade: ammettere che c'era stato un errore (seppure molto grave) o sfidare il deputato terzopolista a duello. Ma tra le file dei Cinque Stelle non c'è un Felice Cavallotti, quindi la reazione è stata ''Però, il presidente d'aula avrebbe dovuto riprendere Giachetti. Non si possono usare insulti''.

Quindi, non entrando nel merito, i pentastellati potranno continuare, come fanno spesso, la loro verità e poco importa se non è quella di tutti gli altri. Comunque, Conte non sembra risentire dell'incidente: ieri sera, in Aula (non alla buvette o nel cortile) ha fatto una diretta video per dire quanto è bravo. Manco fosse un adolescente.
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