Lettere dalla City - Il 2024 potrebbe spazzare via migliaia di aziende britanniche

- di: David Lewis
 
Pessimismo? Fino ad un certo punto, perché nel Regno Unito le preoccupazioni per il futuro, che hanno un po' tutti a questo mondo, ad eccezione di poche isole felici, sembrano terribilmente concrete.
Anzi, semmai potrebbe essere possibile, ormai tutti guardiamo al futuro prossimo quasi con paura, perché l'economia non va bene, a volere essere buoni; il mercato del lavoro mostra segnali di schizofrenia, con posti lasciati vuoti per mancanza di personale e tantissimi giovani che cercano una occupazione che dia loro soddisfazione dopo anni e anni di studio. E poi ci sono ancora i cascami della Brexit che ci affliggono, anche se in pochi riescono ad avere la freddezza di attribuire molti dei nostri problemi all'uscita dall'Unione europea.
Se poi, su questo panorama a dir poco sconfortare, si abbattono notizie pessime e non più solo cattive, ecco che il pessimismo è il minimo in cui si possa cadere.
Perché fa riflettere uno studio, elaborato da un think tank, il Centro per l'economia e la ricerca aziendale, che dice che è probabile che circa 7.000 aziende falliscano l'anno prossimo. Attenzione, non in tutto il 2024, ma 7.000 aziende per ogni trimestre.

Lettere dalla City - Il 2024 potrebbe spazzare via migliaia di aziende britanniche

Uno scenario agghiacciante, che sarebbe determinato soprattutto dagli alti tassi di interesse, applicati dalla Banca d'Inghilterra per cercare di portare a livelli bassi l'inflazione, che causano tensioni finanziarie, mentre l’economia del Regno Unito entra in una fase di recessione.
Secondo il Centro per l’economia e la ricerca aziendale, l'insieme del debito contratto durante la pandemia, dell’aumento dei costi di finanziamento (ovvero la lievitazione della soglia dei tassi di interesse primario) e della crisi del costo della vita potrebbero portare al dissolvimento di un numero crescente di imprese, in particolare nei settori della vendita al dettaglio e dell’ospitalità.
Semplici previsioni? Elaborazioni e proiezioni che non posso tenere conto di tutte le variabili?

Sì, potrebbe essere, ma i timori aumentano a dismisura quando si legge che nel secondo trimestre del 2023 in Gran Bretagna ci sono state oltre 6.700 insolvenze aziendali (il primo passo verso il fallimento) , ovvero più del doppio di un trimestre tipico durante la pandemia, quando molte imprese erano ampiamente protette dall’insolvenza attraverso una serie di misure di sostegno varate dal governo.
Le insolvenze nel periodo sono state superiori del 50% rispetto allo stesso trimestre pre-pandemia del 2019, ha affermato il Centro. Esono state in media 4.100 su base trimestrale tra il 2015 e il 2019.
La Banca d’Inghilterra, dalla fine del 2021, ha alzato i tassi di interesse 14 volte, passando dallo 0,1% al 5,25%, con quello che ne è conseguito per i bilanci domestici delle famiglie e per le imprese, che già stavano affrontando una situazione debitoria anche preoccupante.

La speranza che la Banca centrale possa interrompere la parabola ascendente dei tassi non trova credito nel Centro per l'economia e la ricerca azienda, che prevede altri due aumenti dei tassi, con un tasso bancario che potrebbe salire al 5,75%. Ciò significa, per il Centro, che ''il peggio deve ancora venire in termini di costi di finanziamento, a parte l’impatto dei prestiti a tempo determinato concessi quando i tassi di interesse erano più bassi e trasferiti ai nuovi tassi più alti''. Anzi, guardando al futuro, aggiunge di prevedere che ''il tasso di insolvenze delle imprese rimarrà elevato poiché i tassi di interesse continuano a salire, spingendo i rimborsi del debito a livelli insostenibili per alcune imprese''.
Il panorama disegnato dal Centro per il 2024 è, a dire poco, desolante, con una media di 7.000 insolvenze a trimestre e una recessione nel Regno Unito, con due trimestri consecutivi di contrazione del PIL nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024.
Probabilmente, in un situazione di economia in recessione, la banca centrale potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse nel tentativo di stimolare la domanda. Ma, la Banca d'Inghilterra ha già dato come probabile che i tassi rimangano più alti più a lungo, dal momento che l'inflazione è elevata (6,8%) e comunque molto più di quella considerata accettabile (2%).
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