La vita inizia a 40 anni, ma a 50 è bello anche il re-start!

- di: Stefania Assogna
 
Ultimamente più imposto che desiderato, il cambio di lavoro è una realtà frequente da affrontare. Molte aziende chiudono, riducono, diversificano, trasferiscono le loro sedi altrove e per ognuno di questi cambiamenti ci sono persone che vedono trasformate le loro certezze in qualcosa di nuovo e completamente stravolto, da affrontare.
Solo chi ci passa può rendersi conto delle porte in faccia che si prendono se si cerca lavoro a questa età. Giustamente o meno, viene data la precedenza ai giovani, soprattutto perché gli si possono fare dei contratti agevolati e così, specialmente se si ha una competenza “generica”, ricollocarsi a 50 anni sembra davvero impossibile anche perché questa è la fase della vita in cui non interessa più la carriera ma la serenità della sicurezza, e un lavoro consolidato, per quanto possa essere pesante o monotono, è diventato un’abitudine che infonde serenità.
In questo sistema di cose è quindi naturale che la rottura improvvisa di un tale equilibrio generi timore e ansia creando scoraggiamento.
Cambiare abitudini, sede lavorativa, talvolta città, dover capire se le proprie competenze siano o no, obsolete, il dubbio di trovare un impiego, quando neanche i giovani trovano lavoro, tutto questo tuttavia è solo un limite mentale.
Primo punto fermo è che le competenze coltivate in tanti anni di lavoro non sono affatto da buttare ma hanno una valenza propedeutica; parliamo della capacità di affrontare e risolvere problemi; di relazionarsi con gli altri, (colleghi, clienti, fornitori o superiori); dell’uso di strumenti informatici, di macchinari o qualsiasi strumento utilizzato nella pratica quotidiana, da anni, con dimestichezza e di tutto il resto del bagaglio acquisito “prima” tornerà sicuramente utile anche nel “dopo”.
Secondo punto è la necessità di un RE-START del proprio status professionale, innegabilmente traumatico per tutti e ancor più a 50 anni, ma indispensabile.
Rigenerare, evolvere, trasformare le proprie conoscenze rendendole più adeguate ai tempi e più aderenti alle figure professionali richieste, significa trovare nuove angolazioni da cui cercare e trovare le opportunità grazie allo studio, alla conoscenza, soprattutto grazie a corsi, e tutto questo è il Re-Start Professionale, che segnerà ogni passo della nuova ricerca di lavoro ma anche un semplice cambiamento, se non si è più soddisfatti.
Il punto di forza del Re-Start Professionale a 50 anni è che si conosce il proprio potenziale, il proprio carattere, più in generale se stessi nei pregi e nei difetti e lavorando su una maggiore elasticità di vedute e su una volontà di rinnovamento, accettando che le cose possano essere fatte in cento altri modi, allora si potrà percorrere con successo la strada della formazione. Non è mai troppo tardi per imparare nuovi sistemi, modi, lingue e ampliare il proprio bagaglio, rendendolo più completo ma anche appetibile per chi sta cercando di assumere.
È solo questione di organizzazione e voglia di mettersi in gioco ma anche di realismo.
Utile sondare il mercato al fine di capire quali sono le competenze più ricercate e i settori in cui la domanda di figure professionali è maggiore; poi tutto si riduce alla capacità personale di adeguare la propria esperienza alle nuove figure richieste del mondo del lavoro.
Le agenzie per il lavoro organizzano corsi di aggiornamento a vari livelli ma esistono anche progetti formativi a livello regionale, provinciale e comunale.
Chi dispone di risparmi di una vita, il TFR rilasciato dall’azienda, chi sta beneficiando di un qualche sussidio di disoccupazione o Reddito di Cittadinanza può sfruttarlo per formarsi addirittura in un nuovo campo e cominciare la ricerca di un altro impiego, completamente diverso dal primo, magari dando ascolto alle proprie passioni e realizzare quello che si è sempre sognato.
Basta non buttarsi a caso ma studiare bene ogni aspetto sia del mercato che delle proprie competenze, farlo attraverso corsi mirati per capire e apprendere tutto quello che c’è da sapere, e con obiettività fare poi la scelta giusta con saggezza che è la strada vincente da percorrere ancor più a 50 anni.
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