Terremoto Juventus: si dimette l'intero CDA, via anche il presidente Agnelli

- di: Daniele Minuti
 
Un vero e proprio terremoto, tanto improvviso quanto inaspettato, ha travolto la Juventus: a margine di un Consiglio di Amministrazione straordinario, tutti i membri del CDA hanno rassegnato le loro dimissioni, compreso Andrea Agnelli che non sarà più il presidente della società.

Juventus: si dimette l'intero CDA, via anche il presidente Agnelli

La notizia è sorprendente ed è legata alle nuove richieste della Consob, come spiegato dalla nota ufficiale: "Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A. (la “Società” o “Juventus”), riunitosi oggi sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, acquisiti nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob ai sensi dell’art. 154-ter TUF sui bilanci della Società al 30 giugno 2021, ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte & Touche S.p.A., società di revisione di Juventus. Con riferimento alle criticità relative alle c.d. “manovre stipendi” realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021, il Consiglio di Amministrazione ha rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi". Per questa la decisione delle dimissioni, guidata dall'approccio "prudenziale" dei membri del CDA.

Con Andrea Agnelli lasciano anche Laurence Debroux, Massimo DellaRagione, Kathryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglia, Giorgio Tacchia, Suzanne Heywood,  il Vicepresidente Pavel Nedved e l'Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene, a cui però è stato chiesto di mantenere la sua carica per l'ordinaria amministrazione del club in vista dell'assemblea dei soci fissata per il 18 gennaio del 2023, in cui sarà eletto un nuovo CDA. Intanto è ufficiale la nomina di Maurizio Scanavino come nuovo Direttore Generale: il manager, uomo di fiducia di John Elkann, erediterà pieni poteri nella Juventus in vista delle evoluzioni societarie future.

Finisce così l'era di Andrea Agnelli alla guida della Juventus, senza possibilità che venga rieletto presidente nell'assemblea di inizio 2023: il presidente dimissionario lascia con un bottino di 9 Scudetti consecutivi e 19 trofei, palmarès però oscurato in parte dalle ultime vicende. Pessimi risultati sportivi, accompagnati dalle indagini legate al caso plusvalenze, che ha portato di fatto alle dimissioni dell'intero CDA.

Agnelli ha spiegato la sua decisione con una lettera aperta ai dipendenti del club: "Cari tutti, Giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus; un unico obiettivo: Vincere. Chi ha il privilegio di indossare la maglia bianconera lo sa. Chi lavora in squadra sa che il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro. La Juventus è una delle più grandi società al mondo e chi vi lavora o gioca sa che il risultato è figlio del lavoro di tutta la squadra. Siamo abituati per storia e DNA a vincere. Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, 9 scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, 5 scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l’accordo con Adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo UEFA, il J|Museum e tanto altro. Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l’obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti. Ognuno di noi sa richiamare alla mente l’attimo prima di scendere in campo: esci dallo spogliatoio e giri a destra, una ventina di scalini in discesa con una grata in mezzo, un’altra decina di scalini in salita e ci sei: “el miedo escénico” e in quell’attimo quando sai di avere tutta la squadra con te l’impossibile diventa fattibile. Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena, Westfallen Stadium, San Siro, Geōrgios Karaiskakīs, Celtic Park, Camp Nou: ovunque siamo stati quando la squadra era compatta non temevamo nessuno. Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: “And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music”. Ricordate, ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve! Fino alla fine… Andrea".

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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