Italia: per l'Ocse, nel 2023 la crescita del Pil rallenterà

- di: Claudia Loizzi
 
Anche con il calo del prezzo dell'energia e in presenza delle spese consentite dal Next Generation Ue, quest'anno la crescita del Prodotto interno lordo dell'Italia rallenterà. Lo sostiene l'Ocse che, nelle sue Prospettive economiche, presentate oggi a Parigi, sostiene che il Pil italiano, nell'anno, aumenterà dell' 0,7%, e nella stessa percentuale nel 2024, per poi crescere leggermente nel 2025, quando si dovrebbe attestare all'1,2%.
Per l'Ocse, poi, la curva dell'inflazione - grazie al calo dei prezzi dell'energia e della moderata crescita dei salari nominali - scenderà dal 4,6% del 2023 al 3,1% del 2024. Nel 2025 l'inflazione dovrebbe essere al 2,5%.
Il rallentamento del Pil sarà su base globale. Dal 2,9% di quest'anno, nel 2024 passerà al 2,7%, per poi riprendere la parabola ascendente nel 2025, al 3% nel 2025. Nella zona euro, si registrerà un percorso simile: il Pil crescerà dallo 0,6% del 2023, allo 0,9% del 2024, all'1,5% del 2025.

Italia: per l'Ocse, nel 2023 la crescita del Pil rallenterà

Il Pil in termini reale dell'Italia, sempre secondo le proiezioni dell'Ocse, ''crescerà dello 0,7% sia nel 2023 che nel 2024, nonostante il calo dei prezzi dell'energia e l'atteso rafforzamento della spesa connessa al Next Generation EU, per poi proseguire con un incremento moderato nel 2025".
A pesare su consumi privati e investimenti saranno "l'inasprimento delle condizioni finanziarie, l'erosione dei redditi reali dovuta alla modesta crescita dei salari e all'elevata inflazione, accompagnati dal ridimensionamento delle straordinarie misure di sostegno fiscale connesse alla crisi energetica''.

Il prossimo anno questi andamenti sfavorevoli ''saranno compensati solo in parte dalla spesa finanziata dai risparmi residui delle famiglie accumulati durante la pandemia, dalle riduzioni ad hoc delle imposte sul reddito e dall'attesa ripresa degli investimenti pubblici connessi ai fondi di Next Generation EU. I consumi e gli investimenti privati rimarranno modesti".
Nel 2025 si assisterà a quella che l'Ocse definisce una ''modesta ripresa'', grazie al ''sostegno al reddito reale delle famiglie derivante da una maggiore crescita dei salari reali'', al ''costante sostegno degli investimenti pubblici'' e al ''rafforzamento delle esportazioni nette legato al rilancio della domanda esterna''.

Per l'organismo che ha sede a Parigi, in Italia la disoccupazione crescerà dal 7,6% del 2023 al 7,8% del 2024, per poi contrarsi al 7,6% nel 2025'. All'Italia l'Ocse chiede di andare avanti con le riforme, sia della concorrenza che della Giustizia. La situazione dell'Italia è simile a quella di altri Paesi europei, ''con un restringimento della politica monetaria''.
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