Investindustrial acquisisce Eataly: investimento da oltre 300 milioni

- di: Barbara Bizzarri
 
È arrivata l’ufficialità dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni: Eataly diventerà di proprietà di Investindustrial. Secondo quanto dichiarato in una nota ufficiale, la società di private equity dell’imprenditore Andrea Bonomi investirà 200 milioni di euro e, contestualmente, acquisirà una parte delle quote detenute dagli azionisti esistenti, per arrivare al 52% della nota catena attiva nel mondo della ristorazione e nella vendita di prodotti alimentari di alta qualità made in Italy: un investimento totale pari a 340 milioni di euro.

Investindustrial acquisisce Eataly: investimento da oltre 300 milioni

Al closing, quindi, Investindustrial deterrà il 52%, mentre ai soci storici Eatinvest (famiglia Farinetti), la famiglia Baffigo/Miroglio e Clubitaly (Tamburi Investment Partners) resterà il 48% del capitale. A quanto dichiarato, “l’investimento azzererà l’indebitamento finanziario netto di Eataly e massimizzerà la flessibilità finanziaria per i piani di espansione globale del gruppo”.

“Siamo lieti di poter sostenere Eataly, esempio di eccellenza italiana nel mondo, come partner di lungo periodo. Grazie alla visione e capacità imprenditoriale della famiglia Farinetti, Eataly rappresenta un player unico e innovativo che ha guidato la rivoluzione del concetto di cibo italiano di alta qualità in tutto il mondo - ha commentato Andrea Bonomi, Presidente dell’advisory board di Investindustrial (nella foto) -. Non vediamo l’ora di supportare Eataly sfruttando la nostra profonda esperienza nell’aiutare le aziende a crescere a livello globale nel rispetto dei criteri esg e sostenibilità. Preserveremo il dna unico della società, mantenendo il suo profilo di sostenibilità, e di controllo della catena di approvvigionamento e integrità”.

Nicola Farinetti, Amministratore Delegato di Eataly, ha aggiunto: “L’accordo che abbiamo firmato lancia una partnership strategica che proietta Eataly in una nuova fase della sua storia, accelerandone la crescita internazionale. Questa partnership ci consentirà di rafforzare il nostro format unico a livello mondiale, promuovere progetti innovativi legati all’innovazione e migliorare le nostre capacità. Siamo felici di intraprendere questo nuovo percorso insieme a un partner così rispettabile come Investindustrial, che condivide i valori e la visione di Eataly, e ha scelto di supportarci nel raggiungimento del nostro obiettivo di essere l’ambasciatore italiano del ‘Made in Italy’ nel mondo”.

Sono tre le strategie, ben precise, sostenute dall’aumento di capitale di Investindustrial con l’obiettivo di consolidare ed estendere il ruolo di Eataly come ambasciatore globale dell’eccellenza alimentare Made in Italy: l’apertura di altri negozi di punta a livello globale, lo sviluppo di nuovi format, e l’acquisto del restante business di Eataly negli Stati Uniti. Secondo gli accordi, Nicola Farinetti, attualmente Ceo di Eataly, ricoprirà la carica di presidente. Per ora, rimane vacante il ruolo di amministratore delegato, che sarà tuttavia annunciato a breve. Presumibilmente, la scelta ricadrà su un uomo di fiducia dello stesso Bonomi, la cui società ha investito oltre 2,5 milioni di euro nel settore della ristorazione. 

A fine 2022, si è evidenziato un rosso di 25,8 milioni di euro, il che vuol dire più di due milioni al mese, con il bilancio del 2021 che si era chiuso con una perdita leggermente inferiore, di 22,1 milioni. Finora, come riporta Affari Italiani, sono state accumulate perdite - non ripianate - per 70 milioni, con un patrimonio netto che ammonta a 58,7 milioni. Perdite che vanno avanti nonostante i ricavi, invece, siano saliti da 462 a 601 milioni, con l’Ebitda (l’Earnings before interest taxes depreciation and amortisation, cioè il margine operativo lordo) che nel 2022 è stato di 25,5 milioni.

“Sono tutte balle, stiamo aprendo nel mondo, queste sono cattiverie, ci sono cose molto più importanti", si sfoga Oscar Farinetti, parlando in esclusiva a ilGusto. Poi aggiunge:  "La verità è che tutto è andato secondo le previsioni nel 2022: 25 milioni di ebitda positivo e poi 50 milioni di ammortamenti che portano a meno 25 di netto. Nel frattempo Investindustrial ha acquistato il 52% di Eataly e abbiamo deciso insieme che parte del prezzo, cioè 200 milioni, saranno versati nelle casse di Eataly. Non solo verranno coperte le perdite degli anni Covid, ma resterà una forte liquidità per lo sviluppo. Insomma tutto come previsto e… come previsto il 2023 sta andando molto bene. Ma non posso darvi io i numeri. Ritengo che il nuovo ceo lo farà a breve. La nuova squadra cappeggiata da Andrea Cipolloni sta lavorando molto bene, e in armonia con i miei figli, i quali mantengono il 22 % del capitale. Questa è la verità e questi sono i numeri. Il resto sono interpretazioni".

 Nei prossimi mesi, infatti, sono in vista cambiamenti importanti per Eataly: in autunno si concluderà l’acquisizione del 52% da parte di Investindustrial, la società di investimenti fondata nel 1990 da Andrea Bonomi. La cifra a cui è stata acquistata non è stata resa nota, ma quel che si sa è che l’operazione prevede un aumento di capitale di 200 milioni. Investindustrial entra così in possesso di una parte delle quote degli azionisti attuali, in modo da detenere, alla fine della vendita, la maggioranza assoluta. Previsto anche l’acquisto aggiuntivo di azioni, con lo scopo di rimborsare buona parte del debito e spingere il percorso di crescita internazionale. Il ruolo di amministratore delegato, da fine 2022, è svolto da Andrea Cipolloni (che ha sostituito Nicola Farinetti, figlio di Oscar, che è diventato presidente), classe 1968, già Ceo di Autogrill Italia e Autogrill Europa.

Computi i 16 anni lo scorso gennaio, Eataly oggi può contare su 45 negozi sparsi in tutto il mondo: un format che ha portato i migliori sapori italiani e le eccellenze enogastronomiche del made in Italy nei punti chiave del globo. Farinetti, prima di ufficializzare la fondazione ufficiale di Eataly, aveva già iniziato il lavoro di scouting nel 2002, supportato Slow Food nella ricerca di aziende che facessero della qualità il proprio obiettivo assoluto, per diffondere nel Belpaese e nel mondo solo le eccellenze alimentari e del beverage, con un'attenta selezione.

Il brand (che nasce dalla parola inglese eat, mangiare, e Italy, col significato quindi di mangiare italiano) si è posto da subito la mission di “creare luoghi armonici nei quali permettere al pubblico di trascorrere del tempo assaggiando gli stessi prodotti di alta qualità che si possono anche acquistare e conoscere attraverso attività didattiche”.

Il primo negozio aperto all’estero è stato nel 2009 a Tokyo Mitsukoshi, seguito l’anno dopo a New York. Nel 2021 è stata la volta di Londra, il primo Eataly nel Regno Unito. 

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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