Il 2024 è stato un anno da record per Intesa Sanpaolo, che ha registrato un utile netto pari a 8,86 miliardi di euro, dato in crescita di 12,2 punti percentuali su base annua, con un conto economico che vede interessi netti a 15,71 miliardi (+6.9%) e commissioni nette pari a 9,38 miliardi (+9,4%).
Intesa Sanpaolo: utile da record nel 2024 a 8,7 miliardi (+12,2%)
L'utile netto per l'anno è di circa 9 miliardi di euro, con oneri di circa 300 milioni (440 milioni ante imposte), totalmente contabilizzati nell'ultimo trimestre del 2024 grazie all'intesa sindacale che prevede 4.000 uscite volontarie e 3.500 assunzioni, rispettivamente entro il 2027 ed entro il 2028.
Il comunicato ufficiale sottolinea l'alto livello di efficienza delle attività con un rapporto cost/income fra i migliori nell'ambito delle più importanti banche del continente (42,7%), un costo del rischio a 30 centesimi di punto (26 se si escludono rettifiche di valore addizionali per favorire il de-riskind).
Capitolo qualità del credito: alla fine dell'anno, l'incidenza degli NPL sui crediti complessivi è dell'1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. Continua a calare l'esposizione verso la Russia è(oltre 3,2 miliardi di euro, -89% rispetto a fine giugno 2022 mentre resta solida la patrimonializzazione, con coefficienti ben oltre i requisiti normativi.
Il CET 1 Ratio è del 13,9% deducendo dal capitale 3 miliardi di acconto dividendi pagai a novembre e 3,1 miliardi d saldo dividendi, dato che cala al 13,3% deducendo anche 2 miliardi di buyback autorizzato dalla BCE.
Significativo il livello di ritorno cash per li azionisti, con la proposta all'Assemblea di dividendi totali che è pari a 6,1 miliardi di euro con buyback pari a 2 miliardi di euro, da avviare a giugno 2025.
Procede così a pieno ritmo l'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025, con le prospettive di utile netto per l'anno appena iniziato che è stata rivista al rialzo oltre quota 9 miliardi di euro, con previsioni di un'importante distribuzione di valore (Payout ratio cash al 70% dell'utile netto per ognuno degli anni del Piano, con aumento del dividendo per azione al 2025 rispetto all'importo dell'anno precedente).