BMW Group Italia, il presidente Di Silvestre: "Innovazione e trasparenza contro la crisi"

 
Sull’attuale situazione del settore Automotive, ma soprattutto sulle prospettive a breve e medio periodo e sulle strategie per il rilancio del settore alla luce delle conseguenze dell’emergenza sanitaria da Covid-19, abbiamo intervistato Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Ad di BMW Italia. Di Silvestre fa il quadro delle strategie e delle scelte di BMW Group, protagonista di primissimo livello del settore e che nel 2019 ha colto il nono anno record consecutivo.

Presidente, quali sono oggi, anche alla luce degli effetti sul mercato dell’auto determinati dall’emergenza sanitaria, i temi più importanti per BMW Italia?
"Questa emergenza sanitaria ha di fatto rappresentato un cambio di prospettiva importante per l’anno 2020: in questi ultimi mesi, infatti, abbiamo lavorato moltissimo per un approccio più innovativo al mercato e abbiamo guardato il più possibile verso l’esterno, cercando di cogliere dai nostri clienti e dai mercati potenziali quali potessero essere le reali necessità dei clienti stessi. Oggi le persone chiedono e pretendono trasparenza dalle offerte commerciali: vogliono potersi fidare delle aziende, le quali, a loro volta, devono riuscire a mantenere e realizzare le promesse fatte. La nostra priorità è di continuare con coerenza a costruire una relazione rinnovata ed intensa con il cliente e con il mercato in generale, nonché riuscire a dedicare ai nostri clienti un’esperienza di brand memorabile, divertente e consistente, e condividere con loro i nostri valori tecnologici di design, la passione delle nostre idee, i progetti e la nostra visione di mobilità moderna e sostenibile.
Tutto questo presuppone anche un’evoluzione dell’organizzazione di vendita e di assistenza: per questo motivo guardiamo con molta curiosità alle dinamiche di retail di successo che provengono dall’esterno, non solo dal settore automotive. In merito a ciò, stiamo implementando anche nuovi processi di retail che possano andare verso la costruzione di una relazione molto più intensa con il cliente finale: pensiamo, per esempio, alla consegna direttamente a domicilio del cliente (con test drive annesso) e al pick-up and delivery per i servizi di assistenza. Oggi, alla luce degli effetti sul mercato dell’auto determinati dalla Covid, il tema principale per noi è ripartire con coerenza dal nostro obiettivo principale, ossia quello di costruire una relazione sana e diretta con i nostri clienti".

Lei ha affermato che “l’automobile avrà una rivincita come mezzo di trasporto privato, sicuro per la mobilità individuale in un momento di distanziamento sociale. Ma dobbiamo mettere in campo sistemi di supporto alla domanda perché è fondamentale per l’economia del Paese che il settore auto riparta”. I provvedimenti messi in campo dal Governo con i vari decreti vanno nella giusta direzione? Può essere questa l’occasione per svecchiare il parco veicolare italiano?
"L’automobile e la moto sono i sistemi di mobilità preferiti dagli italiani, in quanto ritenuti più sicuri. Mi preme citare alcuni dati di una interessante e recente ricerca di Aretè in merito, secondo la quale il 60% degli italiani preferisce utilizzare la propria auto personale e, la stessa percentuale, guarda con attenzione all’elettrificazione.
È auspicabile, in questo campo, un intervento del governo teso a stimolare la domanda verso una mobilità sostenibile, quindi più tecnologica, Euro 6, Plug-in Hybrid ed auto elettriche.
Mobilità sostenibile non è sinonimo soltanto di automobili elettriche o ibride, ma anche di tecnologia di altissimo livello. Oggi esistono già degli incentivi in questo campo, ma è auspicabile un intervento più deciso. In Italia il settore delle automobili ha sempre guidato la ripartenza del Paese in momenti difficili dell’economia, oltre ad aver accompagnato continuamente lo sviluppo sociale ed economico ed aver supportato il rinnovamento dello stile di vita degli italiani. Lo stato ha sempre giocato un ruolo importante in queste partite e non crediamo che questo governo voglia rinunciare all’opportunità di stimolare la domanda verso la mobilità sostenibile e cambiare un parco circolante che è il più vecchio, inquinante e meno sicuro d’Europa. Tutto ciò sta rappresentando anche una questione di immagine e credibilità dell’Italia verso gli altri paesi europei". 

Il 2019 è stato un anno di grande importanza, dal punto di vista dei lanci di prodotto, con un’offensiva senza precedenti nella storia del Gruppo BMW. Cosa vi attendete da questa offensiva di prodotto senza precedenti sia sul piano globale, sia nello specifico italiano?
C’è una voglia crescente di auto e servizi di mobilità premium. Questo significa una grande opportunità per il Gruppo BMW, considerando anche l’inserimento deciso della tecnologia nel nostro design: noi questo processo lo abbiamo chiamato “The Power of Choice”, ovvero l’offerta di auto elettriche, Plug-in Hybrid, Euro 6 benzina e diesel. Altri modelli sono in arrivo nelle prossime settimane: BMW Serie 4 Coupé, una miscela esclusiva di eleganza e dinamismo, la Nuova BMW Serie 5 Touring, una presenza autorevole nel segmento e la nuova Serie 6 Gran Turismo. Per quanto riguarda il marchio MINI, abbiamo la nuova MINI Countryman – anche ibrida plug-in – in arrivo a settembre. Per il settore moto, abbiamo lanciato a cavallo di febbraio e marzo il modello F 900 XR e, soprattutto, è in arrivo la BMW R18, la cruiser Premium di lusso per il gruppo. Alla luce di questa offensiva di tecnologia e design di questi nuovi prodotti, puntiamo alla leadership nel mercato premium.

Tornando alla pandemia da Covd-19, come l’ha affrontata il Gruppo BMW? Avete lanciato messaggi positivi, facendo leva anche sullo spirito di rivincita di Zanardi, che è prezioso ‘brand ambassador’ BMW. Inoltre avete recentemente cambiato il logo, togliendo l’anello nero al marchio BMW.
"La scelta di cambiare la strategia e il contenuto della comunicazione è stata fondamentale e ci ha aiutato a posizionarci come uno dei brand di riferimento del mercato. Ci è sembrato chiaro che non dovevamo soltanto proporre un modello di auto, ma diventare noi stessi un modello da seguire e, da questo punto di vista, Alex Zanardi ci è sembrato un esempio chiaro e lampante del non arrendersi mai, cosa che sta dimostrando anche in questo momento. La chiave è stata l’autenticità del messaggio lanciato: il rapporto con Alex Zanardi va avanti dal 2003, da quando aveva ricominciato la sua piena attività di pilota dopo l’incidente. Nelle settimane di lockdown il suo messaggio è stato importantissimo ed altrettanto significativa è stata la seconda campagna di comunicazione che ci ha poi portato alla ripartenza. Anche dal punto di vista della comunicazione, quindi, abbiamo fatto un passo indietro riguardo il business in favore di messaggi di solidarietà al mercato e agli italiani. Il nostro logo si è evoluto molto ed è sparito l’anello nero, sinonimo di una maggior trasparenza nella comunicazione e grande flessibilità, in quanto si adatta a più formati possibili della comunicazione. Questi processi hanno rappresentato dei passi importanti per accrescere ancor di più il livello di interazione con il mercato e con i clienti finali".

Lei ha affermato, nel programma esposto in occasione della cena di fine anno 2019, che entro il 2023 arriverete ad avere 25 modelli elettrificati. Conferma questo programma?
"In merito al nostro programma verso l’elettrificazione confermo che, entro il 2023, avremo 25 modelli elettrificati, dei quali 12 completamente elettrici. Oggi i modelli elettrici a disposizione sono la BMW i3, la MINI Full Electric e la BMW iX3 che lanceremo a fine anno. Poi, in rapida successione, avremo la BMW i4 e la BMW iNext. Il mondo elettrificato include anche le vetture ibride Plug-in e anche qui abbiamo dato un’accelerata significativa: BMW X1, BMW X2, BMW X3 e la BMW X5 Plug-in Hybrid. Quest’ultima soprattutto annota una particolarità molto importante in quanto è capace di viaggiare in modalità completamente elettrica per circa 90 km, una tecnologia straordinaria che si accompagna ad una motorizzazione a benzina.
Questo è il nostro programma principale verso l’elettrificazione. Come BMW siamo stati il primo gruppo automobilistico a creare un ufficio di protezione ambientale nell’ormai lontano 1973 a Monaco di Baviera. La nostra storia parte da decenni addietro e parte prima degli altri, soprattutto per il mondo premium.
La nostra strategia è costruita nel tempo ed alimentata in continuazione: siamo per questo convinti di raggiungere e rispettare i parametri di CO2 prefissati dall’Unione Europea nel 2020-2021, un piano che rimane valido ed attuale. Non vogliamo mancare questo traguardo, stiamo andando avanti con tenacia anche e soprattutto nell’epoca post-Covid".

Siete molto attivi anche nel campo della Responsabilità sociale, che poi è uno dei capitoli essenziali del concetto più vasto di Sostenibilità. Può parlarci ad esempio, del progetto ‘SpecialMente’, che racchiude tutte le attività che pianificate e svolgete durante l’anno?
Il progetto di responsabilità sociale è un progetto straordinario: BMW ha come pilastri fondamentali la cultura, l’inclusione sociale, il dialogo interculturale e la sicurezza stradale. Da sempre operiamo nel tessuto sociale in cui ci troviamo e il progetto ‘SpecialMente’ nasce proprio da questa finalità: l’intento è di restituire al mercato e alla società parte del successo che lo stesso mercato e la società ci attribuiscono.
Il progetto si articola in diverse attività: prima di tutto la partnership con Dynamo Camp e l’Ospedale San Raffaele grazie al quale abbiamo dato vita ad iniziative importanti. Da un lato continuiamo a supportare le sessioni di ragazzi colpiti da malattie neurodegenerative i quali, grazie alla terapia ricreativa, trascorrono delle giornate speciali al centro di San Marcello Pistoiese, allestito da personale medico e paramedico di altissimo livello; dall’altro lato, a partire dallo scorso anno, abbiamo avviato il primo Master di terapia ricreativa presso l’Università Vita-Salute San Raffaele per formare il personale che andrà poi al Dynamo Camp per proporre professionalità diverse e migliorare queste iniziative anche in futuro. Inoltre, abbiamo la Scuola di SciAbile di Sauze d’Oulx che, dal 2003 ad oggi, ha portato in pista 1.500 disabili per più di 13mila ore di lezione di sci. Abbiamo anche il progetto della Boccia paralimpica, un movimento creato dal nulla che oggi conta più di 200 atleti e che sta facendo enormi progressi per cercare di portare la nazionale a Tokyo 2020 per la prima volta nella storia del nostro Paese. Il progetto “Diversamente Disabili” ha poi rimesso in moto oltre 300 motociclisti amputati o ha fatto vivere l’esperienza di girare in pista a ragazzi con differenti disabilità, un programma di cui siamo veramente orgogliosi.
Abbiamo anche un progetto rinnovato quest’anno che prevede la donazione di MINI all’impresa sociale Food for Soul di Massimo Bottura che lotta contro lo spreco alimentare e che offre pasti gratuiti alle persone in difficoltà.
Ci sono poi altri due progetti finanziati dalla nostra filiale BMW Roma: uno è il “Made in Rebibbia”, per la rieducazione e riabilitazione dei detenuti, l’altro è il supporto al progetto “Romanes”, squadra locale di rugby su sedia a rotelle.
Durante il Covid, inoltre, abbiamo donato circa 60mila mascherine al personale sanitario di alcune strutture ospedaliere sul territorio italiano.
Anche la cultura ci sta molto a cuore: siamo con orgoglio partner e soci fondatori della Scala a Milano, abbiamo una bellissima cooperazione con il Teatro dell’Opera tramite la nostra filiale romana ed altri investimenti importanti che testimoniano di come vogliamo operare nella realtà in cui siamo protagonisti. Il nostro obiettivo è immergerci nella società e desideriamo che questa promessa possa rimanere il filo conduttore del nostro modo di lavorare e di rapportarci con il mercato".

Sulla leadership BMW non è necessario spendere troppe parole, tanto è evidente. Ma cosa fa la differenza di BMW?
"I programmi che abbiamo portato a termine, il processo di sviluppo della tecnologia, dell’innovazione, della connettività e dell’interazione che vivono nei nostri prodotti sono straordinari. Non sono soltanto questi però a fare la differenza nel Gruppo BMW: i processi e i programmi che portiamo avanti sono delle variabili che continueranno ad essere curati nel tempo, ma ciò che fa davvero la differenza nel nostro Gruppo sono le persone, il modo di interpretare il business e la voglia matta di riuscire ad entusiasmare i clienti e di acquisirne di nuovi.
Le capacità, le passioni e la voglia di mettersi in discussione delle persone fanno realmente la differenza nel nostro Gruppo. Ogni giorno ci troviamo a portare avanti una promessa di brand che direttamente ed indirettamente facciamo al mercato: fornire ed offrire una mobilità moderna, sostenibile, divertente e mai noiosa. Le BMW saranno sempre molto divertenti da guidare perché il piacere di guida è incorporato nella filosofia del brand: il nostro obiettivo principale è di dare un vestito all’innovazione e ai nuovi prodotti e continuare a costruire una relazione calda e appassionata con tutti i nostri clienti".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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