Gruppo Sanlorenzo registra l'Ebitda margin più alto del settore: parola al presidente, Massimo Perotti

- di: Redazione
 
Conti in crescita, con un Ebitda margin che nel 2022 si confermerà il più elevato nel settore, business solidissimo e caratterizzato da elementi di unicità, piani di rafforzamento e crescita a 360 gradi, a tutta forza sulla strada della sempre maggiore innovazione e sostenibilità. Intervista a Massimo Perotti, Presidente e Ceo del Gruppo Sanlorenzo, leader a livello mondiale per numero di yacht di lunghezza superiore ai 30 metri.

Intervista al presidente di Gruppo Sanlorenzo, Massimo Perotti

Dopo i risultati eccellenti del 2021, con gli indicatori tutti cresciuti a doppia cifra, i risultati del primo trimestre vi hanno portato ulteriori soddisfazioni, con ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht che marcano +39,3% rispetto al primo trimestre 2021, l’Ebitda che vola a +49,6%, il risultato netto di Gruppo che segna +69,3% e così via. Eppure lei, che si era detto ‘un po’ sorpreso’ della portata dei risultati 2021, stavolta ha affermato che un simile risultato se lo aspettava…
I risultati del 2021, come sempre in questi casi, derivano dall’impegno e dagli sforzi dell’anno precedente: in particolare, noi abbiamo iniziato a mettere le basi per i risultati del 2021 sul finire del primo semestre del 2020, visto che dalla fine di febbraio al 4 maggio del 2020 siamo stati in lockdown con i cantieri non operativi. Fortunatamente, però, siamo riusciti a recuperare i ritardi della produzione dovuti a tale sosta forzata e quando il mercato è ripartito, parliamo dell’estate 2020, eravamo pronti. E i dati del 2021 sono andati addirittura oltre le nostre più rosee aspettative.
A loro volta, questi risultati, in particolare quelli della seconda parte dell’anno, hanno posto le basi per l’ottimo andamento del primo trimestre 2022, caratterizzato da una eccezionale consistenza del nostro portafoglio ordini. A tal proposito, vorrei ricordare che non ci sono altri settori al mondo che abbiano una visibilità su vendite e ricavi come quello dello yachting, in particolare nel segmento sopra i 24 metri di lunghezza, da cui proviene oltre il 90% del fatturato del Gruppo. Mi spiego meglio. Per costruire una barca da 40, 50 o 60 metri i contratti vengono stipulati uno o due anni prima: per questo oggi possiamo già contare su 1,2 miliardi di euro di portafoglio ordini. In più, il 91% di questi ordini non viene da intermediari, ma direttamente da clienti finali, dai quali, nonostante la situazione geopolitica attuale, non è giunta nessuna disdetta. In questo senso abbiamo potuto dire di non essere sorpresi. In più, questa situazione ci permette di prevedere un andamento positivo anche per tutto il 2023.

Inflazione al galoppo, maxi aumento dei costi per l’energia, forti tensioni geopolitiche. Eppure, il Gruppo Sanlorenzo conferma la guidance già fornita al mercato sui risultati attesi per il 2022, che prevedono tra l’altro ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht in crescita del 23%, Ebitda +32%, risultato netto di Gruppo +34%. Da dove deriva questa solidità di prospettiva?

In parte le ho già risposto. Scendendo ancora di più nei dettagli, il portafoglio ordini per il 2022 è pari a circa 630 milioni di euro di barche vendute: ciò significa che l’87% del budget 2022 è già stato raggiunto con imbarcazioni acquistate da clienti finali. Le barche sono in costruzione e, avendo una buona conoscenza del mercato, frutto di 40 anni di lavoro nella nautica, posso affermare con certezza che queste previsioni saranno confermate, così come la guidance per l’esercizio. Considerata la situazione geopolitica, sorge spontanea la domanda su quanto possa impattare la Russia. Ebbene, l’esposizione attuale con clienti di nazionalità russa risulta marginale e distribuita su tre esercizi. Significa poco più del 7% del backlog, pari a 85 milioni di euro, che per di più vanno distribuiti su tre anni: 20 milioni fanno riferimento al 2022, 35 milioni al 2023 e 30 milioni al 2024, perché si tratta di clienti che hanno acquistato barche grandi e ci vogliono 2-3 anni per costruirle. Quindi per il 2022 parliamo di 20 milioni su 720 circa di fatturato atteso, pari circa al 2,7%, una cifra che non desta problemi.
Va precisato in più che si tratta di soggetti non colpiti da sanzioni internazionali a livello individuale e che alla data odierna, lo ribadisco, nessun ordine è stato cancellato da parte dei clienti, noi deteniamo la proprietà degli yacht in costruzione con importanti anticipi già incassati. Valutiamo il relativo rischio molto limitato.
Siamo tranquilli anche per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, considerato il nostro specifico modello di produzione. Faccio un esempio: se bisogna costruire un numero definito di motociclette o macchine al giorno e manca un chip, si crea un problema enorme perché si blocca l’intera catena di montaggio. Al contrario, costruendo 70 navi da diporto in un arco temporale da 18 a 36 mesi, l’eventuale arrivo in ritardo di alcune componenti non impedirebbe di continuare a costruire il resto della barca. Quando ci troviamo dinanzi ad un ritardo delle consegne, il nostro modello di business ci consente di gestire i tempi, permettendo di adattarci alle situazioni.
Per quanto riguarda l’inflazione, occorre tener conto che i costi diretti di produzione medi delle nostre imbarcazioni sono circa il 60% sui costi aziendali e su questi incide molto di più il costo della mano d’opera rispetto ai materiali. Materiali, che di gran lunga hanno forti componenti tecnologiche rispetto al valore di base dei materiali con cui sono costruiti, quindi l’inflazione per ora incide in modo minimo sui costi di produzione. Siamo nell’ordine del 3 / 4 % che è stato ribaltato sui prezzi di vendita e quindi sul mercato

Parliamo, più in generale, del vostro modello di business. Quali sono i suoi punti di forza, cosa vi rende unici? Cosa consente al Gruppo Sanlorenzo di puntare nel 2022 a un Ebitda margin del 17,4% -17,6%, in assoluto la più elevata nel settore?

Il brand sicuramente è un punto di forza: il valore del marchio è stato caratterizzato fin dalla nascita, nel 1958, da alcuni principi fondanti che si sono mantenuti fino ad oggi. Design, cura del dettaglio, barche realizzate su misura: sono questi gli elementi cardine della nostra filosofia.
Quando ho acquistato l’azienda da Giovanni Jannetti, quest’ultimo costruiva 7/8 barche all’anno, per un totale di 42/44 milioni di fatturato, realizzate per un club di persone che avevano esperienza di nautica. Normalmente, un cliente compra Sanlorenzo dopo che per 10 o 20 anni ha utilizzato barche di altro tipo, fino a quando nasce la voglia di avere una propria barca, fatta su misura e che rispecchi la propria famiglia e il proprio modo di vivere il mare.
Oltre il 90% della nostra produzione è sopra i 24 metri, yacht il cui prezzo medio è di poco superiore a 10 milioni di euro.
Questo ci permette di essere molto resilienti anche nel caso di crisi. Il business model è simile a quello di Hermès, nel settore della moda, oppure di Ferrari, un’icona che costruisce 7 mila macchine all’anno con il cliente disposto ad attendere anche 2-3 anni. La Porsche, per fare un altro esempio, ne costruisce più di 35 mila all’anno: sono due modelli di business differenti, pur essendo nello stesso settore.
Così è Sanlorenzo se rapportata ad altri grandi gruppi del nostro settore: noi costruiamo 70 imbarcazioni all’anno, rispetto alle 300 o 400 dei nostri concorrenti diretti. In questo modo si crea un rapporto molto stretto con i nostri clienti.
Il design di Sanlorenzo è riconoscibile e possiamo contare su un insieme di caratteristiche che ci rendono unici agli occhi dei nostri armatori.. Il brand, poi, fa sempre la differenza, soprattutto quando è unico come il nostro”.

A proposito di aree mondiali, nella vostra strategia c’è il rafforzamento della presenza in Nord America e nell’area Apac (Asia Pacifico). Come vi si state organizzando in tale prospettiva?
Alcuni studi recenti prevedono una continua e forte crescita della popolazione degli UHNWI (Ultra High Net Worth Individual – individui con un patrimonio superiore a 30 milioni di dollari cash in banca). Infatti, si stima che, tra il 2020 e il 2025, questi cresceranno di circa 25 mila unità all’anno per un totale di oltre 125 mila nuovi super ricchi in 5 anni. Considerando che vengono costruite 1.024 navi da diporto nel 2022 nel mondo, possiamo parlare di un grande potenziale di crescita del settore. La principale area interessata da tale crescita sono gli Stati Uniti e riteniamo, di conseguenza, che per i prossimi 3-5 anni gli USA continueranno ad essere il primo mercato al mondo, seguito dall’ Europa ed in un futuro più a medio / lungo termine l’Asia Pacific.

Siete impegnati in una costante espansione del portafoglio prodotti, con l’introduzione di innovazioni e tecnologie sostenibili. In questo contesto, lei ha parlato di ‘robusto piano di espansione delle gamme di prodotti’. Ci può fare il quadro più in dettaglio?

Per quanto riguarda la business unit Yacht lanceremo nei prossimi mesi un nuovo range Open Coupé, la linea “SP”, (Smart Performance), una tipologia di barca che in 64 anni di storia Sanlorenzo non era mai stata realizzata. Fino ad oggi, la Divisione Yacht comprendeva la storica linea SL (barche plananti), la linea SD (barche semi-dislocanti), la linea crossover SX (dislocanti veloci), Il nome del nuovo range, “Smart Performance” è stato scelto perché sono state adottate una serie di soluzioni che ne riducono al minimo i consumi e sfruttano materiali riciclati e riciclabili. Solo per fare qualche esempio, motori con filtri SCR, prima installazione MAN sul mercato, che minimizzano le emissioni di CO2, l’utilizzo di elettrodomestici a basso assorbimento, vetri speciali che filtrano i raggi UV e riducono la necessità di aria condizionata, pannelli solari che producono 7/8 kw di energia elettrica e, infine, un pacchetto di batterie al litio, che ci permette di mantenere la barca all’ancora per otto ore diurne e ben 10 ore notturne senza dover accendere i generatori e, quindi,
in perfetto silenzio e senza emissioni di gas in aria e particolato in mare. Per quanto riguarda la Divisione Superyacht, esistono tre linee di prodotti (Alloy, Steel ed Explorer) e alla fine del 2022 verrà varata la prima nave della linea X-Space.
Abbiamo già venduto sei navi di questo nuovo range, la prossima consegna è prevista per la primavera/estate 2026.
La terza Business Unit del Gruppo è Bluegame. Ed è proprio questa che si prepara a presentare la novità più rivoluzionaria nella storia di Sanlorenzo: il BGM75, dove “M” sta per multihull. Ci teniamo a utilizzare il termine “multihull” per differenziare la nuova imbarcazione dai catamarani esistenti, il cui utilizzo è principalmente per il mercato del charter. Il BGM75 sarà una imbarcazione con tutte le caratteristiche di un Sanlorenzo: eleganza, qualità, alta tecnologia, unicità. Non solo. Il BGM sarà il prodotto più sostenibile della nostra produzione, grazie alle soluzioni adottate a bordo in termini di materiali, propulsione, bassi consumi. Il BGM permetterà a Bluegame di passare dagli attuali 60/65 milioni ai 100 milioni di fatturato entro il 2024.

La serietà dell’impegno di Sanlorenzo nei confronti della sostenibilità sta alla base dell’accordo siglato nel 2021 con Siemens Energy, un contratto in esclusiva che ci permetterà di produrre il primo 50 metri al mondo con fuel cell alimentate tramite un processo di reforming del metanolo. Riteniamo che il futuro della nautica, similmente a quello delle barche commerciali, saranno le fuel cell, che, utilizzando l’ossigeno e idrogeno, producono energia elettrica, scaricando H2O in mare.
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