Il 2017 è stato un anno eccezionale per Audi Italia con 67mila vetture immatricolate e un fatturato complessivo di 1,777 miliardi di euro. Il 2018 per il mercato dell’auto in generale è stato più complicato rispetto al 2017. I dati di finanziari di Audi Italia verranno resi noti a breve, ma intanto ci può dire come è andata?
Nonostante un mercato particolarmente complesso, nel 2018 siamo riusciti a confermare la leadership nel segmento premium per il decimo anno consecutivo e confermare Audi Italia il quinto mercato per vendite al mondo dopo Cina, Germania, USA e UK. Un risultato importante ottenuto grazie a una gamma rinnovata ed evoluta nel segno dell’avanguardia tecnologica in grado di coprire tutti i segmenti di mercato e divenirne il riferimento. L’abbiamo fatto esprimendo con coerenza i valori del brand quali innovazione, prestazioni, sicurezza e sostenibilità attraverso prodotti tecnologicamente high-end e lo sviluppo di servizi per il Cliente ad elevata digitalizzazione.
Quali sono stati i modelli che hanno dato più soddisfazioni nel 2018?
Tra i risultati più significativi, la gamma Q, espressione del più avanzato concetto di sport utility, che è cresciuta rispetto all’anno precedente fino a raggiungere il 44% di mix sul totale immatricolato. Audi Q2, la crossover compatta, ha superato le 11.200 immatricolazioni, Audi Q5, è divenuto il primo SUV d’importazione sul mercato e lo sport SUV Audi Q8, introdotto nella seconda metà del 2018, si è collocato da subito al vertice della categoria. Tra le altre protagoniste, Audi A4, modello icona del Brand si è confermata leader assoluta del segmento D premium. Fondamentale è stato inoltre il ruolo svolto dal rinnovamento di gamma avvenuto nel corso dell’anno: il cambio generazionale ha interessato tanto la famiglia high-end Audi con il debutto delle nuove Audi A7 Sportback, Audi A6, Audi A6 Avant, quanto modelli di grande diffusione quali Audi A1 Sportback e Audi Q3, che sono entrate a listino a fine 2018 e ora pronte a conquistare il vertice dell’offerta premium. Il ricambio generazionale della gamma ha inoltre coinciso con un deciso impegno sulla mobilità a zero emissioni attraverso il consolidamento di progetti a sostegno dell’ambiente, dalla tutela dei mari allo sviluppo di soluzioni di mobilità sul territorio, dalla creazione indipendente di infrastrutture per la ricarica elettrica, al sostegno di progetti infrastrutturali più ampi in partnership con Enel X.
Il diesel è sotto attacco, in molti dei maggiori comuni italiani scattano blocchi per questo tipo di vetture, tra l’altro con una gran confusione perché i limiti variano da municipio a municipio. A suo parere, questa campagna contro il diesel è completamente giustificata, del tutto ingiustificata o esagerata?
La campagna di disinformazione nei confronti della tecnologia diesel è totalmente infondata ed ingiustificata e merita di essere corretta con elementi oggettivi. Il diesel rappresenta una soluzione perfettamente in linea con gli standard sulle emissioni stabilite dall’Unione Europea. Complice il sistema d’iniezione diretta, il propulsore Diesel può vantare il miglior rendimento termodinamico sul mercato. Il motore a gasolio è più pulito delle unità a benzina e le emissioni di CO2 sono mediamente inferiori del 25%. Le motorizzazioni a combustione interna, cioè basate su un motore a scoppio come benzina, Diesel, metano e ibrido sono e saranno, anche nel prossimo futuro, indispensabili per portarci gradualmente verso la mobilità elettrica a zero emissioni. Sicuramente nei prossimi 10-15 anni vivremo una profonda trasformazione del mercato, ma il processo verso la vettura elettrica pura non è possibile dall’oggi al domani. Ed oggi la tecnologia tradizionale disponibile rappresenta l’unica soluzione concreta alla mobilità.
Il 2019 è un anno particolarmente importante per Audi, che presenta un articolato e importante programma di introduzioni di nuovi modelli, alcuni completamente inediti. C’è, in particolare, grande attesa per il suv elettrico e-Tron. Lei ha parlato di questo modello come di una pietra miliare, della stessa importanza di quando, più di 40 anni fa, Audi lanciò la trazione 4. Quali programmi ha Audi per la transizione all’elettrico?
Audi e-tron rappresenta effettivamente un ‘cornerstone’ all’interno della nostra strategia di prodotto poiché prefigura la tecnologia che, a tendere, sarà condivisa da tutti i futuri modelli del marchio dei quattro anelli. e-tron è la prima Audi full-electric, o meglio, è la prima vettura elettrica sul mercato ad avere il livello di qualità, comfort, prestazioni e tecnologia del marchio Audi. L’analogia con la tecnologia quattro è corretta: Audi quattro era il nome della prima macchina che negli anni 80 introdusse la nuova tecnologia a trazione integrale e che definì il nuovo posizionamento sul mercato del brand. Per sancire il cambio di paradigma oggi come allora definiamo il primo modello basato sulla nuova tecnologia con il nome della tecnologia stessa: nel 1980 la Audi quattro, oggi Audi e-tron. E ad Audi e-tron seguirà l’introduzione di 20 modelli elettrificati di cui 11 nuovi modelli elettrici entro il 2025. Un piano che vede un investimento complessivo di 40 miliardi di euro nei settori dell’e-mobility, della guida autonoma e della digitalizzazione e che ha come obiettivo la commercializzazione di 800mila vetture elettriche e ibride plug-in...Come vede stiamo parlando di una trasformazione verso la mobilità ad impatto zero senza ritorno.
Lei ha affermato che “l’intelligenza artificiale ha trovato nell’auto il suo più efficace acceleratore”. E ha aggiunto che si tratta di “un punto di non ritorno”. In concreto cosa significa?
Il cambio di passo impresso dall’intelligenza artificiale al mondo dell’auto non ha eguali in altri settori ed i costruttori sono felicemente ‘obbligati’ ad investire sulla tecnologia.
Il governo di questa ondata innovativa passerà soprattutto da una delle tecnologie più dirompenti degli ultimi decenni: l’artificial intelligence. L’intelligenza artificiale rappresenta il miglior veicolo per restituire i benefici dello sviluppo hi-tech ai consumatori, innanzitutto sul fronte della sicurezza. Si contano ogni anno oltre 1,3 milioni di morti a causa degli incidenti stradali: un numero che può essere ridotto del 50% con i sistemi predittivi alimentati dall’AI, sistemi che stanno diventando sempre più sofisticati e precisi. Non è da meno la partita della connessione con l’ecosistema digitale del conducente: l’auto diventa un’estensione intelligente della vita sociale e lavorativa. Tra musica, news e intrattenimento, l’intelligenza artificiale consente di sfruttare ogni minuto a disposizione ed evitare di sprecare tempo a “fissare” il traffico. E con la messa a regime della guida autonoma si riuscirà ad aggiungere del prezioso tempo da investire per se stessi.
A questo si accompagna poi l’importante impegno verso la sicurezza facendo leva sui sistemi predittivi. Se l’auto è connessa sempre e ovunque, è possibile monitorare in tempo reale l’eventuale presenza di incidenti sul percorso, condizioni meteo avverse, impedimenti e intervenire prima.
Ha evidenziato più volte l’importanza dell’accordo che avete raggiunto con Enel. Un servizio che è compreso nel prezzo dell’auto e che configura anche la precisa scelta commerciale di spingere sul ‘pacchetto di servizio’ offerto con l’acquisto di una vettura. A suo parere, questi accordi possono superare in maniera importante il ritardo italiano nell’infrastrutturazione senza la quale i motori elettrici non possono esprimere le loro potenzialità?
È un modo per facilitare l’approccio alla tecnologia elettrica ma sicuramente non risolutivo. Dare la possibilità al cliente di avere una serie di servizi per la gestione della ricarica rappresenta un tassello importante ma il passaggio alla nuova forma di mobilità ha come condizione necessaria un combinato disposto che integri autonomia delle batterie, diffusione dei punti e velocità di ricarica. Solo l’integrazione di queste tre componenti costituirà un acceleratore per la tecnologia elettrica. E se da un lato Audi e-tron dispone già oggi di un’autonomia di circa 400km (ciclo WLTP) e di una tecnologia per la ricarica a 150Kwh che si traduce nella possibilità di fare un pieno in circa 30 minuti, sul fronte dell’infrastruttura non è un caso aver iniziato già due anni fa a sviluppare sui territori in cui siamo presenti attraverso accordi di partnership (Costa Smeralda, Alta Badia, Campiglio, Cortina ndr) colonnine per la ricarica dedicate a tutti i fruitori di vetture elettriche ed ibride. Un lavoro che si aggiunge allo sviluppo su scala nazionale ed europea di una rete di ricarica fast charge e ultra charge di cui siamo promotori assieme ad altri partner automobilistici e ad EnelX. E’ notizia di questi giorni che il programma Eva+ ha raggiunto il suo obiettivo di 110 colonnine per la ricarica veloce in Italia e da poco è stata installata la prima stazione Ionity italiana per la ricarica ultrafast (150kwh), cui seguiranno centinaia sul territorio italiano ed internazionale nei prossimi anni. Sono i primi passi mossi dai privati verso una nuova forma di mobilità a cui speriamo si aggiunga presto l’impegno delle amministrazioni. Per iniziare a parlare di una mobilità realmente alternativa a quella attuale, il numero di colonnine dovrà almeno eguagliare il numero delle stazioni di rifornimento e la loro distribuzione. Sono convinto che ci arriveremo, ma non nel breve. Ed oggi, l’unica, realistica risposta ad esigenze di mobilità sostenibile è rappresentata dalla tecnologia disponibile, dal diesel ai propulsori benzina e metano di ultima di generazione irrazionalmente incriminati.
Il recente provvedimento del Governo, chiamato forse impropriamente ‘ecotassa’, ha sollevato mille proteste. È d’accordo con questa protesta e perché?
Ritengo che l’effetto collaterale delle misure introdotte generino ulteriori incertezze nel consumatore. Il vero punto è il numero di vetture circolanti con più di 10 anni di età, ben 17 milioni in Italia. Automobili prive di dispostivi avanzati per la sicurezza attiva e passiva, con motori a bassa efficienza assolutamente non paragonabili a quelli attuali per consumi ed emissioni. Questo è un problema da risolvere qui ed ora. Una politica fiscale che incentivi la dismissione del parco circolante anziano assieme ad una roadmap con tempi e modalità chiare sullo sviluppo della mobilità sostenibile sarebbe una risposta auspicabile in questa fase di transizione verso la nuova forma di mobilità.
Lei sottolinea con grande fermezza che nulla potrà far venire meno la caratteristica chiave di Audi che è ‘il piacere di guidare’. Cosa, ad esempio, potrebbe entrare in conflitto con il ‘piacere di guidare’ e che voi rifiutereste?
Il riferimento è alla guida autonoma. In Audi riteniamo che la tecnologia di assistenza alla guida debba essere al servizio del piacere di guida inteso come comfort, sicurezza e qualità del tempo passato a bordo. Per Audi, la tecnologia non è in contraddizione con il suo heritage sportivo e con il desiderio di emozionarsi alla guida con vetture in grado di stupire per prestazioni. I sistemi predittivi sono finalizzati a supportare il conducente e sostituirlo in circostanze specifiche in base alle proprie necessità . La nostra filosofia si avvicina maggiormente al concetto di ‘angelo custode’ rispetto a quello di guida autonoma. Chi guida un’Audi potrà sempre decidere il grado di intervento della tecnologia presente e scegliere tra la sportività e il piacere di guida offerto dal controllo diretto sulla meccanica e quello rassicurante offerto dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale.
Altro grande punto di forza di Audi è ovviamente il prodotto. Ci sono da attendersi su questo fronte novità per il 2019?
Nel corso del 2019 confermeremo il dinamismo impresso lo scorso anno alla gamma prodotto. Inizieremo a breve con l’introduzione di Audi e-tron, cui seguirà la variante Allroad di A6 che andrà a completare la gamma della nuova generazione della Avant dei quattro anelli. Nel corso del secondo trimestre, debutteranno le versioni sportive S4, S5, SQ5, S6 e S7, seguite dall’inedita SQ8, tutte basate su tecnologia TDI. Audi Q3, la nuova SUV compatta Audi, nel quarto trimestre del 2019 verrà affiancata dalla versione Sportback. Evoluzione analoga per e-tron: e-tron Sportback è attesa al debutto entro la fine del 2019. Per finire, ma non da ultimo, il processo di elettrificazione della gamma, che riceverà nel corso dell’anno un sensibile impulso grazie all’introduzione sul mercato di nuove versioni ibride plug-in.