Politiche di inclusione e solidarietà, il punto sul progetto INPS "Riscopriamo talenti"

- di: Barbara Leone
 

La collaborazione e le sinergie tra istituzioni e terzo settore sono strategiche nelle politiche di inclusione sociale e solidarietà nel contrasto alla disoccupazione, la marginalità, la povertà e le situazioni di emarginazione. È questo il messaggio del convegno che si è svolto lo scorso 4 giugno a Roma, a Palazzo Wedekind, per fare il punto sul progetto “Riscopriamo talenti”, promosso dall'INPS, in collaborazione con la Fondazione e il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e la Caritas italiana. Il progetto pone l'attenzione sulle necessità di quelle persone in stato di grave emarginazione sociale o che non riescono a entrare o rientrare nel mondo del lavoro.

Politiche di inclusione e solidarietà, il punto sul progetto INPS "Riscopriamo talenti"

All'evento, introdotto e moderato da Carlotta Valitutti, sono intervenuti il Presidente dell'INPS, Gabriele Fava, e il Direttore Generale, Valeria Vittimberga. “Giovani e donne devono essere al centro del futuro del Paese e per quanto ci riguarda del sistema previdenziale. Più incrementiamo la base occupazionale più aumenteremo quella contributiva per arrivare ad un sistema pensionistico sostenibile. L'INPS deve essere hub del welfare, delle competenze, delle prestazioni a favore delle famiglie, dei giovani e dei cittadini. Puntiamo a valorizzare i talenti per contrastare la disoccupazione giovanile e la bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Per farlo bisogna investire su orientamento, formazione, politiche attive e conciliazione vita-lavoro attraverso un welfare innovativo, di tipo generativo. Ciò consentirà di tenere la bilancia previdenziale in equilibrio. È la mia visione di INPS come hub delle prestazioni lungo tutto il ciclo di vita”, ha affermato il Presidente INPS Gabriele Fava.

“Quello di oggi – ha detto il Direttore generale Valeria Vittimberga – è un progetto che ha l’obiettivo di andare a cercare le persone che hanno importanti potenzialità lavorative ma sono da troppo tempo fuori dal mondo del lavoro e hanno la necessità di essere supportati e accolti non soltanto dall’INPS, ma anche da una rete composta dai nostri interlocutori istituzionali come, in questo caso, da quella dei Consulenti del lavoro e della Caritas. Soggetti che apparentemente hanno poco in comune ma che, se messi insieme, collaborano e rappresentano un esempio di solidarietà tra tutte le forze buone della Nazione. Tutto questo è importantissimo per costruire una comunità nazionale che non lasci indietro nessuno. Dobbiamo ridare dignità alle persone. Il lavoro dev'essere visto come un diritto e come un dovere”.

L’evento si è aperto con un confronto sulle buone prassi nella valorizzazione dei talenti con la partecipazione di Alberto Dotto, Direttore Filiale Metropolitana INPS Milano Centro, Laura Bianchi, Referente Area Lavoro Caritas Italiana, Francesca Buzzacchino, Referente INPS Direzione Provinciale di Bari e Luca Paone, Vicepresidente Fondazione dei Consulenti per il lavoro. Secondo Rocco Lauria, Direttore Centrale Inclusione e Invalidità Civile INPS, che ha evidenziato come l’Istituto abbia il dovere di rafforzare le politiche di inclusione “è indubbio che il sentirsi parte di una comunità dipenda dal grado di aiuto che i componenti ricevono dalla comunità stessa. Il successo di queste iniziative è nella sinergia, nella collaborazione dell’Istituto con i partner strategici. Per noi si tratta di fare e costruire reti sociali sul territorio, allo scopo di rendere operativo il dettato costituzionale che ci impone di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona. L’INPS, per ruolo e per missione, da 125 anni è il pilastro centrale della struttura del Paese. L’Istituto, per erogare oltre 400 prestazioni si è dato un modello: quello della proattività. Noi accompagniamo le persone, ce ne prendiamo cura, la nostra è una pubblica amministrazione non reattiva ma proattiva, siamo noi a prendersi cura delle persone”.

Nella seconda parte alla tavola rotonda, moderata da Luca Rigoni, giornalista e conduttore televisivo, confronto sul tema dell'inclusione sociale e lavorativa. Tra i partecipanti Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. “Grazie a questo Protocollo si creano i presupposti per individuare le potenzialità e i talenti nascosti in chi vive in condizioni di precarietà ed esclusione sociale”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. “Insieme all’INPS, alla Caritas e alla Fondazione Consulenti per il Lavoro, interveniamo sul fronte della formazione, illustrando i nuovi strumenti di sostegno al lavoro previsti dalla riforma delle politiche attive e anche gli incentivi per l’occupazione giovanile. Con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta e riaccompagnare al lavoro coloro che sono rimasti ai margini del mercato”, ha concluso.

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