Inflazione, Visco: "Bene la Bce, ma occorreva una maggiore gradualità"

- di: Redazione
 
Un intervento ad ampio spettro quello del Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, al Festival Internazionale dell'Economia di Torino, dove ha toccato molti argomenti sui quali, come suo costume, ha fatto analisi lucide, riservando anche qualche stoccata. Come quando, pur dopo avere definito la politica monetaria della Bce ''sicuramente corretta'' nel contesto attuale, ha detto che lui forse avrebbe ''spinto per una gradualità maggiore''.
Anche se, ha voluto aggiungere, la politica monetaria non può essere lasciata a ''operare da sola''. Meglio quindi, secondo il Governatore della Banca d'Italia, accompagnarla con ''una politica di bilancio accorta e responsabilità delle parti sociali''. Riecheggiando, in questo modo, uno dei passaggi certamente più significativi del recente intervento, in occasione della relazione annuale in Banca d'Italia.
La politica della Bce, con i suoi rialzi dei tassi di interesse, è mirata al contenimento dell'inflazione, così come stanno facendo altri istituti centrali (con le sole eccezioni, con motivazioni diverse, di quelle giapponese e turca). Inflazione che, ha detto Visco, in questo momento a livello europeo è sotto il 6%, a conferma che ''stiamo andando nella direzione” del target del 2%.

Inflazione, Visco: "Bene la Bce, ma occorreva una maggiore gradualità"

Certamente, ha aggiunto, ''bisogna essere sicuri che non riparta'', anche se occorre evitare che ''poi ci sia un effetto recessivo sull’economia reale, legato a una stretta troppo forte. Continuo a dire però di non lasciare la politica monetaria operare da sola''.
La parabola ascendente della spirale del prezzi, e quindi del fenomeno inflattivo, è stata determinata dalla fiammata causata dai picchi di quelli energetici. E ora, che il prezzo dell'energia sta scendendo così rapidamente?
Mi aspetto, ha detto il governatore della Banca d'Italia, ''che si raffreddi anche quell’aumento, cioè l’inflazione di fondo dovrebbe riflettere questa riduzione del costo dell’energia: se questo avviene la politica monetaria è sicuramente quella corretta in questo momento, anche se forse io avrei spinto per una gradualità maggiore, ma è quella corretta per garantire il rientro sull’obiettivo di stabilità di prezzi''.

Nel suo intervento, Visco si è soffermato anche sull'industria automobilistica, a partire da quella elettrica. E su questo punto il suo giudizio è stato netto: ''L’ Italia e l’Europa sull’auto elettrica sono rimaste indietro. È mancata la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione in questo campo. E nell’innovazione digitale la leadership non è sicuramente europea''. Sull'argomento Visco ha spiegato che ''La questione auto è esemplificatrice del problema. Nel 2015 ci fu una lunga discussione sul dieselgate'', ricordando che, all'epoca, ci fu una Convenzione delle Nazioni Unite sul clima a Parigi.
''Già allora - ha spiegato - l’Asia era già diventata il massimo produttore di automobili al mondo. Da noi all’epoca c’era stata una discussione con Marchionne che diceva che l’auto elettrica era di là da venire e che non faceva investimenti sull’auto elettrica. Tuttavia, anche se li avesse fatti la Fiat, mentre non li facevano gli altri, ci sarebbe stato un problema. È mancata sicuramente in Europa la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione in questo campo''.
''Il punto cruciale - per Visco - è che mancano da noi grandi imprese, a livello europeo e italiano. Le nostre grandi imprese sono uscite da questi mercati''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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