L'Inflazione cala a febbraio ma accelera il carrello spesa

- di: Daniele Minuti
 
L'inflazione cala a febbraio, fino al 9,2%, ma il dato non permette ottimismo: è questo il sentimento generale dopo la diffusione dei dati da parte dell'Istat, che mostrano una lieve discesa dell'indice accompagnata però da un'accelerata del carrello della spesa e dei generi ad alta frequenza.

L'Inflazione cala a febbraio ma accelera il carrello spesa

L'aumento dell'esborso per famiglia "tipo" è di 2.691 euro annui (+3.485 euro per un nucleo con due figli) come calcolato dal Codacons: "Nonostante la decelerazione del tasso generale registrata dall’Istat negli ultimi due mesi" - si legge nella nota - "i prezzi dei prodotti più acquistati dai cittadini rimangono a livelli elevatissimi, con il carrello della spesa che addirittura sale al +13,0% dal +12,0% del mese precedente, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +8,9% a +9,0%".

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha così commentato: "È evidente che il calo dell’inflazione è un dato del tutto illusorio, con la discesa delle tariffe energetiche regolamentate e non che altera il dato generale dell’Istat. Al netto de beni energetici, siamo ancora in presenza di una emergenza prezzi che investe gli alimentari come la casa e i trasporti, svuotando sempre più le tasche delle famiglie".

Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione, ha aggiunto: "Nonostante si inizino a rilevare i primi segnali di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, per effetto del sostanziale calo dei costi dei beni energetici, permane un sentiment diffuso di incertezza sul piano economico e servirà ancora diverso tempo per attenuare gli effetti dell’aumento dei prezzi, che resta tra le preoccupazioni principali delle famiglie italiane. Il potere d’acquisto è stato fortemente messo sotto pressione in questi ultimi mesi, e oggi continuiamo a registrare una contrazione dei consumi nel comparto del food, con un calo a volume tra i 4 e i 5 punti percentuali rispetto a un anno fa. È una situazione alla quale si deve porre la massima attenzione, con l’obiettivo di sostenere i consumi ed evitare impatti significativi sulle tante filiere agroalimentari di qualità ed eccellenza del Made in Italy. Nel corso dell’ultimo anno le aziende della Distribuzione Moderna hanno fatto uno sforzo economico significativo, assorbendo parte degli aumenti generalizzati sui beni di consumo, per attenuare l’impatto sui prezzi e tutelare il potere di acquisto degli italiani. Oggi da parte delle nostre aziende non ci sono le condizioni per assorbire nuovi incrementi dei prezzi, ci auguriamo che i chiari segnali di rallentamento sui costi dell’energia e delle materie prime di queste settimane portino anche il sistema industriale ad agire in questo senso e porre un freno alla spinta agli aumenti che ha caratterizzato il mercato in questi mesi".

Confesercenti ha rilasciato una nota
: "Prosegue a febbraio, dopo l’apertura positiva dell’anno sul fronte dei prezzi, il raffreddamento dell’inflazione grazie al ripiegamento della componente energetica, mentre accelera di un punto percentuale il carrello della spesa e l’inflazione di fondo si attesta sopra il 6%. Segnali che non lasciano, purtroppo, dissipare dubbi ed incognite sull’anno in corso, con la spesa delle famiglie ancora sotto assedio ed i rischi sulla tenuta dei consumi. Un rallentamento positivo, anche se leggermente contrastato da incrementi di prezzo sia in alcuni servizi che stanno registrando, in ritardo, aumenti già sostenuti in precedenza ma che, comunque, fanno registrare tutti variazioni inferiori al dato medio, sia nel comparto dei beni alimentari lavorati, per i quali, anche in questo caso si tratta di incrementi registrati nei punti precedenti della filiera rispetto al momento finale di vendita dei prodotti.
Accanto a questo scenario, con inflazione acquisita pari al 5,5%, si registra però una crescita dell’inflazione di fondo a +6,4% e, soprattutto, il carrello della spesa fa registrare un aumento di un punto percentuale, che colloca la variazione annua al 13%. Anche il capitolo “abitazione” che include le utenze ed altre spese obbligate, continua a preoccupare, registrando una crescita annua del 24,5%.
Un quadro che presenta ancora molte ombre, dunque, con il dato dell’inflazione che resta alto in Eurozona mentre i prezzi hanno rialzato la testa in Spagna e Germania, spingendo la Bce a perseverare con la stretta sul fronte dei tassi di interesse. Bene, in questo senso, le parole del governatore Visco che ha sottolineato la necessità di bilanciare i rischi tra un’azione troppo ‘morbida’ e viceversa eccessivamente rigida, che avrebbe conseguenze determinanti sull’attività economica e sui prezzi stessi, gravando sulla spesa delle famiglie, attraverso la spinta verso l’alto dei tassi di interesse per mutui e prestiti, e sulle imprese sul fronte della liquidità. Bisogna proseguire, perciò, in questa fase, con interventi a favore di famiglie ed imprese, a partire dalla riforma del fisco. Nel 2022 la pressione fiscale si è assestata sui livelli più alti degli ultimi 27 anni: serve una decisa riduzione delle imposte, che libererebbe risorse di famiglie e imprese favorendo la ripresa dei consumi e dell’economia"
.

Ufficio Studi Confcommercio: "In linea con le previsioni, a febbraio, sulla spinta di una riduzione dei prezzi dell’energia, è proseguito il processo di rientro dell’inflazione, scesa al 9,2% su base annua, 2,6 punti in meno rispetto a novembre 2022. Pure in questo scenario favorevole, il processo di disinflazione non sarà rapidissimo né appare privo di incognite. Come evidenziano i dati di Germania, Francia e Spagna, si potrebbero registrare, infatti, registrare pericolose interruzioni nella fase discendente dell’inflazione. A preoccupare è la progressiva crescita dell’inflazione di fondo, fenomeno comune nella UEM, che testimonia come le forti tensioni accumulate nell’ultimo biennio non si siano ancora esaurite. Ciò condizionerà le decisioni d’acquisto delle famiglie nei prossimi mesi e, di conseguenza, l’intensità della crescita del 2023".

In ultimo sono arrivate le parole del Presidente di Assoutenti, Furio Truzzi: "In tema di prezzi e inflazione è ancora presto per cantare vittoria. Le dinamiche dei listini mostrano ancora incrementi pesanti per beni primari come gli alimentari, che a febbraio si impennano al +13,5% su anno, con un aumento del +1,8% rispetto al mese precedente. Una famiglia con due figli si ritrova così a spendere oggi +1.038 euro annui solo per il cibo, +761 euro la famiglia “tipo”. Sul fronte dei prezzi siamo ancora in piena emergenza, una erosione lenta e costante dei redditi e del potere d’acquisto dei cittadini contro la quale il Governo deve intervenire rafforzando i poteri del Garante dei prezzi e della commissione di allerta rapida sui prezzi, lavorando con le associazioni dei consumatori per studiare le misure strutturali da intraprendere per calmierare i listini al dettaglio e soprattutto contrastare le speculazioni che ancora oggi si registrano nel nostro paese sul fronte dei prezzi".

Tags: economia
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