"Inestimabile", il nuovo podcast di Chora Media e Intesa Sanpaolo

- di: Barbara Leone
 

Ogni opera d’arte nasconde più di quanto si possa immaginare.  Dietro tele, sculture ed edifici si celano spesso storie affascinanti che svelano dettagli  nascosti della nostra storia. È questo il fulcro di “Inestimabile”, la nuova serie podcast di Chora  Media e Intesa Sanpaolo realizzata con il supporto della direzione Arte, Cultura e Beni Storici  di Intesa Sanpaolo in esclusiva per Intesa Sanpaolo On Air.  Narrata dalla voce dello storico dell’arte Jacopo Veneziani, la serie è arricchita dal contributo  di numerose voci esperte e autorevoli nel mondo dell’arte. Attraverso quattro episodi ci si immerge in alcune storie poco conosciute che ruotano tutte  intorno al mondo dell’arte. Ne sono un esempio le vicissitudini dell’ultima opera di Caravaggio,  “dimenticata” per oltre un secolo prima di essere riscoperta a Napoli, e quelle della breve ma  intensa vita del pittore Cesare Breveglieri.   E non mancano nemmeno le storie di luoghi dall’incredibile fascino, come quella del caveau  nella sede di Intesa Sanpaolo in via Verdi a Milano, un vero e proprio forziere che ha protetto  decine di opere durante i giorni bui della Seconda Guerra Mondiale. Il podcast si conclude  infine con il racconto delle importantissime attività di restauro del progetto “Restituzioni” che  permette alle opere d’arte di restare intatte nella loro delicata bellezza o di ritrovare nuova  vita.   Il primo episodio di Inestimabile è disponibile a partire da oggi su  www.intesasanpaoloonair.com e choramedia.com, sui profili ufficiali di Intesa Sanpaolo On  Air su Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e YouTube con un nuovo episodio ogni  settimana fino al 19 giugno.

"Inestimabile", il nuovo podcast di Chora Media e Intesa Sanpaolo

L’idea parte dall’assunto che dietro ogni opera, dietro ogni artista, ci sono delle storie che possono raccontarci molto su  noi stessi e sul mondo in cui viviamo. Come quella del dipinto di Caravaggio dimenticato da  tutti, o quella del caveau di una banca che ha protetto decine di opere durante la guerra.  Storie che parlano di cura, di sostegno, di restauro. E che ci aiutano a capire perché il nostro  rapporto con l’arte sia molto più profondo di quanto crediamo.  Il primo episodio si intitola “L’ultimo Caravaggio”: sembra impossibile, ma anche un’opera di Caravaggio può cadere nell’oblio. È quello che è  successo al Martirio di Sant’Orsola, quadro dipinto nel 1610 da Michelangelo Merisi (vero  nome di Caravaggio) a Napoli, poche settimane prima della sua morte. Il quadro venne  prima portato a Genova dal nobile che l’aveva acquistato, e più di due secoli dopo venne  riportato a Napoli per questioni ereditarie. Da quel momento in poi, però, cadde nel  dimenticatoio, fino a che nel 1980 vennero trovate delle lettere che ristabilirono la verità... In questa puntata parleremo di arte, di disattenzione e di collezionismo. “Lettere da Parigi” è invece il titolo del secondo episodio: la storia dell’arte non è fatta solo di superstar o di opere famosissime. Anzi. Ci sono un  sacco di perle che necessitano di approfondimenti, per essere riconosciute, e artisti che  hanno portato avanti la propria passione anche in tempi difficili. Cesare Breveglieri, pittore  Lombardo nato nel 1902 e morto nel 1948, è uno di questi. Veniva da una famiglia povera e,  grazie a una borsa di studio indetta dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, potè  vivere a Roma, Firenze e nella Parigi degli anni ’30.  La sua storia - ricostruita grazie alla voce della figlia Luisa - è un’occasione per sottolineare  che spesso i giovani artisti, oggi come cento anni fa, hanno bisogno di tutto il sostegno  possibile. E veniamo al terzo episodio, intitolato “Il caveau”: a Milano, in via Verdi, a pochi passi dal teatro alla Scala, c’è un edificio dall’aria severa,  discreta. Si tratta del Palazzo delle Colonne, inaugurato nel 1941, sede dell’allora Cassa di  Risparmio delle Provincie Lombarde. La parte più interessante di questa costruzione, però, si  trova sottoterra: è un caveau sotterrano, che durante la seconda guerra mondiale è stato  usato come rifugio per mettere al riparo decine di opere d’arte dai bombardamenti.  Persone come Fernanda Wittgens hanno rischiato in prima persona per proteggere non solo  il patrimonio artistico italiano, ma anche le persone che durante gli anni bui del fascismo  venivano perseguitate.  Infine, il quarto episodio, dal titolo “Restituire”: durante uno scavo in Calabria, all’inizio del ‘900, l'archeologo Paolo Orsi e i suoi uomini  trovarono 186 frammenti che, un tempo, componevano una statua. Immaginate di comporre  un puzzle senza sapere qual è la figura che otterrete alla fine: ecco, Orsi e i suoi uomini, più  di cento anni fa, si cimentarono in un’impresa simile. Il risultato è lo splendido gruppo  scultoreo conosciuto come Cavaliere di Marafioti.   Più a nord, nella sede di Vicenza delle Gallerie d’italia, si trova un’altra scultura molto più  recente ma altrettanto incredibile. Si chiama La caduta degli angeli ribelli, e la sua bellezza è  stata resa accessibile a tutti e a tutte.

Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, ha vissuto otto anni a Parigi, dove ha ottenuto  un dottorato in storia dell’arte all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Nel 2020 ha pubblicato  #Divulgo, nel 2021 Simmetrie e nel 2023 La Grande Parigi. 1900-1920: il periodo d’oro dell’arte  moderna. Ha curato per tre anni la rubrica settimanale dedicata alla storia dell’arte all’interno del  programma «Le parole della settimana» (Rai3) ed è ora ospite fisso del programma «In altre  parole» (La 7) condotto da Massimo Gramellini. Insegna “Comunicare l’arte” all’università IULM  di Milano ed è presidente della Galleria Ricci Oddi (Piacenza).

La serie è scritta da Ilaria Orrù e raccontata da Jacopo Veneziani. La cura editoriale è di Sara Poma.  La supervisione del suono e della musica di Luca Micheli. La post produzione e il sound design sono di Andrea Girelli . Il producer è Marco Paltrinieri. Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa. I fonici di presa diretta sono Luca Possi, Aurora Ricci, Cosma Castellucci, Niccolò Bosio,  Riccardo Mazza di Experimental Studios, Andrea Rucci e Alessandro Boriani di Novenove  Studio, Jonathan Mazzeo di The Grid Europe, Stefano Viero di Fabbrica Lumière Il fonico di studio è Luca Possi. Le musiche sono su licenza Universal Music Publishing Ricordi srl, realizzata con l’intermediazione di The Italian Literary Agency.

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