Ogni opera d’arte nasconde più di quanto si possa immaginare. Dietro tele, sculture ed edifici si celano spesso storie affascinanti che svelano dettagli nascosti della nostra storia. È questo il fulcro di “Inestimabile”, la nuova serie podcast di Chora Media e Intesa Sanpaolo realizzata con il supporto della direzione Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo in esclusiva per Intesa Sanpaolo On Air. Narrata dalla voce dello storico dell’arte Jacopo Veneziani, la serie è arricchita dal contributo di numerose voci esperte e autorevoli nel mondo dell’arte. Attraverso quattro episodi ci si immerge in alcune storie poco conosciute che ruotano tutte intorno al mondo dell’arte. Ne sono un esempio le vicissitudini dell’ultima opera di Caravaggio, “dimenticata” per oltre un secolo prima di essere riscoperta a Napoli, e quelle della breve ma intensa vita del pittore Cesare Breveglieri. E non mancano nemmeno le storie di luoghi dall’incredibile fascino, come quella del caveau nella sede di Intesa Sanpaolo in via Verdi a Milano, un vero e proprio forziere che ha protetto decine di opere durante i giorni bui della Seconda Guerra Mondiale. Il podcast si conclude infine con il racconto delle importantissime attività di restauro del progetto “Restituzioni” che permette alle opere d’arte di restare intatte nella loro delicata bellezza o di ritrovare nuova vita. Il primo episodio di Inestimabile è disponibile a partire da oggi su www.intesasanpaoloonair.com e choramedia.com, sui profili ufficiali di Intesa Sanpaolo On Air su Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e YouTube con un nuovo episodio ogni settimana fino al 19 giugno.
"Inestimabile", il nuovo podcast di Chora Media e Intesa Sanpaolo
L’idea parte dall’assunto che dietro ogni opera, dietro ogni artista, ci sono delle storie che possono raccontarci molto su noi stessi e sul mondo in cui viviamo. Come quella del dipinto di Caravaggio dimenticato da tutti, o quella del caveau di una banca che ha protetto decine di opere durante la guerra. Storie che parlano di cura, di sostegno, di restauro. E che ci aiutano a capire perché il nostro rapporto con l’arte sia molto più profondo di quanto crediamo. Il primo episodio si intitola “L’ultimo Caravaggio”: sembra impossibile, ma anche un’opera di Caravaggio può cadere nell’oblio. È quello che è successo al Martirio di Sant’Orsola, quadro dipinto nel 1610 da Michelangelo Merisi (vero nome di Caravaggio) a Napoli, poche settimane prima della sua morte. Il quadro venne prima portato a Genova dal nobile che l’aveva acquistato, e più di due secoli dopo venne riportato a Napoli per questioni ereditarie. Da quel momento in poi, però, cadde nel dimenticatoio, fino a che nel 1980 vennero trovate delle lettere che ristabilirono la verità... In questa puntata parleremo di arte, di disattenzione e di collezionismo. “Lettere da Parigi” è invece il titolo del secondo episodio: la storia dell’arte non è fatta solo di superstar o di opere famosissime. Anzi. Ci sono un sacco di perle che necessitano di approfondimenti, per essere riconosciute, e artisti che hanno portato avanti la propria passione anche in tempi difficili. Cesare Breveglieri, pittore Lombardo nato nel 1902 e morto nel 1948, è uno di questi. Veniva da una famiglia povera e, grazie a una borsa di studio indetta dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, potè vivere a Roma, Firenze e nella Parigi degli anni ’30. La sua storia - ricostruita grazie alla voce della figlia Luisa - è un’occasione per sottolineare che spesso i giovani artisti, oggi come cento anni fa, hanno bisogno di tutto il sostegno possibile. E veniamo al terzo episodio, intitolato “Il caveau”: a Milano, in via Verdi, a pochi passi dal teatro alla Scala, c’è un edificio dall’aria severa, discreta. Si tratta del Palazzo delle Colonne, inaugurato nel 1941, sede dell’allora Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. La parte più interessante di questa costruzione, però, si trova sottoterra: è un caveau sotterrano, che durante la seconda guerra mondiale è stato usato come rifugio per mettere al riparo decine di opere d’arte dai bombardamenti. Persone come Fernanda Wittgens hanno rischiato in prima persona per proteggere non solo il patrimonio artistico italiano, ma anche le persone che durante gli anni bui del fascismo venivano perseguitate. Infine, il quarto episodio, dal titolo “Restituire”: durante uno scavo in Calabria, all’inizio del ‘900, l'archeologo Paolo Orsi e i suoi uomini trovarono 186 frammenti che, un tempo, componevano una statua. Immaginate di comporre un puzzle senza sapere qual è la figura che otterrete alla fine: ecco, Orsi e i suoi uomini, più di cento anni fa, si cimentarono in un’impresa simile. Il risultato è lo splendido gruppo scultoreo conosciuto come Cavaliere di Marafioti. Più a nord, nella sede di Vicenza delle Gallerie d’italia, si trova un’altra scultura molto più recente ma altrettanto incredibile. Si chiama La caduta degli angeli ribelli, e la sua bellezza è stata resa accessibile a tutti e a tutte.
Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, ha vissuto otto anni a Parigi, dove ha ottenuto un dottorato in storia dell’arte all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Nel 2020 ha pubblicato #Divulgo, nel 2021 Simmetrie e nel 2023 La Grande Parigi. 1900-1920: il periodo d’oro dell’arte moderna. Ha curato per tre anni la rubrica settimanale dedicata alla storia dell’arte all’interno del programma «Le parole della settimana» (Rai3) ed è ora ospite fisso del programma «In altre parole» (La 7) condotto da Massimo Gramellini. Insegna “Comunicare l’arte” all’università IULM di Milano ed è presidente della Galleria Ricci Oddi (Piacenza).
La serie è scritta da Ilaria Orrù e raccontata da Jacopo Veneziani. La cura editoriale è di Sara Poma. La supervisione del suono e della musica di Luca Micheli. La post produzione e il sound design sono di Andrea Girelli . Il producer è Marco Paltrinieri. Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa. I fonici di presa diretta sono Luca Possi, Aurora Ricci, Cosma Castellucci, Niccolò Bosio, Riccardo Mazza di Experimental Studios, Andrea Rucci e Alessandro Boriani di Novenove Studio, Jonathan Mazzeo di The Grid Europe, Stefano Viero di Fabbrica Lumière Il fonico di studio è Luca Possi. Le musiche sono su licenza Universal Music Publishing Ricordi srl, realizzata con l’intermediazione di The Italian Literary Agency.