India: il marito stupra la moglie? Per il Governo è esagerato criminalizzare

- di: Redazione
 
Se un uomo, davanti al rifiuto della moglie di un rapporto sessuale, le usa violenza è un caso su cui criminalizzare lo stupro coniugale sarebbe eccessivo. A sostenerlo non è l'esponente di un movimento che fa del machismo la sua filosofia, ma addirittura un governo, quello indiano, che ha preso posizione in merito ad una controversia di carattere giudiziario, di cui è stata investita la Corte suprema del Paese, chiamata a pronunciarsi su una legge risalente all'epoca coloniale britannica che non considera stupro se un uomo costringe la moglie a fare sesso o ad avere atti sessuali, a patto che la moglie abbia più di 18 anni.
Questa ''eccezione'' è ormai ovunque stata cancellata. Ma non in tutto il mondo, perché una quarantina di Paesi non hanno una specifica legislazione in merito allo stupro coniugale oppure, tra quelli che ce l'hanno, le pene per il sesso non consensuale all'interno del matrimonio sono "significativamente più basse" rispetto ad altri.

India: il marito stupra la moglie? Per il Governo è esagerato criminalizzare

In India gli attivisti si battono da tempo contro questa clausola; attualmente la corte suprema del Paese sta esaminando le petizioni che mirano a modificarla, dopo che l'Alta corte di Delhi ha emesso un verdetto diviso sulla questione nel 2022.
Il Ministero degli Interni ha sostenuto che, seppure un uomo dovrebbe affrontare "conseguenze penali" per avere imposto un rapporto sessuale alla moglie non consenziente, ma punirlo come stupro avrebbe "gravemente avuto un impatto sulla relazione coniugale" e "avrebbe avuto un effetto di vasta portata sull'istituzione del matrimonio".

Insomma, per riprendere letteralmente il pensiero del governo indiano, classificare lo stupro coniugale come un crimine "può essere considerato eccessivamente duro e quindi sproporzionato".
Per i sostenitori della cancellazione dell'eccezione, le argomentazioni del governo non sono sorprendenti, ma rappresentano un "passo indietro" per le donne che vivono già in una società profondamente patriarcale in cui la violenza sessuale è dilagante. A rendere infuocato il dibattito c'è anche il fatto che la recente riforma del codice penale indiano, vecchio di 164 anni, l'esenzione per lo stupro coniugale è rimasta in vigore.
Nella sua argomentazione contro la criminalizzazione, il governo indiano ha affermato che il consenso della donna è protetto nel matrimonio, ma che esiste "un'aspettativa continua, da parte di uno dei coniugi, di avere un ragionevole accesso sessuale dall'altro".

Paradossalmente, per il governo ''sebbene queste aspettative non diano al marito il diritto di costringere o forzare la moglie ad avere rapporti sessuali…le conseguenze di tali violazioni all’interno del matrimonio differiscono da quelle al di fuori di esso''.
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