L’India ha lanciato un ambizioso piano di investimenti da 1 miliardo di dollari per rafforzare la propria filiera industriale nel settore dell’energia solare. L’iniziativa mira a potenziare la produzione nazionale di wafer e lingotti, componenti essenziali nella fabbricazione di moduli fotovoltaici, attualmente dominata dalla Cina.
L’India accelera sulla produzione solare: 1 miliardo di dollari per ridurre la dipendenza dalla Cina
Sebbene il Paese abbia fatto progressi nella produzione di moduli e celle solari, con capacità produttive rispettivamente di 71 GW e 11 GW, la produzione interna di wafer e lingotti è ancora molto limitata, attestandosi a soli 2 GW. Questo deficit impone una forte dipendenza dalle importazioni, principalmente dalla Cina, che fornisce la quasi totalità di questi componenti a livello globale.
Con questa nuova strategia, il governo di Narendra Modi intende replicare il successo della politica industriale adottata nel settore della telefonia mobile, che ha attirato giganti come Apple e Samsung, incentivando la produzione locale. L'obiettivo è creare un ecosistema industriale autosufficiente, capace di competere con i colossi cinesi e di ridurre i costi di produzione del fotovoltaico in India.
I protagonisti del piano di espansione
Diverse aziende leader nel settore delle energie rinnovabili stanno già rispondendo all’iniziativa con piani di espansione strategici.
Adani Enterprises, una delle principali realtà industriali indiane, sta investendo in un approccio integrato alla produzione solare. L’azienda ha avviato la produzione commerciale di wafer e lingotti presso il proprio stabilimento nel Gujarat, diventando così una delle poche realtà indiane con una catena di produzione completamente interna. Adani punta a espandere la propria capacità produttiva solare a 10 GW entro il 2028, consolidando la propria leadership nel settore.
Waaree Energies, il più grande produttore di moduli fotovoltaici dell’India, ha incrementato la propria capacità produttiva da 4 GW nel 2022 a 12 GW nel 2024. Ora sta sviluppando una nuova fabbrica integrata da 6 GW a Odisha, che includerà la produzione di lingotti, wafer, celle solari e moduli fotovoltaici. Parallelamente, sta espandendosi nel mercato statunitense con l’apertura di una nuova fabbrica nel 2025.
Premier Energies, in forte crescita nel settore solare, ha registrato un aumento dei ricavi del 144,76% su base annua nel terzo trimestre del 2025. L’azienda ha avviato un programma di espansione con nuove linee di produzione per celle e moduli TOPCon (Tunnel Oxide Passivated Contact, una tecnologia avanzata per celle solari), con l’obiettivo di raggiungere una capacità produttiva di 4 GW entro il 2027.
Tata Power, già uno dei principali fornitori di energia in India con 25 GW di capacità installata, sta espandendo la propria divisione EPC (Engineering, Procurement, and Construction) per rafforzare la sua posizione nel mercato solare. La società ha investito 22.000 crore di rupie (circa 2,7 miliardi di dollari) per espandere la propria capacità di energia rinnovabile e ha ottenuto commesse per 612 MW di nuovi impianti.
Solex Energy, emergente nel settore, ha registrato una crescita esponenziale con un aumento dei ricavi del 192% su base annua e un incremento dell’utile netto del 1.697%. L’azienda sta espandendo la capacità produttiva di moduli a 4 GW entro giugno 2025 e prevede di raggiungere 15 GW entro il 2030. Inoltre, sta puntando sulle esportazioni verso Europa, Africa e Stati Uniti.
Obiettivi e sfide della strategia indiana
Il piano da 1 miliardo di dollari rappresenta un tentativo strategico di indebolire il monopolio cinese sulla catena di approvvigionamento del fotovoltaico, un settore chiave per la transizione energetica globale. Attualmente, la Cina controlla oltre l’80% della produzione mondiale di polisilicio, wafer e lingotti, rendendo le altre economie vulnerabili alle oscillazioni di prezzo e alle tensioni geopolitiche.
Tuttavia, permangono alcune criticità per il mercato indiano:
Mancanza di produzione di polisilicio – L’India non ha ancora sviluppato una capacità produttiva di polisilicio, materia prima essenziale per la produzione di lingotti e wafer. Questo significa che, nel breve termine, continuerà a dipendere dai fornitori esteri.
Tempi di implementazione – La costruzione di una filiera completa richiederà diversi anni. Il successo della strategia dipenderà dalla capacità del governo di garantire incentivi stabili e di attrarre investimenti su larga scala.
Competizione globale – La Cina ha già sviluppato una capacità industriale superiore e offre costi di produzione più bassi. Le aziende indiane dovranno investire in innovazione per rendere il proprio prodotto competitivo sul mercato globale.
Prospettive per il futuro
Il governo indiano ha fissato ambiziosi obiettivi per la transizione energetica, puntando a raggiungere 500 GW di capacità installata da fonti rinnovabili entro il 2030, di cui oltre 300 GW da energia solare. Il nuovo piano di sussidi rappresenta un tassello chiave di questa strategia, ponendo l’India in una posizione di forza nel mercato globale dell’energia pulita.
Se l’iniziativa avrà successo, il Paese potrà non solo ridurre la propria dipendenza dalle importazioni, ma anche emergere come un hub globale per la produzione di componenti solari, aprendo nuove opportunità di crescita economica e occupazionale. Inoltre, con una filiera più resiliente e competitiva, l’India potrà contribuire in modo più significativo alla decarbonizzazione mondiale e alla lotta contro i cambiamenti climatici.
L’industria solare indiana si trova dunque a un punto di svolta: il successo del piano dipenderà dalla capacità del governo e delle aziende di tradurre gli investimenti in una produzione efficiente e scalabile. Se l’India riuscirà a superare le attuali sfide, potrà diventare uno dei leader mondiali nel settore dell’energia solare nei prossimi anni.