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‘La gazza ladra’, il nuovo film di Robert Guédiguian nelle sale italiane. Il furto come desiderio di vita e di bellezza

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
‘La gazza ladra’, il nuovo film di Robert Guédiguian nelle sale italiane. Il furto come desiderio di vita e di bellezza
Arriva nelle sale italiane "La gazza ladra", il nuovo film del regista marsigliese Robert Guédiguian, autore da sempre attento al mondo popolare, alle contraddizioni del lavoro e alla poesia quotidiana che nasce ai margini della società. Protagonista del film è Maria, interpretata da Ariane Ascaride, attrice feticcio del regista e volto familiare del suo cinema. Maria vive in un quartiere modesto, dedica la sua esistenza ad accudire gli anziani, ma dietro l’apparente dedizione si cela un desiderio inesausto di bellezza, piacere e libertà. Per questo Maria, come la gazza dell’opera di Rossini da cui il film prende titolo e suggestione, inizia a compiere piccoli furti ai danni dei suoi clienti. Non lo fa per avidità, né per disperazione: lo fa per permettersi ciò che le condizioni economiche non consentirebbero, per nutrire il talento musicale del nipote, per assaporare il gusto delle ostriche vista mare.

‘La gazza ladra’, il nuovo film di Robert Guédiguian nelle sale italiane

Guédiguian tratteggia un personaggio che sfugge alla catalogazione morale. Maria non è un’eroina e nemmeno una ladra da condannare. È una donna che si muove nella zona grigia tra bisogno e desiderio, tra cura e sottrazione, tra l’amore per gli altri e la rivendicazione di uno spazio personale di felicità. I suoi furti vengono scoperti e le conseguenze sono inevitabili: si rompe l’equilibrio della sua famiglia, si incrina il rapporto con le persone a cui ha dedicato tempo e attenzione. Eppure, la scelta narrativa del regista non è punitiva. Il giudizio resta sospeso, mentre lo sguardo si fa tenero, ironico, disincantato. Maria ascolta Rubinstein mentre assapora ostriche con le dita, ed è in quel gesto – semplice, sensuale, umano – che si concentra tutto il senso del film: il diritto a una vita piena, nonostante tutto.

Guédiguian: “La vita non può essere ridotta al necessario”


Il regista, parlando del film, spiega che La gazza ladra nasce da una riflessione su ciò che resta del desiderio in una società che chiede solo sopravvivenza. “Maria non ruba solo perché il nipote possa suonare il pianoforte. Penso che tutti, per quanto privati dalla vita, abbiano diritto al piacere. Non dovremmo pretendere solo il minimo indispensabile. La vita non può essere ridotta al necessario, occorre anche godere della leggerezza e della bellezza.” È un’affermazione che contiene il senso politico e poetico dell’opera di Guédiguian: un cinema profondamente morale, che non teme di sporcarsi le mani con le contraddizioni del quotidiano, ma che sceglie sempre di difendere la possibilità del sogno, del piacere, della musica.

Un’opera intima e politica: tra Rossini e la Marsiglia contemporanea

Il film si muove tra il melodramma rossiniano evocato nel titolo e la realtà sociale della Marsiglia di oggi, in un equilibrio delicato tra realismo e favola. L’universo sonoro di Rossini accompagna il racconto come un contrappunto emotivo e simbolico: Maria, come la gazza, è attratta dalle cose lucenti, non per possederle, ma per viverle. Il gesto del furto diventa metafora della sottrazione al destino imposto, della ricerca di una dimensione altra, più libera. Il lavoro di Guédiguian, ancora una volta, si distingue per la capacità di far dialogare temi politici profondi – il lavoro di cura, la precarietà, le disuguaglianze – con una dimensione lirica e personale, che rende ogni personaggio unico e vicino.

Un film necessario, da vedere e da discutere

La gazza ladra è un’opera che pone domande più che offrire risposte. Cosa siamo disposti a perdonare a chi agisce per bellezza? Qual è il confine tra ciò che è giusto e ciò che è vitale? In un tempo in cui tutto viene misurato sul criterio dell’utilità, Guédiguian rivendica la potenza dell’inutile: la musica, il gusto, la libertà. Il film si offre così come occasione di riflessione collettiva, ma anche come racconto di intimità e resistenza. Un film da non perdere, che restituisce dignità ai desideri taciuti e ai gesti proibiti di chi, anche nella povertà, non smette di cercare la vita.
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