Imprese, studio Cribis: nel quarto trimestre 2022 solo il 40,7% è puntuale nei pagamenti

- di: Barbara Leone
 
Nell’ultimo trimestre del 2022 si assiste ad un peggioramento congiunturale (ovvero rispetto al trimestre precedente) della puntualità dei pagamenti delle imprese italiane. L’incidenza dei pagamenti puntuali sul totale si attesta infatti al 40,4%, in lieve calo rispetto al terzo trimestre del 2022 (40,7%) ma in recupero sul 2020 (35,7%). Il trend dell’ultimo trimestre evidenzia il primo peggioramento congiunturale della puntualità dei pagamenti, che dal Q1 2020 si era mostrata in crescita ad ogni rilevazione trimestrale. L’incidenza dei pagamenti in grave ritardo (oltre i 30 giorni dalla scadenza) si mantiene stabile a quota 9,1%, confermandosi significativamente migliore del 2020 (12,8%). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 31 dicembre 2022 e realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. Il confronto tendenziale, mostra nell’ultimo trimestre del 2022 un miglioramento della qualità dei pagamenti sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che rispetto al primo trimestre del 2019, pre-covid.

Imprese, studio Cribis: nel quarto trimestre 2022 solo il 40,7% è puntuale nei pagamenti

I pagamenti puntuali crescono infatti di 16 bps rispetto al quarto trimestre del 2021 e di 57 bps rispetto al 2019. Quanto alle dimensioni delle imprese coinvolte dallo studio, le micro imprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 41,9%, ma registrano anche un maggiore livello di ritardi gravi (10%) rispetto alla media, in linea con il trimestre precedente. Dall’analisi sulle macro-aree geografiche il Nord Est risulta l’area più affidabile con il 47,7% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 27,5%, con un marcato peggioramento rispetto al trimestre precedente (28,1% di pagamenti puntuali). Bene Lombardia, Emilia Romagna e il Veneto, le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari (50,3% la prima e 47,9% le altre), mentre la Sicilia e la Calabria occupano l’ultima posizione del ranking regionale del pagamento puntuale con una quota pari al 23,4% per la prima e 23,6% per la seconda. I gruppi merceologici più puntuali sono i Servizi finanziari (52,5%) in peggioramento rispetto al Q3 2022 (53,5%), mentre nel Commercio al dettaglio troviamo la concentrazione più bassa con solo il 30,8% delle imprese, dato in linea col trimestre precedente. Nel dettaglio le aziende prime classificate appartengono ai comparti gomma e materiale plastico, servizi finanziari e broker, carta, nonostante mesi difficili per il reperimento di materiali utili alla produzione. I peggiori sono invece legati al food e ai relativi servizi e al comparto governativo.

“Il 2022
- sottolinea il Ceo di Cribis Marco Preti - ha rappresentato una ripresa di tutti i settori dopo la crisi pandemica, anche per quei comparti che erano stati più impattati. Il tema della cassa risulterà cruciale per le imprese italiane nel 2023 che sarà l’anno chiave per valutare l’effettiva stabilità dell’economia reale del nostro Paese considerati anche gli eventi macroeconomici a cui stiamo assistendo, come l’inflazione e l’aumento del prezzo delle materie prime, che rappresentano ancora sfide cruciali per le nostre imprese”.

I dati relativi ai settori più energivori mostrano che gli operatori in questi ambiti hanno complessivamente tenuto fede ai loro impegni, addirittura i tempi di pagamento nei settori dell’Acciaio, delle Industrie della Carta, con una percentuale di transazioni puntuali superiore al 45%, risultano migliori della media italiana (40,4%). Questo potrebbe risultare controintuitivo, dal momento che, come sappiamo, il 2022 è stato caratterizzato da una dinamica dei prezzi dell’energia in forte crescita. Le performance che risultano, invece, sotto media sono la GD/DO, Ristorazione e Industria alimentare e un peggioramento seppur lieve dei pagamenti alla scadenza di Siderugia e Ceramica. Tuttavia le imprese dei settori energivori, complice una buona domanda di prodotti finiti, in un contesto di carenza di materie prime, preferiscono assorbire gli aumenti dei costi, in parte compensati da crescita dei loro listini e quindi dei ricavi, piuttosto che sospendere o rallentare la produzione: è quanto emerge dalla ricerca Cribis.

Con oltre 15000 clienti, Cribis è la società leader in Italia nella valutazione di aziende italiane ed estere per la gestione delle relazioni commerciali e di business in Italia e all’estero. Cribis è una società di Crif, gruppo specializzato in sistemi di informazioni creditizie (Sic), business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking, che offre a banche, società finanziarie, confidi, assicurazioni, società di telecomunicazioni, utilities e imprese un supporto qualificato in ogni fase della relazione con il cliente. Oggi oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 600 assicurazioni, 80.000 imprese e 1.000.000 di consumatori nel mondo utilizzano i servizi Crif in 50 Paesi.

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