I prezzi degli affitti nella Capitale stanno raggiungendo nuovi record, alimentati dall'imminente Giubileo del 2025 e da un mercato immobiliare che sembra sfuggito a qualsiasi controllo. Secondo un’analisi di Idealista, portale leader nel settore immobiliare, le richieste dei proprietari di case sono aumentate del 12,2% rispetto al 2023, con un incremento del 2,7% solo nel terzo trimestre del 2024. Il canone medio a Roma ha toccato i 16,9 euro al metro quadro, segnando una situazione critica per chi cerca una casa in affitto.
Roma, affitti alle stelle: +12,2% in un anno, +2,7% solo nel terzo trimestre
La mappa dei rincari riguarda gran parte della città: 14 dei 21 quartieri monitorati hanno visto un aumento dei canoni. Tra le zone più colpite, si segnalano Lido di Ostia, con un aumento dell'11,5%, Trigoria-Castel di Leva (+7,3%), Eur-Torrino-Giuliano Dalmata (+5,8%) e Trionfale-Monte Mario (+5%). Anche il Centro storico non è stato risparmiato, con un incremento del 4,3%, superiore alla media cittadina. I rincari colpiscono anche i quartieri Monte Sacro (+4,2%), Parioli (+3,1%), Prenestino (+3%) e Aniene-Collatino (+2,9%). In controtendenza, solo alcuni quartieri hanno visto un calo dei prezzi, tra cui Portuense-Magliana (-9,4%) e Garbatella-Ostiense (-5,3%). Riducono leggermente anche Aurelio (-1,3%) e Ardeatino-Appio Pignatelli-Cecchignola (-1,1%). Nonostante alcune flessioni, il centro di Roma rimane il quartiere più caro, con canoni che raggiungono i 25,5 euro al metro quadro. Anche zone prestigiose come Prati (21,5 euro/m²) e Parioli (20,7 euro/m²) mantengono affitti ben oltre i 20 euro al metro quadro. Al di sotto della media cittadina, alcune aree come Cassia-Flaminia (16,7 euro/m²) e Roma est-Autostrade, la zona più accessibile con 10,6 euro al metro quadro. Una vera e propria escalation, che non salva nemmeno la provincia di Roma. Qui i prezzi medi hanno raggiunto i 15,9 euro al metro quadro, con un incremento del 2,1% nel terzo trimestre del 2024. Su base annua, l'aumento è stato dell'11,7%. Tra i 12 comuni dell’hinterland analizzati da Idealista, solo Ciampino (-2,7%), Grottaferrata e Ladispoli (entrambe -1,9%) hanno visto una flessione. Gli altri comuni hanno registrato forti aumenti, con Santa Marinella che segna un picco del 25,4%, toccando i 24,8 euro al metro quadro. Il comune di Velletri, con 8,2 euro/m², resta invece il più economico dell'hinterland, mentre località marittime come Ladispoli e Fiumicino superano rispettivamente i 21,5 e i 20,6 euro al metro quadro.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile Ufficio Studi di idealista, “Nonostante un andamento più lineare dei prezzi a livello nazionale nel trimestre estivo, il mercato delle locazioni è ancora in crisi, in particolare nelle aree urbane e turistiche. Qui, la domanda continua a superare l'offerta disponibile, spingendo i prezzi verso livelli spesso insostenibili. Sebbene il dato trimestrale possa suggerire un equilibrio ritrovato tra domanda e offerta, la realtà è che le difficoltà persistono, evidenziando la necessità di adottare misure per incentivare i proprietari a mettere le loro case sul mercato. È fondamentale rendere il rapporto tra proprietari e inquilini più flessibile ed equilibrato, garantendo al contempo maggiore sicurezza giuridica ai proprietari. Solo in questo modo potremo ampliare rapidamente il patrimonio immobiliare in affitto”.
Rincari che, comunque, riguardano un po’ tutta Italia. A livello nazionale, infatti, nel terzo trimestre del 2024, i prezzi degli affitti in Italia hanno raggiunto livelli record, con un aumento medio dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e un incremento annuo del 9,8%. Il costo medio degli affitti è ora di 14,3 euro/m², il valore più alto mai registrato. I prezzi delle locazioni hanno mostrato un aumento nella maggior parte delle regioni, con le uniche eccezioni di Trentino-Alto Adige (-0,5%), Abruzzo (-1,8%), Molise (-2,7%) e Marche (-5,9%), dove si è registrata una flessione. Gli aumenti più marcati si sono verificati in Basilicata (4,3%), Umbria (4%), Veneto (3,4%), Piemonte (3,2%) ed Emilia-Romagna (3,1%). Nei capoluoghi italiani, il 69% ha registrato un aumento dei canoni di locazione, con i picchi più alti a Massa (14,5%), Biella (9,5%) e Piacenza (9%). Al contrario, i ribassi più marcati si sono visti a Potenza (-11,4%), Cuneo (-9,3%) e Arezzo e Imperia (entrambe -7,1%). Tra le grandi città, spiccano i rialzi di Firenze (6,1%), Palermo (5%), Genova (3,2%), Roma (2,7%) e Bologna (2,1%). Milano, pur segnando un lieve calo (-0,4%), rimane la città più costosa d’Italia con 23 euro/m², seguita da Firenze (21,1 euro/m²) e Venezia (19,9 euro/m²). Sul fronte opposto, i capoluoghi più economici per affittare casa sono Cosenza (6 euro/m²), Reggio Calabria (5,6 euro/m²) e Caltanissetta (4,9 euro/m²).
Uno scenario che, numeri alla mano, conferma come il mercato degli affitti si sia trasformato, specialmente nelle grandi città, in una giungla senza regole. Col risultato che il rischio di esclusione abitativa è sempre più concreto per migliaia di famiglie. Perché se da una parte è vero che molto spesso gli inquilini creano enormi problemi ai proprietari di immobili, dall’altra parte è anche vero che troppi proprietari se ne approfittano chiedendo cifre da capogiro per pochi metri quadrati. Forse è arrivato il momento di mettere mano anche a questo problema attraverso politiche volte ad incentivare i proprietari a mettere le loro case in affitto a prezzi “umani”. Garantendo ovviamente sicurezza giuridica a chi offre immobili in locazione, ma anche a chi ne usufruisce. Magari l’introduzione di un sistema più trasparente e sostenibile per l’affitto potrebbe rappresentare la chiave per equilibrare il mercato, evitando che gli affitti raggiungano livelli fuori controllo e proteggendo tanto i proprietari quanto gli inquilini.