Lavoro e futuro?
Le parole chiave saranno digital, STEM e intelligenza artificiale
Intervista a Carlos Manuel Soave
Come vede Hays l’evoluzione del mondo del lavoro nei prossimi 10 anni?
Sicuramente sarà uno scenario molto diverso da quello a cui siamo da sempre abituati. Orari e luoghi di lavoro saranno sempre più fluidi e si assisterà alla diffusione della cosiddetta on-demand economy, vedremo una diminuzione del numero di lavoratori a tempo indeterminato e si lavorerà contemporaneamente per più aziende, cosa che porterà alla nascita di figure plurimandatarie più vicine a professionisti freelance che a veri e propri dipendenti.
Chi sono i nuovi protagonisti del mondo del lavoro?
La Generazione Z, ovvero i nativi digitali, i cosiddetti Post - Millennials nati da metà degli anni novanta in poi, che oggi si stanno affacciando al mondo del lavoro. I Post – Millennials sono cresciuti durante la crisi del 2008, sotto la minaccia del terrorismo e nel segno dell’incertezza politica. Tutto ciò li ha resi maggiormente consapevoli, autosufficienti e decisi. Sono realisti, innovatori determinati, ambiziosi e sempre connessi. D’altro canto però tendono a cercare riscontri e gratificazione immediata, cose non sempre facili da ottenere sul lavoro, soprattutto oggi. Inoltre, questi nuovi professionisti sono consapevoli del fatto che andranno in pensione molto tardi per questo aspirano a un lavoro che si adatti al loro modo di vivere. Parola d’ordine: flessibilità...
Quali solo le caratteristiche che devono avere i giovani lavoratori per aver successo?
Da una parte, rispetto alle generazioni precedenti, i Post Millennials sono sicuramente avvantaggiati sotto l’aspetto della preparazione tecnologia e digital. Per avere successo e fare carriera, la Generazione Z non può esimersi dal possedere alcune caratteristiche fondamentali per i datori di lavoro che, sempre più spesso, cercano profili tecnici e super specializzati, proprio alla luce del ruolo preponderante che le nuove tecnologie stanno assumendo all’interno di aziende e organizzazioni. Dall’altra parte, però, i giovani di questa generazione si trovano a dover affrontare maggiori difficoltà: rispetto ai loro predecessori, ad esempio, possono contare su stipendi meno generosi e aumenti salariali più contenuti. Inoltre, si trovano ad affrontare un mercato del lavoro in cui il gap tra domanda e offerta di competenze è sempre più consistente. Indispensabile quindi prepararsi adeguatamente per acquisire le skill di cui c’è realmente bisogno, specializzarsi il più possibile e aggiornarsi continuamente.
Secondo Hays, come può essere superato questo divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro attuale?
Il gap tra domanda e offerta di competenze professionali è destinato ad aumentare poiché non c’è ancora un numero sufficiente di giovani che intraprende percorsi di studi in materie scientifiche e tecniche, ovvero nelle cosiddette discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). I giovani che studiano materie scientifiche risultano, infatti, ancora in minoranza, e ciò comporta, una mancanza di profili in grado di ricoprire ruoli tecnici tra coloro che si affacciano al mondo del lavoro. Per colmare questa lacuna è indispensabile incoraggiare i nostri giovani ad intraprendere carriere accademiche e professionali in ambito tecnico-scientifico.
Come vengono percepite queste discipline dai giovani di oggi?
Le materie STEM sono considerate noiose o troppo difficili. I giovani devono trarre ispirazione dai professionisti STEM che svolgono lavori all’avanguardia, risolvono ogni giorno problematiche reali e giocano un ruolo chiave nel plasmare il nostro futuro. Questi percorsi di carriera sono in realtà tra i più interessanti e gratificanti, ma spesso ragazzi e ragazze non lo sanno. Lo sforzo per abbattere i falsi miti deve cominciare dalla famiglia, ma è responsabilità anche degli istituti scolastici, delle imprese e delle istituzioni. Tutti dobbiamo impegnarci di più per presentare le STEM come un’opzione attraente e accessibile per le nuove generazioni, fornendo reali opportunità ed esperienze che coinvolgano attivamente i giovani studenti.
Come possono scuole e imprese promuovere maggiormente le STEM?
Le scuole dovrebbero incoraggiare di più gli studenti ad avvicinarsi alle materie STEM e un buon punto di partenza potrebbe essere una solida consulenza per la scelta del percorso accademico e professionale. I giovani devono essere indirizzati verso carriere in linea con le richieste del mercato e la consulenza deve essere a loro disposizione durante tutto l’excursus scolastico, non solo nel momento in cui devono prendere decisioni per il futuro. Le imprese potrebbero contribuire, ad esempio, offrendo più tirocini in ambito STEM da svolgere durante gli studi perché i giovani che sperimentano esperienze di lavoro in questo campo, sono più inclini a considerarlo come un possibile percorso professionale.
Cosa “sconvolgerà” di più il mondo del lavoro?
Molti di noi non ci fanno caso, ma quando parliamo a un dispositivo chiedendo di attivare una sveglia, aprire un’App o riprodurre un brano di cui non ricordiamo il titolo, ci stiamo effettivamente rivolgendo a una macchina. Allo stesso tempo, quando le aziende comunicano con i propri clienti attraverso Facebook Messenger o Twitter, spesso dialogano attraverso un chatbot e non un essere umano. Riflettendoci, capiamo quanto l’intelligenza artificiale sia ormai importantissima e destinata ad avere un enorme impatto anche sul mondo del lavoro.
Secondo Hays come inciderà l’AI sui lavori del futuro?
Diversi lavori verranno svolti dai robot o dalle “intelligenze artificiali”, nei prossimi anni, ma questo non deve spaventare perché l’innovazione tecnologica creerà anche interessanti opportunità e nuovi posti di lavoro. Nasceranno ulteriori mercati incentrati sullo sviluppo di nuove piattaforme di sharing e social network. Crescerà inoltre la domanda di consulenti IT esperti di realtà virtuale e simulata, che si occuperanno di far testare i prodotti a computer prima della loro effettiva realizzazione. Le professioni digitali saranno sempre più valorizzate e ricercate dalle imprese e la domanda di talenti digitali aumenterà notevolmente, crescendo esponenzialmente entro il 2025.