Gruppo Nestlé Italia: siglato rinnovo contratto integrativo tra azienda e organizzazioni sindacali

- di: Barbara Leone
 
Un incremento del premio di risultato per circa 4.000 collaboratori e collaboratrici, più permessi retribuiti per coloro che hanno necessità di assistere un familiare anziano, una persona con disabilità o un minore, un nuovo servizio di telemedicina e la possibilità di convertire tutto il premio di risultato, inclusa la relativa quota di contributi, in credito welfare tramite la piattaforma di flexible benefit aziendale. Sono queste le principali novità che emergono dal rinnovo dell’accordo integrativo sottoscritto gli scorsi giorni da Nestlé e dalle organizzazioni sindacali FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL che interesserà circa 4.000 lavoratori e lavoratrici del Gruppo nel nostro Paese e che entra in vigore per il biennio 2024-2025.

Gruppo Nestlé Italia: siglato rinnovo contratto integrativo tra azienda e organizzazioni sindacali

Siamo molto soddisfatti del rinnovo del contratto integrativo, che è frutto di un solido sistema di relazioni sindacali e di una contrattazione che si è svolta attraverso un confronto costruttivo e in un clima di massima collaborazione - ha dichiarato Ruben Campagner, Head of Industrial Relations del Gruppo Nestlé in Italia –. In un mondo del lavoro in continua evoluzione, questo nuovo accordo rappresenta un passaggio fondamentale del percorso che Nestlé sta compiendo per mettere le persone e il loro benessere sempre più al centro del proprio modello di business e offrire loro tutto il supporto necessario per una miglior conciliazione vita-lavoro”.

In particolare, il nuovo contratto integrativo prevede l’erogazione di un Premio Variabile che nel biennio 2024-2025 potrà arrivare fino a 5.700 euro e fino a 7.400 euro se convertito in servizi welfare, come buoni e voucher da utilizzare per l’acquisto di vari beni e servizi o le spese per l’istruzione dei figli. Per la prima volta, inoltre, gli obiettivi aziendali comprendono anche degli indicatori legati alla sostenibilità ambientale, a dimostrazione di quanto questo tema sia sempre più al centro delle priorità aziendali. Tra gli elementi significativi del rinnovo si segnalano anche le novità in materia di sostenibilità sociale e conciliazione vita-lavoro. Infatti, un’altra misura che viene introdotta con il rinnovo dell’accordo è l’aumento di permessi retribuiti di cui le persone del Gruppo possono usufruire per prestare assistenza a un familiare anziano, a persone con disabilità e a minori. Questa novità contribuisce ulteriormente alla flessibilità lavorativa resa già possibile dal FAB Working, il modello di smart working flessibile, adattabile e bilanciato adottato da Nestlé. L’equilibrio tra vita personale e lavorativa è un valore centrale nella filosofia aziendale di Nestlé, che si concretizza, tra le altre, in azioni come il “Nestlé Baby Leave”, il congedo di 3 mesi retribuito al 100% dedicato ai neopapà o ai secondi caregiver.

Sempre nel quadro del rinnovo dell’accordo integrativo, il Gruppo Nestlé in Italia attiverà anche un servizio di telemedicina gratuito di cui le proprie persone e i familiari potranno usufruire da remoto per la risoluzione di problematiche di salute senza carattere di urgenza con medici o specialisti, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.  Questa attività si aggiunge al pacchetto di misure per la tutela della salute che Nestlé già mette a disposizione, come il servizio di supporto psicologico, le visite di fisioterapia, osteopatia e medico-sportive e, grazie anche alla collaborazione con diversi enti, tra cui LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), un programma interamente dedicato alla prevenzione oncologica attraverso webinar e visite specialistiche sia in sede che nelle varie fabbriche del Gruppo. Infine, proprio in ottica di sostenibilità sociale, l’azienda si impegna a proseguire nella promozione e nella diffusione di una cultura aziendale inclusiva e attenta alla parità di genere. In particolare, l’azienda incrementerà le campagne di sensibilizzazione e formazione sul tema e attiverà delle collaborazioni con i Centri Antiviolenza, anche individuando con gli stessi, ove possibile, percorsi di inserimento lavorativo in azienda di vittime di violenza.

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