Trump fa gli occhi dolci ai groenlandesi per annetterli: “Vi renderemo ricchi”

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha riaffermato il suo interesse per l’annessione della Groenlandia agli Stati Uniti, suscitando reazioni.

In un discorso al Congresso, Trump ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sostengono fermamente il diritto del popolo della Groenlandia di determinare il suo futuro. Continueremo a mantenervi al sicuro, come facciamo dalla seconda guerra mondiale. Siamo pronti a investire miliardi di dollari per creare posti di lavoro e farvi ricchi. E, se lo desiderate, vi accogliamo come parte del più grande Paese del mondo, gli Stati Uniti.” 

Reazioni dalla Groenlandia 
Il primo ministro groenlandese, Múte B. Egede, ha risposto fermamente alle dichiarazioni di Trump, affermando: “Non siamo in vendita e desideriamo determinare il nostro futuro.” Questa posizione riflette il sentimento prevalente tra la popolazione groenlandese, che in larga maggioranza respinge l’idea di un’annessione agli Stati Uniti. Un recente sondaggio ha rivelato che l’85% dei groenlandesi è contrario a diventare parte degli Stati Uniti, mentre solo il 6% è favorevole. 
 
Contesto storico e strategico
L’interesse degli Stati Uniti per la Groenlandia non è una novità. Già nel 2019, durante il suo primo mandato, Trump aveva espresso l’intenzione di acquistare l’isola, proposta che fu respinta sia dalla Danimarca che dalla Groenlandia. La Groenlandia riveste una posizione strategica nell’Artico ed è ricca di risorse naturali, rendendola un obiettivo geopolitico di rilevanza.  
Le recenti dichiarazioni di Trump hanno riacceso il dibattito sull’espansionismo territoriale degli Stati Uniti, sollevando interrogativi sulle implicazioni geopolitiche e sul diritto dei popoli all’autodeterminazione. La situazione rimane in evoluzione, con la comunità internazionale che osserva attentamente gli sviluppi futuri.