Gran Bretagna: Peaty e Capaldi, i due volti della ricorsa del successo
- di: David Lewis
Dando un'occhiata ai quotidiani britannici c'è l'imbarazzo della scelta sugli articoli sui quali soffermarsi. Non tanto perché le notizie sono sempre interessanti o scritte in modo da meritare una lettura, quanto perché molto spesso i giornali propongono dei titoli talmente ''urlati'' da spingere molti - dagli appartenenti alla working-class, ai lord, alle massaie o agli operatori di borsa - a gettare un'occhiata. E' questo il variegato mondo della stampa britannica, non soltanto quella popolare, in cui la lotta per accaparrarsi lettori viene condotta non sempre nel rispetto del buon gusto, dell'equilibrio, della riservatezza.
Se avessimo voglia e tempo di controllare quali siano state le notizie più lette, o ''visitate'', sui siti dei quotidiani forse ci accorgeremmo che quelle in cima alle statistiche non sono relative alla situazione economica del Regno Unito, al fatto che ormai la maggioranza dei britannici ritiene l'uscita dall'Unione europea un errore gravissimo, alla certezza che ancora è lunga la strada della pace sociale, dopo i tantissimi scioperi attuati per avere stipendi al passo con l'aumento del costo della vita o, comunque, migliori.
Gran Bretagna: Peaty e Capaldi, i due volti della ricorsa del successo
Eppure, se volessi scommettere un soldino, lo punterei sul fatto che tantissimi hanno letto, voracemente, le notizie che riguardano due personaggi pubblici, diversissimi tra loro e non solo fisicamente, eppure uniti da una stessa condizione di una salute mentale che pone loro grandi problemi.
Uno, Adam Peaty, da anni è tra i nuotatori più forti del mondo, dominando la rana a colpi di vittorie e record.
L'altro è un cantante, Lewis Capaldi. Il primo ha annunciato che si ferma - non si ancora per quanto tempo - per il persistere di una depressione, figlia forse della competitività che è legata all'attività sportiva, che lo ha portato sempre a chiedere il massimo dal suo corpo, mentre forse la mente faticava a stare dietro.
Il secondo convive con una sindrome nervosa, quella di Tourette, che lo costringe a movimenti disconnessi dalla sua volontà e che tanta preoccupazione hanno provocato nei suoi fans.
Due aspetti diversi della fama, che ciascuno vive a modo suo, cosciente di non potere sottrarsi ad obblighi e regole, anche quando non le condivide, anche quando - come nel caso di Peaty - ne esasperano lo sforzo fino a fargli perdere il contatto con la realtà.
Non so che effetto hanno avuto su altri la lettura delle frasi con cui il nuotatore ha annunciato che si ferma, che non entrerà in piscina per fare vasche su vasche come ha fatto finora e grazie alle quali è diventato un esempi per almeno una paio di generazioni di ranisti. Per me sono state come se si aprisse una finestra in una dimensione personale di cui non ero a conoscenza e che, confesso, mi ha profondamente turbato.
''Tutti vogliono sedersi al tuo posto finché non devono sedersi al tuo posto... Pochissime persone capiscono cosa comporta vincere e avere successo alla salute mentale di un individuo. Non capiscono le pressioni di cui ci si fa carico, per vincere ancora e ancora''.
Anche se la parola non viene fuori, tutti sanno che Adam vive una condizione di esaurimento, per il continuo stress cui si è sottoposto per essere il migliore.
''Sono stanco - ha detto ancora -, non sono me stesso e non mi godo lo sport come ho fatto nell’ultimo decennio. Qualcuno potrebbe chiamarlo un esaurimento; so solo che negli ultimi anni non ho avuto le risposte che cercavo. Con l’aiuto, ora so come affrontare lo squilibrio della mia vita''.
Adam ha detto che continuerà ad allenarsi, con lo sguardo alle Olimpiadi del prossimo anno, ma che ora ha deciso di allontanarsi dalle competizioni. Una scelta che scelta non è stata, essendo conseguenza della consapevolezza che se non si fosse fermato avrebbe rischiato di avvicinarsi ad un punto di non ritorno.
Una situazione nettamente diversa è quella che vive Lewis Capaldi che non ha fatto nulla per nascondere la sua condizione, con la sindrome che, ha confessato, lo assale quando vive momenti emozionalmente intensi, cosa abbastanza frequente per uno che deve avere un costante contatto con il pubblico, con le relative scosse emotive. Una malessere che lo assale ''quando mi agito, sono stressato o sono felice. Succede di continuo. Certi giorni è più dura, altri meno. E' meno peggio di quanto sembra. A volte è piuttosto sgradevole… ma va e viene''.
La scelta di dire a tutti quello che lo affigge per Lewis Capaldi è stato necessaria, stanco di spiegare i suoi strambi movimenti durante i concerti.
Ma, a differenza di Peaty (che evidentemente ha un problema diverso e più condizionante) il cantante scozzese - con evidenti ascendenze italiane, visto il suo cognome - ha deciso di non fermarsi, di continuare ad esibirsi. Anche se sa benissimo di avere accanto una strana creatura che, nel momento in cui le canzoni lo coinvolgono, lo può portare a muoversi come una marionetta impazzita, ma dalla voce bellissima.