Gran Bretagna: serviranno ancora due anni per mettersi alla spalle la crisi
- di: David Lewis
Mentre i britannici si baloccano con la speranza che possa essere sconfitta a breve la crisi, che sta attanagliando il Regno Unito da molto più tempo rispetto ad altri Paesi e non solo europei, c'è stato un brusco rientro nella realtà, quella cerchiamo di negare, nonostante l'evidenza.
Perché - non lo dice il padrone del pub, il commesso del supermercato, il giornalaio, l'impiegato, ma l'Ufficio per la responsabilità di bilancio (OBR) , organismo indipendente dal gabinetto di Sunak - la nostra economia crescerà molto più lentamente del previsto nei prossimi due anni poiché l'inflazione impiega più tempo a scendere.
Ma, e questo spande ancora più pessimismo su tutti noi, la previsione è che il tenore di vita di noi poveri sudditi di re Carlo ritorni ai livelli pre-pandemia non prima del 2027-28.
Gran Bretagna: serviranno ancora due anni per mettersi alla spalle la crisi
Si potrebbe dire che ad allentare un po' i timori siano arrivate le dichiarazioni del cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt, che ha annunciato tagli fiscali e un aumento dei benefici, ma forse lo ha fatto fuori tempo massimo per recuperare consensi per i conservatori che, a detta dei laburisti, stanno facendo pagare alla gente la loro ''sconsideratezza economica''.
L’OBR, che pubblica due serie di previsioni economiche all’anno, fa le sue previsioni su cosa accadrà alle finanze pubbliche. Secondo l’organismo di vigilanza, il Regno Unito crescerà dello 0,6% quest’anno, molto meglio di quanto previsto lo scorso autunno, quando riteneva che l’economia sarebbe caduta in recessione e si sarebbe contratta.
Però l'Ufficio ha ridotto le sue prospettive di crescita allo 0,7% nel 2024 e all’1,4% nel 2025, in calo rispetto alle precedenti previsioni dell’1,8% e del 2,5%. Un taglio che è oggettivamente molto ampio e che chiarisce che la strada della ripresa è purtroppo ancora molto lunga.
Pur se, scrive l'OBR, ''l'economia si è dimostrata più resistente agli shock della pandemia e della crisi energetica di quanto ci aspettassimo'', l'inflazione ''è stata anche più persistente e i tassi di interesse sono stati più alti di quanto previsto a marzo''.
Nel suo documento, l'Ufficio per la responsabilità del bilancio ha avvertito che l’inflazione – comunque è scesa decisamente, attestandosi attualmente al 4,6% – calerà solo al 2,8% entro la fine del 2024, prima di raggiungere l’obiettivo del 2% della Banca d’Inghilterra nel 2025.
Una doccia fredda, se si pensa che, sino a pochi mesi va, visto l'andamento della spirale dei prezzi, si pensava l’inflazione sarebbe stata riportata al target del 2% l’anno prossimo.
E siccome le brutte notizie amano arrivare sempre in coppia, nel rapporto dell'OBR si legge anche che gli standard di vita del Regno Unito, misurati dal reddito disponibile reale delle famiglie, dovrebbero essere inferiori del 3,5% nel 2024-25 rispetto al livello pre-pandemia, prima di tornare alla normalità diversi anni dopo.
Un calo meno netto di quanto previsto in precedenza, ma restando comunque "la più grande riduzione del tenore di vita reale da quando sono iniziate le registrazioni dell'Ufficio per le statistiche nazionali negli anni '50".
Insomma, tra inflazione che non cala, i tassi di interesse a livelli alti (ci sono stati 14 aumenti da dicembre 2021) e scarsa domanda interna, l'economia non ce la fa proprio a riprendere a crescere.
Da parte sua, in parlamento, Jeremy Hunt ha affermato che il Regno Unito sta crescendo più rapidamente dell’Eurozona, ma che la produttività deve migliorare.