Giovani e sessualità: la sfida della prevenzione tra educazione e consapevolezza

- di: Barbara Leone
 

Il rapporto tra giovani e sessualità è un tema cruciale che, oggi più che mai, richiede un dialogo aperto e consapevole. Viviamo in un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è pressoché illimitato grazie a internet e ai social media, ma questo non si traduce sempre in un’effettiva consapevolezza sui rischi legati alla sessualità, come le malattie sessualmente trasmissibili (MST) o le gravidanze indesiderate. La prevenzione rimane una delle sfide principali in questo contesto, e i numeri parlano chiaro: nonostante i progressi tecnologici e informativi, il rischio di infezioni sessualmente trasmesse (IST) è in aumento, soprattutto tra i più giovani. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), le malattie sessualmente trasmesse stanno conoscendo un incremento preoccupante in tutta Europa. In Italia, i casi di gonorrea sono aumentati del 50% negli ultimi anni, mentre quelli di sifilide sono cresciuti del 20%. Anche infezioni come la Clamidia, che può causare infertilità nelle donne, continuano a diffondersi. A peggiorare il quadro, si sta assistendo a una crescente resistenza della gonorrea agli antibiotici, rendendo sempre più difficile trattare efficacemente questa patologia.

Giovani e sessualità: la sfida della prevenzione tra educazione e consapevolezza

Alla luce di questi numeri, diventa imprescindibile adottare misure preventive efficaci. Tra queste, l’uso del preservativo è una delle principali armi a disposizione. Tuttavia, come sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, ci sono due grandi ostacoli da superare: il costo dei preservativi, che spesso scoraggia i più giovani dal loro utilizzo, e una generale avversione verso il “coso di gomma”, come viene chiamato in maniera dispregiativa dai ragazzi. La resistenza psicologica e culturale all’uso del preservativo, abbinata alla scarsa percezione del rischio, contribuisce a una gestione superficiale della sessualità. Bassetti, in un suo recente intervento, ha proposto una soluzione semplice e diretta: rendere i preservativi gratuiti e disponibili in tutti i luoghi di aggregazione giovanile, come scuole, discoteche, cinema e bar. “Cosa si aspetta a regalare i preservativi nelle scuole e in tutti i luoghi di ritrovo dei giovani?”, ha chiesto, sottolineando come sia necessario abbandonare il “politically correct” quando si tratta di salute sessuale. La richiesta di Bassetti si inserisce, peraltro, in un dibattito più ampio sull'educazione sessuale in Italia. L’educazione a una sessualità sicura e consapevole dovrebbe essere parte integrante dei programmi scolastici, ma purtroppo, al momento, la situazione è frammentata. Non tutte le scuole offrono corsi di educazione sessuale completi e aggiornati, e spesso i giovani si trovano a dover cercare informazioni da fonti non sempre affidabili, come social media e app di incontri. Fenomeni come il “sex roulette” o il “chemsex” fino al famigerato “calippo tour” sdoganato suTikTok, sono emblematici di un problema che ha profonde radici sociali e culturali. Oltre alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, non bisogna dimenticare il tema delle gravidanze indesiderate. Secondo dati del Ministero della Salute, in Italia si registrano ancora migliaia di casi di gravidanze tra adolescenti ogni anno, molte delle quali non pianificate. Anche in questo caso, l’uso del preservativo e una corretta educazione sessuale potrebbero fare la differenza.

Le parole di Bassetti richiamano, quindi, la necessità di coinvolgere professionisti e addetti ai lavori in un dialogo serio e strutturato sulla sessualità dei giovani. Psicologi, medici, sessuologi e educatori dovrebbero essere chiamati a contribuire a programmi educativi in grado di fornire ai ragazzi le informazioni e gli strumenti necessari per vivere la propria sessualità in modo consapevole e sicuro. L'educazione sessuale non deve essere un argomento tabù, ma una componente fondamentale della crescita individuale e collettiva. Infine, la distribuzione gratuita di preservativi nei luoghi di aggregazione giovanile, come proposto da Bassetti, potrebbe essere una misura concreta e immediata per affrontare il problema. In altri paesi europei, come la Francia, i preservativi sono già gratuiti per i giovani sotto i 25 anni, una politica che ha dimostrato di essere efficace nel contenere la diffusione delle IST. Infine, non si può non osservare quanto sia paradossale che, in un momento storico in cui l'accesso alle informazioni è più semplice che mai, il livello di consapevolezza sui rischi legati alla sessualità sia ancora così basso. Parlare di sesso in modo aperto e senza pregiudizi, favorire l'educazione e rendere i mezzi di protezione accessibili sono passi essenziali per garantire alle nuove generazioni un futuro sessualmente sicuro e consapevole.

Tags: salute
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