Giornata mondiale della Terra 2023: l’importanza di investire nel nostro Pianeta

- di: Barbara Leone
 
E’ dal lontano 1970 che ogni 22 aprile milioni di individui provenienti da oltre 190 Paesi in tutto il mondo si riuniscono idealmente per incamminarsi verso un futuro più verde ed equo per il nostro pianeta. L'idea della creazione di una Giornata per la Terra fu discussa per la prima volta nel 1962. Sono gli anni delle proteste contro la guerra del Vietnam, quando al senatore Nelson venne l'idea di organizzare un “teach-in” sulle questioni ambientali. Nelson riuscì a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963 attraversò ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali. L'Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo politico.

Giornata mondiale della Terra 2023: l’importanza di investire nel nostro Pianeta

Anno dopo anno, quest’appuntamento diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il mondo, contribuendo in maniera decisiva a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro. Sino ad arrivare ad oggi: alla Green Generation, che guarda a un futuro libero dall'energia da combustibili fossili in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali. Per arrivarci è necessario, anzi fondamentale, investire nel nostro pianeta. Ed è proprio questo il tema della 53esima edizione della Giornata della Terra che si celebra domani: “Investi nel nostro Pianeta”, a sottolineare l'importanza di dedicare tempo, risorse ed energia alla risoluzione della crisi climatica. Sono decine le manifestazione promosse da Earth Day Italia che si svolgeranno in ogni angolo del nostro Paese. Nella Capitale il Villaggio per la Terra, situato tra il Galoppatoio di Villa Borghese e la Terrazza del Pincio, ospiterà sino al 25 aprile oltre 600 eventi aventi come fulcro i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 Onu, approfonditi attraverso 17 piazze multimediali guidate da giovani universitari di diversi atenei, coordinati dall'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Ogni giorno un denso programma di talk show guidati da giornalisti insieme a esibizioni live di street artist intenzionali, che realizzeranno opere sul tema ambientale. Per i più piccoli, è stato allestito, con la collaborazione di Unicef, il Villaggio Bambini, ricco di laboratori e occasioni di divertimento organizzate dai Vigili del Fuoco, dai Carabinieri Forestali e altri organismi istituzionali. Ospite d'onore SpongeBob, la spugna gialla protagonista dell'omonima serie animata ambientata in una cittadina sul fondo dell'Oceano, un personaggio molto amato che grazie al suo linguaggio universale riesce a comunicare a tutte le fasce di età ed è da sempre legato alla salvaguardia dei mari, al riciclo e alla sostenibilità. Previsto anche il coinvolgimento delle scuole di tutta Italia, nel quadro del Festival dall'educazione alla sostenibilità, ideato in sinergia con il Ministero dell'Istruzione, e animato dal contest #IoCiTengo, volto a valorizzare l'impegno degli studenti sui temi della sostenibilità con l'obiettivo di mettere in luce progetti, lavori artistici e reportage. Sempre a Roma, la Maratona Multimediale sarà prodotta dalla Nuvola di Fuksas, gioiello architettonico del quartiere Eur, messo a disposizione dall'Assessorato all'Ambiente di Roma Capitale. Dalle 8 a mezzanotte del 22 aprile, 16 ore di contenuti live saranno trasmessi in diretta su RaiPlay e in differita su Vatican News, media-partner dell'iniziativa. Talk show, collegamenti internazionali, testimonianze artistiche, scientifiche e istituzionali animeranno una vera e propria “staffetta di voci e di cuori per far tornare a battere il cuore per la Terra”.

Evento centrale della manifestazione, l'incontro dei giovani collegati dai cinque continenti con gli organizzatori della Youth4Climate: Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero degli Esteri e Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Alle 19.30, presso l'Auditorium della Nuvola andrà in scena Futura live show – Il futuro è uno spettacolo straordinario, che sarà aperto dalla cantante Arisa e proseguirà con un mix di arte, emozioni, storie e riflessioni di musicisti, disegnatori, giornalisti e innovatori. E alle 21.00 comincerà il Concerto per la Terra, che caratterizza ogni anno le celebrazioni di Earth Day Italia e che stavolta sarà totalmente acustico e vedrà la partecipazione di Leo Gassmann, Ermal Meta e Tommaso Paradiso. E per la prima volta anche Torino entra nelle celebrazioni ufficiali della Giornata Mondale della Terra coordinate da Earth Day Italia. La giornata vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni torinesi, a sottolineare l’impegno della Città, nominata fra le 100 città europee che si impegneranno a diminuire le emissioni entro il 2030. Earth Day Torino 2023 si terrà nella Cavallerizza Reale e nei Giardini Reali di Torino con un alternarsi di workshop e panel legati ai temi della Sostenibilità e dell’Agenda 2030. L’evento culminerà nel grande Concerto per la Terra, con la partecipazione di numerosi artisti italiani (come Marlene Kuntz, Saturnino, Rose Villan) e dell'antropologo Eduardo Kohn. Ed ancora una challange che ha l'obiettivo di raggiungere 10mila buone azioni per il pianeta in 17 giorni. Organizzata da AWorld e Club Silencio con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, la giornata sarà gratuita e carbon neutral.

Ma tornando al tema di questa edizione, investire nel nostro Pianeta, cosa possiamo fare concretamente? Secondo gli organizzatori dell’iniziativa, l’organizzazione non governativa con sede a Washington EarthDay.org, investire nel Pianeta presuppone l’azione congiunta e sinergica di tre macro-attori: imprese ed investitori, governi nazionali e comuni cittadini. Imprese, investitori e mercati finanziari dovranno creare valore per le loro istituzioni e, più in generale, per la società muovendo il capitale verso settori green e ad alto potenziale di innovazione tecnologica ed adottando modelli di business più sostenibili, come ad esempio gli standard Esg. Questo non riguarda soltanto i grandi gruppi industriale, ma anche le piccole e medie aziende, che non possono più scegliere tra ecologia e crescita dei profitti sul lungo termine. Infatti, il settore privato ha l’immenso potere di accelerare il cambiamento dell’attuale paradigma economico basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse e di guidarlo verso pratiche più sostenibili e green con intensità e velocità ben maggiori di quelli ottenibili con altre modalità. Dal canto loro, governi ed istituzioni internazionali dovranno incentivare imprese e singoli cittadini a creare e innovare, gettando le basi ed agevolando l’istituzione di un sistema economico globale più equo e sostenibile. Ad esempio, incentivando l’uso di risorse energetiche pulite e rinnovabili come il solare, le biomasse, e l’idrogeno verde, anche e soprattutto attraverso l’approvazione di quadri legislativi che promuovano la costruzione di infrastrutture adeguate alla loro diffusione su larga scala. Tutto questo nell’ottica di eliminare l’attuale dipendenza delle nostre politiche energetiche da fonti non rinnovabili ed inquinanti come il carbon-fossile, e di garantire ad imprese e cittadini una maggiore sicurezza energetica, fondamentale per gettare le basi di tutti i cambiamenti necessari per affrontare l’attuale crisi ecologica e climatica. E poi ci siamo noi: i singoli cittadini, che in veste di elettori e consumatori possiamo e dobbiamo spingere i nostri governanti verso l’adozione di provvedimenti e soluzioni sostenibili. Ma non solo, perché nel nostro quotidiano possiamo compiere la nostra piccola grande rivoluzione.

Che parte innanzitutto dalla nostra spesa e dal piatto che mettiamo in tavola. Riduciamo i nostri sprechi alimentari: in Italia, una media di 674,2 grammi di cibo pro capite gettati nella spazzatura ogni settimana, per un valore totale di oltre 9 miliardi di euro l’anno. E non si tratta soltanto di uno spreco di cibo, ma anche di tutte le risorse “nascoste” necessarie per la sua produzione (in primis acqua, terra ed energia, ma anche combustibili fossili, necessari per il suo trasporto e distribuzione). Per ridurre i nostri sprechi alimentari possiamo mettere in atto delle semplici azioni, come fare la lista della spesa prima di andare al supermercato, riutilizzare gli avanzi o controllare bene le date di scadenza dei prodotti che intendiamo acquistare. Ed ancora: consumiamo alimenti stagionali, locali e a km-zero, che sono naturalmente meno water-intensive (ovvero l’acqua utilizzata lungo l’intero ciclo produttivo è minore in termini di ettolitri per kg di prodotto) e che devono viaggiare su distanze più brevi per arrivare sulle nostre tavole, comportando minori emissioni di gas serra, è fondamentale per ridurre il nostro impatto sul Pianeta. Mangiamo più vegetale possibile: la produzione su scala industriale di carne e derivati è responsabile di più del 15% delle emissioni di gas serra globali, oltre che di deforestazione su larga scala, inquinamento di aria e acqua e diffuse violazioni dei diritti animali. Tutte problematiche che potrebbero essere sensibilmente ridimensionate, se non risolte, con il passaggio ad una dieta più plant-based. Non è dunque un caso se numerosi studi hanno più volte confermato il ruolo chiave che l’alimentazione a base vegetale può ricoprire, e ricoprirà, nella lotta al cambiamento climatico. Altra fondamentale azione che possiamo, e dobbiamo, compiere per la nostra Terra è quella di ridurre il più possibile consumo di plastica prediligendo contenitori e packaging in materiali riciclabili, riutilizzabili e compostabili, quali vetro, bambù, carta e bioplastica organica ed evitando quanto più possibile di comprare stoviglie ed oggetti monouso. Ed ancora: acquistiamo meno indumenti, ma di alta qualità: la fast-fashion è responsabile di oltre il 10% delle emissioni di CO2 a livello globale, oltre che di inquinamento delle risorse idriche, uso estensivo di pesticidi e di altre sostanze chimiche e, come se tutto ciò non bastasse, di diffuse violazioni dei diritti dei lavoratori.

E, per di più, i capi prodotti a costi molto bassi spesso non durano più che qualche mese, finendo in discarica prima di quanto avremmo auspicato. Ecco perché sarebbe sempre bene acquistare meno ma di qualità, il che vuol dire rivolgersi a produttori che adottano pratiche produttive etiche e sostenibili, come spiegato in questo articolo sulla moda sostenibile. Quando è possibile, poi, cerchiamo di partecipare alla pulizia dei fiumi, laghi, zone umide o spiagge vicino a noi, in modo da ridurre la quantità di rifiuti plastici (ma non solo) che ogni giorno finiscono in mare mettendo a serio pericolo la sopravvivenza dell’ecosistema marino e dei suoi abitanti. Ed infine, anche se scontato, utilizziamo quanto più possibile mezzi di trasporto più sostenibili limitando l’uso della macchina (specie se a gasolio) e dell’aereo, che rappresentano due tra i mezzi che emettono più CO2 in assoluto. Insieme ce la possiamo fare. Buona Giornata della Terra a tutti!
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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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