Giornata mondiale della bicicletta, l’occasione giusta per ribadirne i benefici

- di: Barbara Leone
 

Pedalare fa bene. Fa bene al corpo, alla mente, all’ambiente e pure al portafogli. La bicicletta, infatti, è un mezzo di trasporto economico, sostenibile, dinamico ma al tempo stesso rilassante. Oggi se ne celebrano i benefici attraverso la Giornata mondiale della bicicletta, istituita dalle Nazioni Unite nel 2018 proprio per diffondere la consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall’uso della bici come mezzo di trasporto e per il tempo libero. FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ritiene propizio l’appuntamento di quest’anno per celebrare la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità che, per la prima volta, definisce le linee guida sulla mobilità attiva a livello europeo.

Giornata mondiale della bicicletta, l’occasione giusta per ribadirne i benefici

La Dichiarazione è stata accolta con entusiasmo da ECF, la European Cyclists’ Federation di cui FIAB fa parte. “L’impegno preso dalle istituzioni europee per sostenere le politiche a favore della mobilità ciclabile, riconosciuta come priorità strategica per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità di vita della popolazione, può essere assunto dalle amministrazioni italiane che hanno ora a disposizione una cornice entro la quale muoversi e una base legale a cui appoggiarsi, anche al di là di quelle che sono le infauste modifiche al nostro Codice della Strada”, ha sottolineato Francesco Baroncini, rappresentante FIAB nel board ECF.

“La Dichiarazione europea rappresenta una scelta politica unica nel suo genere, un grande passo avanti riconosciuto a larghissima maggioranza dagli europarlamentari, democraticamente eletti da tutta la cittadinanza della UE – ha aggiunto Alessandro Tursi, presidente FIAB. – Emerge purtroppo in maniera evidente la distanza tra la visione contenuta in questo documento, che guarda al futuro e incentiva la mobilità attiva e sostenibile, e la nostra politica nazionale, che sta andando in direzione totalmente opposta. La riforma del Codice della Strada, ribattezzata dai familiari delle vittime “Codice della Strage”,  è retriva e pericolosa, perché andrà ad aggravare l’inaccettabile strage che quotidianamente si compie sulla nostre strade, una strage che è la prima causa di morte per i giovani italiani sotto i 30 anni. Ultima dimostrazione in questo senso – sottolinea ancora Tursi – è il decreto Autovelox appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale che rende, di fatto, impossibile sanzionare l’eccesso di velocità, mentre è proprio la velocità la prima causa di morte sulle nostre strade. Per ignoranza e ricerca spasmodica di voti, il Governo si sta dimostrando disposto persino a sacrificare la vita dei propri cittadini”.

Facendo proprio l’appello avanzato dalle associazioni dei familiari delle vittime di violenza stradale, in occasione del 3 giugno FIAB ribadisce, ancora una volta, la necessità di mettere in pausa la riforma del Codice della Strada – ora in discussione al Senato – affinché siano rivisti in modo condiviso i contenuti.

La Giornata mondiale della bicicletta cade anche alla vigilia delle elezioni del Parlamento Europeo. FIAB sposa la campagna ECF “Shift gears for Europe” (letteralmente “cambia marcia per l’Europa”) e invita i canditati a inserire la mobilità attiva a pieno titolo nella loro agenda politica, iniziando dall’impegno nell’adottare la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità e valorizzando le potenzialità della bicicletta quale mezzo di trasporto democratico, conveniente e accessibile a tutti.

E in occasione di questa Giornata, anche Confartigianato celebra gli artigiani che operano nel settore delle due ruote, contribuendo alla diffusione di un mezzo di trasporto ecologico, economico e salutare. Gli artigiani sono i protagonisti nella filiera italiana di produzione e riparazione delle biciclette, rappresentando il 61,5% delle imprese attive nel settore. Secondo l’ultimo focus dell’Ufficio Studi di Confartigianato (2023), la filiera della bicicletta in Italia conta 3.233 imprese, di cui 1.989 sono artigiane, con una crescita dell’1,4% in un anno. Le regioni più vocate nella filiera della bicicletta sono Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta. Tra il 2019 e il 2022 la nostra produzione di biciclette ha mostrato una crescita del 34,7%. L’export del settore vale 1.149 milioni di euro, di cui 606 milioni di euro in componentistica e 543 milioni di euro in biciclette. L’Italia è al primo posto nell’Ue per numero di biciclette non elettriche esportate, 1.685.581, con una quota del 14,7% sul totale Ue. Il nostro Paese, inoltre, è secondo in Europa per biciclette totali – non elettriche e E-bike – con una quota del 12,1% sul totale Ue, pari a 1.860.095 unità vendute all’estero. 

La bicicletta è al centro di una mobilità più rispettosa dell’ambiente, con una crescente domanda legata alla crisi energetica, alla diffusione dell’attività fisica e sportiva e al turismo. In Italia, secondo Confartigianato, 940mila persone usano la bicicletta per gli spostamenti quotidiani, di cui 727mila per andare al lavoro e 213mila per andare a scuola. La crescente diffusione delle E-bike consente di affrontare tragitti più lunghi e/o più impegnativi Confartigianato sostiene le imprese della filiera ciclistica, rappresentandole e tutelandole a livello istituzionale e territoriale. Inoltre, promuove la mobilità sostenibile, facilitando la collaborazione tra le imprese e le amministrazioni locali per migliorare le infrastrutture e i servizi dedicati ai ciclisti. Per sostenere queste imprese, Confartigianato ha dato vita al progetto Artibici, oggi evoluto in Confartigianato Sport, un cluster che valorizza le imprese che mettono il saper fare artigiano al servizio degli sportivi, amatoriali e professionisti. La qualità delle biciclette costruite sartorialmente dai nostri artigiani, insieme a componenti e abbigliamento per il ciclismo e altri sport, è stata esposta a RiminiWellness, la fiera che quest’anno ha visto un boom di presenze.

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