Giappone: dopo 74 anni, Toshiba chiude con la borsa

- di: Redazione
 
Toshiba, una delle aziende più antiche e più grandi del Giappone (fu fondata nel 1875, per produrre orologi e bambole meccaniche), è destinata a porre fine alla sua storia di borsa di 74 anni, dopo che un gruppo di investitori ha acquistato una quota di maggioranza. Il consorzio, guidato dalla società di privare equity Japan Industrial Partners, ha acquistato il 78,65% delle sue azioni.
Possedere più di due terzi dell’azienda consente al gruppo di completare un accordo da 14 miliardi di dollari per privatizzarla. In base alle notizie ufficializzate, le azioni Toshiba potrebbero essere ritirate dal mercato azionario già alla fine di quest'anno.

Giappone: dopo 74 anni, Toshiba chiude con la borsa

Il presidente e amministratore delegato di Toshiba, Taro Shimada, ha detto che ora la società ''farà un passo importante verso un nuovo futuro con un nuovo azionista''.
Le azioni di Toshiba iniziarono le negoziazioni nel maggio 1949, quando la Borsa di Tokyo riaprì mentre il Giappone emergeva dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale.
Le sue divisioni spaziano dall'elettronica domestica alle centrali nucleari e per decenni, dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata un simbolo della ripresa economica del Paese e del suo settore tecnologico.
Nel 1985, Toshiba lanciò quello che descrisse come "il primo computer portatile al mondo per il mercato di massa".

Tuttavia, negli ultimi anni l’azienda con sede a Tokyo ha dovuto affrontare una serie di gravi battute d’arresto, che gli analisti hanno attribuito ad una ''inadeguata governance aziendale ai vertici''.
Le prime avvisaglie di quanto sarebbe accaduto sono arrivate nel2015, quanto Toshiba ha ammesso di avere sovrastimato i propri profitti di oltre un miliardo di dollari in sei anni, pagando quindi una multa di 7,37 miliardi di yen (47 milioni di dollari) , all’epoca la più alta comminata nella storia del paese.
Due anni dopo, ha rivelato gravi perdite nella sua attività statunitense di energia nucleare, Westinghouse, subendo una svalutazione di 700 miliardi di yen .
Per evitare il fallimento, nel 2018 ha venduto la sua attività di chip di memoria, che era considerata il fiore all’occhiello del portafoglio dell’azienda.

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