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Il Giappone blocca i progetti per nuove centrali a carbone

- di: Brian Green
 
Il Giappone blocca i progetti per nuove centrali a carbone
La Kanden Energy Solution ha reso noto ufficialmente che sta abbandonando i piani per costruire una centrale termica a carbone ad Akita. La fine del progetto significa che non ci sono più piani in cantiere per nuove centrali a carbone in Giappone, a parte i progetti già avviati.
La società Kanden Energy Solution, una sussidiaria di Kansai Electric Power, ha sostenuto che non è più possibile utilizzare centrali a carbone, che emettono enormi quantità di anidride carbonica. La società ha anche citato le misure del governo giapponese per promuovere la decarbonizzazione e il ritiro delle istituzioni finanziarie dagli investimenti e dai prestiti per nuove centrali a carbone. Nell'ambito del progetto, Kanden Energy Solution aveva in programma di costruire, nell'area portuale di Akita, due unità di centrali a carbone con una capacità combinata di 1,3 gigawatt, che avrebbero dovuto cominciare a funzionare nel 2024.

Kanden Energy Solution ha affermato che ora prenderà in considerazione la costruzione di centrali elettriche a biomasse e altri tipi di impianti.
Il governo di Tokyo ha annunciato lo scorso luglio che intende ridurre il numero di impianti a bassa efficienza che emettono le maggiori quantità di CO2. Ma ha detto che intende ancora procedere con la costruzione e il funzionamento di centrali termiche a carbone più efficienti.
La nuova centrale avrebbe utilizzato una tecnologia ad alta efficienza, consentita dalle normative vigenti. Ma lo scorso autunno, il primo ministro Yoshihide Suga ha annunciato un nuovo obiettivo di portare a zero le emissioni di gas serra del Paese entro il 2050. Il 22 aprile si è anche impegnato a ridurre le emissioni del 46% entro il 2030 (con il 2013 come base per la comparazione).

Il 16 aprile Electric Power Development aveva annunciato la cancellazione dei piani per la costruzione di due nuove unità di centrali termiche a carbone a Ube, adducendo come motivazione il fatto di non potersi aspettare un profitto dal progetto a causa di normative più severe sul carbone.
Secondo i dati del ministero nipponico del Commercio e dell'Industria, il Giappone ha 150 unità di generazione di energia a carbone che rappresentano il 32% della produzione totale di energia del Paese per l'anno fiscale 2019. Alla fine dello scorso giugno, c'erano piani per costruire o ricostruire 17 unità.
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