Genova, Festival della Scienza 2023: come seguire le "Impronte" della nuova edizione per essere al passo coi tempi

- di: Barbara Bizzarri
 

Torna a Genova il Festival della Scienza 2023, con un ricco programma volto a esplorare tutti gli ambiti della conoscenza umana. A legare tutti gli eventi in programma è la parola chiave scelta per l'edizione 2023, Impronte, che abbraccia molti ambiti di conoscenza: dalla genetica alle neuroscienze, dalla biometrica alla paleontologia, dall’astronomia all’archeologia, ma soprattutto che fa riflettere sull’impronta ecologica e sulle tematiche della sostenibilità. Giovanni Toti, presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria, ha dichiarato: «Il Festival della Scienza è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, non solo per Genova e la Liguria: lo dimostrano le già 100mila prenotazioni per gli eventi in programma, con scuole provenienti da tantissime regioni italiane. Un evento ormai storico e tradizionale, che anche quest’anno può vantare decine di ospiti, laboratori, mostre e conferenze per un programma capace di coinvolgere e mostrare, in una città che allo sviluppo scientifico e tecnologico deve tanto della sua fortuna, quanto lo sviluppo e la diffusione della cultura scientifica siano fondamentale per il nostro presente e per il nostro futuro. Una dimostrazione quanto mai pratica e concreta l’abbiamo avuta negli ultimi anni: è proprio grazie alla scienza se siamo riusciti a lasciarci alle spalle le restrizioni e le chiusure causate dal Covid. Per questo voglio ribadire a tutti, soprattutto a ragazzi e studenti, quanto il Festival della Scienza sia un’occasione unica per farsi affascinare da decine di testimonial capaci di raccontare un mondo come questo, assolutamente entusiasmante e capace di portare miglioramenti nella vita di ognuno di noi».

Genova, Festival della Scienza 2023: come seguire le "Impronte" della nuova edizione per essere al passo coi tempi

Il Festival si rinnova nei contenuti ogni anno secondo un format che si è dimostrato vincente. Dopo il gran risultato della ventesima edizione che, con 220mila presenze, si è rivelata la migliore dal 2013, il Festival della Scienza numero 21 registra già da ora due dati molto significativi: a pochi giorni dall’inizio della manifestazione, sono 100mila le prenotazioni e 30mila gli studenti di circa 1200 classi in arrivo al Festival da Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria e Abruzzo. 

Marco Pallavicini, presidente del Festival della Scienza sottolinea che «anche quest’anno il Festival torna a Genova con un programma ricco e per tutti i gusti e livelli di conoscenza: quasi 250 eventi in 11 giorni, distribuiti in 35 location cittadine, con 300 ospiti di rilevanza internazionale e quasi 600 giovani coinvolti tra animatori e studenti in alternanza scuola lavoro: questi sono solo alcuni numeri della ventunesima edizione. Ma quelli ancora più significativi per noi sono quelli che riguardano il pubblico, che ancora prima dell’inizio del Festival dimostra quanto questa manifestazione sia sempre attesa, sentita, accolta. Sono 100mila le prenotazioni già arrivate, 30mila gli studenti e le studentesse da circa 1200 classi da una decina di regioni in tutta Italia. Ringraziamo come sempre gli enti scientifici, i partner, gli sponsor che rendono possibile ogni anno il Festival della Scienza».

La nuova edizione del Festival della Scienza è stata presentata con la conferenza stampa d’apertura che si è tenuta al Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, in via Garibaldi, a Genova. Dopo i saluti del sindaco del Comune di Genova Marco Bucci, del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e un breve intervento di Nicoletta Viziano del Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo, il presidente del Festival Marco Pallavicini e il presidente del Consiglio Scientifico Alberto Diaspro hanno illustrato gli aspetti salienti della ventunesima edizione. Alla direttrice Fulvia Mangili il compito di entrare nel dettaglio del programma della manifestazione: «In un mondo in cui la scienza riteniamo debba essere la guida per esplorare territori inesplorati e risolvere enigmi intricati, il festival vuole essere un invito a esplorare come la scienza modifica costantemente la nostra percezione del mondo e ad approfondire le impronte che ci circondano, invisibili ma potenti. I risultati dello scorso anno, ci hanno indotto a porre un’attenzione ancora maggiore su quella parte del Festival che da sempre ne è il tratto più distintivo, ossia l’offerta di mostre e laboratori, che diventano occasioni per immergersi in un mondo di meraviglia e scoprire come la scienza, con ogni suo passo avanti, lascia impronte sul nostro passato, presente e futuro».

Il Festival riserva particolare attenzione alla Gen Z: infatti, tutte le conferenze del Festival sono gratuite per gli under 18, per gli studenti universitari e per gli iscritti ai percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore (Its Academy) realizzati dalle Fondazioni Its della Liguria. Come sottolinea Nicoletta Viziano del Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo è fondamentale rendere la cultura più accessibile: «La Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene sin dalla sua prima edizione il Festival della Scienza di Genova. Il nostro sostegno si inserisce nell’ambito della partecipazione culturale della Missione Favorire la partecipazione attiva dell’Obiettivo Cultura. In tale ambito si collocano quegli interventi che hanno la caratteristica di portare la cultura fuori dagli spazi preposti per andare incontro alle persone. Il Festival della Scienza permea tutta la città di Genova e contribuisce alla “democratizzazione del consumo culturale”, rendendolo quindi accessibile e partecipato».

Inoltre, in occasione di Genova Capitale del Libro 2023, nell’ampio palinsesto delle conferenze del Festival trova spazio il progetto Leggere di scienza, dedicato al valore della lettura come strumento per avvicinarsi alla scienza: sedici incontri coinvolgenti con gli autori italiani dei più recenti libri di divulgazione scientifica in collaborazione con sedici diversi editori. In più, per la prima volta in occasione del Festival, si presenta al pubblico il progetto RAISE (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment), un grande progetto di rete coordinato da Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Italiano di Tecnologia e Università di Genova con il supporto di Regione Liguria, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. RAISE, che coinvolge 25 partner, affronta temi come le tecnologie urbane per favorire l’inclusione, i nuovi dispositivi robotici e ambienti intelligenti per le persone fragili, ma anche le tecnologie di sviluppo e monitoraggio per gli ambienti umani e marini e, a Porta Siberia durante tutta la manifestazione, è presente l’esposizione RAISE, il villaggio dell’innovazione che, tra dimostrazioni, incontri ed esperienze immersive, consente di scoprire i contenuti del progetto, guardando con ottimismo al futuro. 

Quest’anno ricorrono due avvenimenti importanti: i cento anni dalla fondazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche e i primi vent’anni dell’Istituto Italiano di Tecnologia, due grandi eccellenze per quanto riguarda il presente e futuro della ricerca scientifica italiana. Entrambi i partner sono presenti con tanti eventi, tra cui spiccano per Cnr a Palazzo Ducale la mostra Antropocene. La Terra a ferro e fuoco, per riflettere sull’impatto dell’uomo sul pianeta, e l’arrivo a Genova di Gaia Blu, la nave oceanografica del Cnr, che si può visitare dal 31 ottobre al 5 novembre al Porto Antico, davanti ai Magazzini del Cotone. Iit porta invece al Festival a Palazzo Metelino Reverse Biology, una mostra multimediale al confine tra arte e scienza sui rapporti tra robotica e mondo naturale e a Palazzo Ducale il percorso espositivo Pattern, dedicato alla percezione umana e artificiale, in cui si riflette sulle potenzialità delle nuove tecnologie per garantire una migliore qualità della vita. Ricorre quest’anno anche il trentennale dall’apertura dell’Acquario di Genova, che ha ospitato tutte le edizioni del Festival e che quest’anno propone il laboratorio Io sto con il nostro Gambero.

Il Festival celebra inoltre il centenario dalla nascita di Italo Calvino, il grande scrittore del Novecento le cui opere manifestano la sua straordinaria attenzione agli sviluppi della scienza e alle sue implicazioni epistemologiche. Alberto Diaspro, presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza, afferma: «Al Festival della Scienza le impronte della ricerca scientifica rifletteranno la capacità di Italo Calvino di unire la letteratura e la ricerca in quanto "fattori di trasformazione del mondo” con leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, e coerenza. Forte sarà il legame con l’attualità, pensando al centenario del CNR, nelle parole del fondatore Vito Volterra: “Muoiono gli Imperi, ma i teoremi di Euclide conservano eterna giovinezza”. Allora, considerate il signor Palomar, protagonista calviniano, che dice: “quando c’è una bella notte stellata devo andare a guardare le stelle”, tra le impronte lasciate e quelle a venire». Tra i molti eventi che ricordano lo scrittore, anche lo spettacolo Le cosmicomiche, un viaggio tra parole, scienza, musica e immagini portato in scena dall’attrice e musicista Debora Mancini, dal musicista e polistrumentista Daniele Longo e dall’astrofisico Stefano Sandrelli insieme all'illustratrice Daniela Tediosi.

Chi ha fame di stelle, poi, non resta di certo a bocca asciutta: Thomas Hertog, che è stato uno dei più stretti collaboratori di Stephen Hawking, nell’appuntamento Sull'origine del tempo riflette sulle leggi cosmiche e la nascita dell’universo (venerdì 3 novembre, ore 21). Ospiti al Festival anche la fisica Betti Hartmann e l’astrofisica Aneta Wojnar che, con Carlotta D'Imporzano di Springer, in Viaggiatrici del cosmo si soffermano sulle più recenti intuizioni scientifiche in cosmologia, offrendo inoltre l'occasione di approfondire la relazione odierna tra le discipline Stem e le donne e le possibili misure per ridurre il divario di genere in futuro (venerdì 3 novembre, ore 18, modera Eva Filoramo).

Con la parola chiave Impronte non può mancare uno spazio dedicato alle scienze archeologiche, che studiano le civiltà, le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente. Sul tema sono intervenuti al Festival Marcella Frangipane, archeologa esperta dell'area anatolica, dove è nato il concetto di società, nella lectio magistralis Impronte, frammenti e ferite ed Elisabetta Boaretto, scienziata italo/israeliana che, in Alberi testimoni dei cambiamenti climatici, illustra come gli arbusti aiutino a capire il rapporto dell’uomo con l’ambiente e il modo in cui l’ambiente ha influenzato la civiltà umana. L’icnologia, la scienza che studia le tracce lasciate dagli umani, è il tema trattato da Marco Avanzini, geologo, esperto di relazioni uomo-ambiente in territorio montano, in Passi nel tempo (sabato 4 novembre, ore 15). La robotica e l’Intelligenza Artificiale sono basati su algoritmi che richiedono calcolatori sempre più performanti. In Computer quantistici, tra mito e realtà Ilaria Siloi, fisica computazionale, Sabrina Maniscalco, vicedirettore del centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche di Helsinki, e Leonardo Quattrucci, il più giovane consigliere del Centro europeo per la strategia politica della Commissione europea, parlano della reale situazione del computer quantistico (domenica 5 novembre, ore 18, modera Leonardo De Cosmo). Non mancano al Festival personaggi ben noti ai navigatori della rete come Beatrice Mautino, autrice e voce del podcast “Ci vuole una scienza”, che nell’incontro La scienza dei cosmetici ha presentato il suo nuovo libro che fa luce su ingredienti, bufale e istruzioni per l’uso di prodotti cosmetici e Matteo Miluzio, astrofisico che attualmente lavora per la missione spaziale Euclid, ma che è ben noto al pubblico online per il progetto di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?”, al Festival con la conferenza spettacolo Interstellar, dedicato al viaggio delle sonde Voyager (giovedì 2 novembre, ore 21).

Sono più di 500 gli animatori del Festival, gli studenti universitari e i giovani ricercatori selezionati a partire dalle candidature ricevute da tutta l’Italia a cui come sempre viene affidato il compito di facilitare il pubblico di ogni fascia d’età a orientarsi all’interno delle ultimissime scoperte della scienza, imparando e divertendosi. Il Festival è per tutti loro un’occasione di crescita personale, un’esperienza indimenticabile e spesso una prima occasione di lavoro retribuito, anche grazie al supporto di Camera di Commercio di Genova.  Sono presenti poi 80 studenti del progetto OrientaScienza, che anche quest’anno fa parte di Orientamenti 2023, l’iniziativa di Regione Liguria dedicata ai giovani e ai temi dell’orientamento. Gli studenti nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento hanno modo di sviluppare competenze di comunicazione, approfondire le loro conoscenze scientifiche e mettere in gioco le proprie capacità relazionali.

Il progetto comprende, perla prima volta, un’iniziativa di Cittadinanza scientifica attiva, destinata agli studenti più giovani, composta da alcune attività del Festival che per le tematiche trattate possono essere utili ai docenti per introdurre concetti di cittadinanza attiva e responsabilità individuale, pilastri fondamentali per il progresso sociale, lo sviluppo sostenibile della comunità e per la formazione di cittadini consapevoli e capaci di contribuire alla società in modo attivo e responsabile.

È possibile consultare il programma completo del Festival sul sito www.festivalscienza.it, da cui è possibile anche scaricare il pdf del catalogo. Attivo il call center gratuito del Festival al numero 010 8934340, per informazioni e prenotazioni. L’acquisto dei biglietti si può effettuare sul sito del Festival (senza necessità di ritiro in biglietteria) e all’Infopoint allestito nel cortile interno di Palazzo Ducale, in cui gli animatori possono fornire anche consigli sulle attività da seguire nel corso della giornata.

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