GB: scioperano i postini, ora manca solo il crollo della Torre di Londra
- di: David Lewis
Guardando il calendario ed accorgendoci che Natale e Capodanno sono ormai vicinissimi, in Gran Bretagna dovremmo essere pervasi dal clima delle feste, anche perché andando o tornando dal lavoro l'atmosfera, seppure un po' meno sfavillante del passato, resta quella di sempre. Poi, magari dando un'occhiata svogliata ai notiziari televisivi dalla poltrona di casa, ti domandi se per caso stai vivendo un reality e che una telecamera, magari celata dietro l'orologio a pendolo o il quadro dal classico soggetto di cavalieri che, a bordo a purosangue, scavalcano muretti a secco, rubi le tue espressioni vedendo a cosa il Regno Unito è costretto ad assistere.
Da cosa cominciare per ''buttarsi giù'' nonostante lo spirito delle Feste?
GB: scioperano i postini, ora manca solo il crollo della Torre di Londra
Dalle bollette che continuano a crescere, senza dare tregua a stipendi che, fatta qualche lodevole eccezione (non è sempre detto che Scrooge abbia il cuore di tenebra), non ce la fanno a tenere il passo?
Dalle file - della stessa lunghezza di quelle che si formavano all'ingresso dei grandi magazzini, soprattutto fatte di ritardatari nelle ricerca dell'ultimissimo regalo - che si vedono davanti alle sedi di organizzazioni caritatevoli che distribuiscono pacchi con alimentari, conditi con sorrisi e speranze?
Dalle rivelazione che quest'anno sono arrivati 40 mila migranti illegali, che hanno attraversato la Manica sfidando un mare che spesso tende tranelli?
Dalle notizie che la Royal Family non è certo la Happy Family che tutti speravano, tra indiscrezioni, film e documentari, libri e articoli che confermano che puoi anche essere di sangue reale, ma avere gli stessi problemi di qualsiasi altra famiglia?
Eppure, per noi che pure dovremmo avere imparato ad essere blindati, ci sono notizie che ci gettano nello sconforto, non per gli effetti pratici, quanto perché cancellano le immagini del passato, quando tutto era bello, quando avevamo in testa immagini che il tempo sta facendo scolorire.
Perché ci fa tornare sulla terra sapere che gli impiegati del servizio postale, la Royal Mail, sono persone come tutte le altre e quindi possono anche pensare che uno sciopero proprio in questi giorni di fine anno le potrà aiutare ad avere miglioramenti.
In 115 mila non andranno a lavorare. Quindi nei prossimi giorni non ci sarà nessuno a bussare alla porta o a fare squillare il campanello per consegnare un pacco che magari zia Maggie ci aveva inviato, ricolmo di regali e amore, sapendo che sarebbe stato recapitato in tempo per Natale.
Anche se la fonte potrebbe essere interessata (il sindacato CWU), la notizia che milioni di plichi giacciono in depositi, centri di smistamento e uffici, ammettiamolo, ha gettato molti inglesi nello sgomento. E lo sgomento può sfociare nella disperazione quando gli occhi cadono sul calendario degli scioperi: 9, 11, 14, 15, 23 e 24 dicembre.
E se non arrivano i pacchi prima di Natale sarà dramma, perché proprio non te l'aspetti che loro, i ''nostri'' postini, siano talmente crudeli da farci questo. Ora aspettiamo solo di vedere sgretolarsi davanti ai nostri occhi la Torre di Londra. Qualche film, tra ''disaster'' e ''spy'', ce lo ha già fatto vedere, rigorosamente ricostruito al computer, ma è la sola cosa che ci potrebbe addolorare di più. Sono miti ai quali siamo aggrappati e che, se vengono cancellate, rubano a piene mani dal cassetto dei ricordi. Certo, sapere che la Royal Mail sciopera per garantire stipendi adeguati (i sindacati hanno respinto un'offerta di un + 9% dei salari in un arco di 18 mesi) attenua un poco la nostra rabbia, perché la crisi economica sta toccando tutti. Quindi anche i postini.
Ma da qui portarci a sbattere contro una realtà che non accettiamo ce ne corre.