Francia: piattaforme americane finanzieranno produzioni locali

- di: Jean Aroche
 
Netflix, Amazon, Apple e Disney hanno firmato un accordo, con il Consiglio superiore dell'Audiovisivo francese, in base al quale finanzieranno serie tv e i film realizzati in Francia. Un accordo che Roch-Olivier Maistre, presidente del Consiglio superiore dell'audiovisivo, ha definito molto importante dal momento che Netflix, Amazon, Disney e Apple destineranno il 20% del loro fatturato in Francia a serie, film e programmi francesi, ovvero "da 250 a 300 milioni di euro all'anno" a partire dal 2022.

Francia: piattaforme americane finanzieranno produzioni locali

Per Maistre, si tratta di un ''passaggio cruciale, in un momento in cui lo streaming è in forte sviluppo. Era necessario adeguare il modello per riequilibrare gli obblighi tra i nuovi entranti e le catene storiche''. Le piattaforme americane destineranno il 16% del loro fatturato ai programmi audiovisivi (tra 200 e 240 milioni di euro l'anno) e il 4% al cinema (da 50 a 60 milioni di euro). Questa distribuzione è stata prevista dal decreto sui servizi di media audiovisivi) adottato a giugno, in applicazione della direttiva europea del 2018, recepita in Francia nel 2020. Gli accordi hanno una durata prevista di tre anni.

Netflix sarà il maggior contributore, con un contributo di circa 200 milioni di euro. "Siamo soddisfatti della firma di questo accordo, che fa parte dell'approccio costruttivo e contributivo che è sempre stato il nostro", ha risposto l'azienda. Più complessa è stata la trattativa con Amazon, soprattutto per un problema di valutazione del fatturato, a fronte di una offerta composita.

L'azienda americana aveva proposto inizialmente un "metodo di valutazione basato sui costi" di Prime Video, che avrebbe generato "un contributo di 10 milioni di euro all'anno", riporta il Csa. Il regolatore ha rifiutato e ha minacciato di calcolare l'importo dall'intero fatturato di Prime, come autorizzato dal decreto, che sarebbe risultato in 60 milioni di euro all'anno. La "trattativa" ha finalmente permesso di fissare un "minimo garantito di 40 milioni di euro all'anno o un tasso del 30% del fatturato di Prime, se tale importo supera il minimo", ha accolto con favore il Csa.
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