Francia, Governo di equilibrio: nasce il team paritario di Bayrou

- di: Bruno Coletta
 
Dopo giorni di intense trattative, la Francia ha un nuovo governo. Il primo ministro François Bayrou (nella foto), al centro della scena politica, ha annunciato questa sera la composizione del suo esecutivo: un governo perfettamente paritario, con 17 uomini e 17 donne, simbolo di equilibrio e inclusività. È il quarantaseiesimo governo della Quinta Repubblica, una tappa fondamentale in un panorama politico scosso da incertezze.
Il segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler, ha confermato che il primo consiglio dei ministri si terrà il 3 gennaio alle ore 10. Bayrou ha definito la squadra come “esperta e pronta a riconciliare il popolo francese con la politica”, in un post pubblicato su X.

Il nuovo governo: conferme e novità
La lista dei ministri riflette un delicato equilibrio tra continuità e rinnovamento. Tra i confermati spiccano Bruno Retailleau, Ministro dell’Interno, e Agnès Pannier-Runacher, Ministro della Transizione Ecologica. Tra le novità, la nomina di Gérald Darmanin alla Giustizia e di Manuel Valls ai Territori d’Oltremare segnalano un’apertura a profili di esperienza consolidata.
Ecco alcuni dei principali incarichi:
Bruno Retailleau: Ministro dell’Interno
Jean-Noël Barrot: Ministro dell’Europa e degli Affari Esteri
Gérald Darmanin: Ministro della Giustizia (novità)
Manuel Valls: Ministro dei Territori d’Oltremare (novità)
Éric Lombard: Ministro dell’Economia (novità)
Rachida Dati: Ministro della Cultura
Élisabeth Borne: Ministro dell’Istruzione e dell’Innovazione Digitale (novità)

Il Parlamento: un equilibrio precario
La sfida principale per Bayrou sarà ottenere la fiducia di un Parlamento frammentato e fortemente polarizzato. La mancanza di una maggioranza assoluta rende necessaria una strategia di alleanze trasversali, ma le prime reazioni non promettono un percorso agevole.
Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, ha già annunciato una mozione di censura, accusando il nuovo governo di essere un mero strumento del macronismo. Marine Le Pen, dal canto suo, ha criticato la scelta di Bayrou, definendola un segnale di continuità con politiche fallimentari.

Cosa aspettarsi ora
Il primo banco di prova per il governo Bayrou sarà l’approvazione del bilancio 2025. Temi cruciali come la riforma delle pensioni, la transizione energetica e la gestione dell’immigrazione saranno al centro del dibattito parlamentare. Bayrou, noto per la sua capacità di mediazione, dovrà dimostrare di saper tradurre l’equilibrio della sua squadra in una stabilità politica effettiva.
Con il primo consiglio dei ministri fissato per gennaio, la Francia guarda a questo nuovo governo con speranza e scetticismo. Riuscirà Bayrou a trasformare le promesse in azioni concrete? Per il momento, la sfida resta aperta.

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