"Forestami Academy": focus su ecosistemi urbani ed effetto positivo della biodiversità sulla salute

- di: Barbara Bizzarri
 

Marzo 2020 segna l’inizio di “Forestami”, il progetto nato da una ricerca del Politecnico di Milano sostenuto dall’archistar Stefano Boeri, promosso da Città metropolitana, Comune di Milano, Regione Lombardia e tante altre istituzioni, il cui obiettivo è migliorare la qualità della vita, pulire l’aria e contrastare gli effetti del cambiamento climatico piantando alberi. “Quando abbiamo iniziato questo progetto, al quale hanno risposto immediatamente migliaia di persone accudendo la propria piantina in casa (da novembre a marzo), per poi riportarcela per piantarla, sapevamo benissimo che ci sarebbe stato bisogno di spiegare meglio l’esigenza di una forestazione urbana: è nata così quella che può essere considerata la seconda gamba del progetto: Forestami Academy”, dice Maria Chiara Pastore, docente del Politecnico di Milano e coordinatrice scientifica di Forestami.

"Forestami Academy": focus su ecosistemi urbani ed effetto positivo della biodiversità sulla salute

La partnership con il Gruppo Prada è diventata un riferimento costante per tutta una serie di iniziative sorte intorno all’Academy: tra queste, gli incontri formativi, giunti quest’anno alla seconda edizione. E proprio la giornata di formazione dal titolo “Perché le foreste urbane sono così importanti per noi? Parlare di alberi per parlare di salute” ha registrato, anche in questa occasione, il tutto esaurito.

Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada, ha commentato: “Siamo orgogliosi di vedere la reazione positiva della città di Milano a questi appuntamenti, che hanno sempre un’alta partecipazione, segno tangibile dell’interesse costante della cittadinanza verso le tematiche che l’Academy affronta”.

Nell’intervento di Francesco Ferrini è stata analizzata l’innumerevole e varia biodiversità presente nelle metropoli e indagato il ruolo di questa nell’equilibrio del mondo in continuo cambiamento.

Le città, spesso viste come epicentro della distruzione ambientale, sono in realtà fucine di evoluzione e rifugi per numerose specie. Dai falchi che nidificano sulle cime dei nostri monumenti, alle piante che crescono negli interstizi dei marciapiedi delle nostre città, la vita trova un modo per fiorire tra il cemento e l’asfalto. E la biodiversità nelle città è una chiave essenziale per rendere gli ambienti urbani più sostenibili e resilienti. Proteggere e potenziare questo tesoro verde e ‘selvaggio’ non è solo una responsabilità, ma una necessità per un futuro in armonia con la natura” commenta Francesco FerriniProfessore ordinario di Arboricoltura e Coltivazioni Arboree presso l’Università di Firenze.

La varietà di specie urbane coesistenti ha anche un ruolo cruciale per il destino dell’umanità: mitiga infatti gli effetti del cambiamento climatico, migliora la qualità dell’aria e contribuisce al benessere psicologico dei cittadini.

Federica Marando ha quindi approfondito come gli attuali ecosistemi urbani contengano al loro interno una varietà di elementi (foreste, parchi e aree agricole) che giocano un ruolo importante come habitat per specie animali e vegetali ma anche per la salute umana:“Quello dell’ecosistema urbano è un concetto relativamente nuovo soprattutto nello scenario delle politiche europee e globali, ma sempre più fortemente riconosciuto in quanto determinate caratteristiche delle città possono avere un impatto cruciale nel preservare la biodiversità e migliorare le condizioni di vita dei cittadini.

Il suo intervento si è focalizzato sul fornire una panoramica delle politiche Europee in ambito di biodiversità e salute con focus sulle aree urbane, e sono stati presentati alcuni studi recenti che hanno mostrato l’impatto positivo degli ecosistemi urbani sulla qualità della vita dei cittadini.

Entrambi gli esperti concordano sull’importanza di conoscere e valorizzare l’enorme potenziale della biodiversità nei contesti urbani e il suo ruolo fondamentale nel rendere le città luoghi più sostenibili e resilienti.

L’ultimo appuntamento dell’Academy per l’anno in corso si svolgerà il 25 ottobre presso Parco Nord Milano e consisterà in una lezione outdoor di “Forest Bathing”, pratica giapponese di immersione totale nella natura, per sperimentare le competenze acquisite durante il percorso formativo: “Le foreste fanno bene alla nostra salute. Non è più solo l’esperienza individuale e personale a riconoscerlo, ma una larga parte di studi e ricerche che, a partire dagli anni ’80, si sono sempre più interessate agli effetti che il tempo trascorso nelle foreste e nei boschi producono a carico dell’organismo umano in termini di riduzione della pressione sanguigna, dei livelli di cortisolo e del miglioramento della memoria e della capacità di concentrazione” ,conferma Maria Chiara Pastore.

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