È stato presentato all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna il Bilancio di Mandato di Giusella Finocchiaro alla guida della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che ha assunto la carica di Presidente nel 2015.
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna: presentato il Bilancio di Mandato della presidenza di Giusella Finocchiaro
In apertura, Giusella Finocchiaro ha rilasciato queste dichiarazioni: "Sono stati anni bellissimi, durante i quali abbiamo portato a compimento, con passione e responsabilità, tutti gli impegni assunti. Sono stati anni altresì impegnativi, ripagati dalla soddisfazione di lasciare una Fondazione forte e florida. In otto anni abbiamo aumentato il suo patrimonio netto del 4%: siamo passati da 231 milioni di euro del 2015, ai 240 milioni a fine 2022. Sono stati deliberati quasi 50 milioni di euro a favore del territorio, finanziando ben 2.735 progetti, di cui l’80% realizzati da terzi. Gli accantonamenti che siamo riusciti a effettuare consentiranno di mantenere inalterate le erogazioni per i prossimi tre anni. Sottolineo con orgoglio il ruolo che la Fondazione ha assunto nel corso degli ultimi due mandati: quello di soggetto innovatore, protagonista nel welfare, in una dimensione sussidiaria e autonoma. I nostri investimenti, in questi otto anni, si sono indirizzati principalmente verso due ambiti che ci stanno particolarmente a cuore: il sostegno alle donne e quello all’educazione, alla scuola e alla formazione. Abbiamo raggiunto risultati significativi e lo abbiamo fatto nonostante la complessità del periodo storico che abbiamo vissuto e che tutt’ora attraversiamo. In uno scenario di profonde trasformazioni anche la nostra Fondazione si è evoluta. Per intercettare al meglio le necessità delle comunità, la nostra fisionomia è mutata, passando sempre di più a un modello partecipativo, in cui la Fondazione promuove, coordina, stimola e soprattutto aggrega. Solo così si può far fronte alle emergenze e costruire futuro. Due sono i valori fondamentali che, dal 2015, la Fondazione ha contribuito a preservare «la coesione interna e l’autonomia dall’esterno. Mi piace rammentare che abbiamo assunto all’unanimità tutte le decisioni strategiche, e parallelamente, abbiamo continuato incessantemente a costruire la “rete”, con le istituzioni, gli imprenditori, le altre Fondazioni, in un continuo lavoro teso ad aumentare la nostra “leggibilità” per far comprendere la natura del nostro lavoro e ridurre le distanze con i membri della nostra comunità. Un profondo ringraziamento va a tutti coloro che hanno vissuto, insieme a me, questo mandato: i dipendenti, il direttore generale, i consiglieri di amministrazione e quelli di indirizzo, i membri dei collegi sindacali e degli organismi di vigilanza, il comitato investimenti".
"Uno dei più bei complimenti che ci è stato rivolto" - ha concluso Finocchiaro - "è che sappiamo creare la scintilla, conferendo fiducia a un progetto, e invitando altri ad aggregarsi per sostenerlo. Auguro alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna di sapere avere cura di questa magica scintilla".
Nel periodo analizzato, la Fondazione ha confermato l’impegno nei progetti Fondazione con il Sud e Funder35, ha aderito al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile e al Fondo per la Repubblica digitale. Sul piano internazionale, la Fondazione è stata accreditata all’Economic and Social Council (ECOSOC), nell’ambito delle Nazioni Unite, partecipando ai lavori della Commission on the Status of Women, sul tema dell’impatto del digitale sulla condizione femminile.
Costante è stato l'impegno nell'investire nella cultura, come cardine dei rapporti sociali (dando priorità a proposte che la elevassero a strumento di integrazione), incoraggiando iniziative di welfare sociale, sostenendo il sistema teatrale di Bologna e Ravenna. In quest'ambito si inserisce la valorizzazione dell’Oratorio San Filippo Neri, l'investimento nell'associazionismo musicale, il supporto ai musei della zona, la promozione e organizzazione di mostre, il sostegno a progetti editoriali.
Il mandato di Giusella Finocchiaro è stato caratterizzato da una strategia fondata sulla logica del "buon investimento", con progettualità sostenute sui territori ma mantenendo il principio dell'azione sussidiaria: i settori di intervento principali sono quelli della salute pubblica, dell'assistenza agli anziani e delle persone con patologie o disturbi psichici. Rilevanti anche gli aiuti a donne in difficoltà e agli immigrati, con focus anche sulla formazione giovanile (promozione di pari opportunità e contenimento della dispersione scolastica).
Nel campo della promozione e sviluppo delle conoscenze scientifiche, sono stati finanziati 125 progetti di ricerca, con un investimento totale di oltre 2 milioni e mezzo di euro, con focus particolare su progetti di ricerca in area biomedicale, in modo da offrire ai giovani ricercatori supporto diretto. Dal 2023, la Fondazione investe specificatamente su quelli con contratto a tempo determinato. Sono tre i filoni tematici su cui ci si concentrerà: ricerca traslazionale su tecnologie per la salute, ricerca medico-clinica, e ricerca psicologica e sociologica traslazionale, il tutto senza perdere di vista l'importanza della divulgazione scientifica (come dimostrato dall'annuale evento Finanziare la ricerca per la salute, che presenta alla cittadinanza i risultati di alcuni dei progetti di ricerca finanziati).
La nota sottolinea in ultimo le attività di sviluppo locale: in modo da assicurare una programmazione di lungo periodo, sono state individuate linee di intervento specifico come quella dedicata allo Sviluppo socio-economico degli Appennini.
Rilevante anche la quantità di azioni a sostegno di immigrazione, integrazione, contrasto alle violenze e alle diseguaglianze sociali, oltre a quelle di supporto all'innovazione tecnologica, la ricerca, l’impresa e l’inserimento lavorativo.