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Dalla cura alla prevenzione: il mosaico di Fondazione Lottomatica

- di: Redazione
 
Dalla cura alla prevenzione: il mosaico di Fondazione Lottomatica

Nella foto: il Presidente Riccardo Capecchi con Padre Giuseppe Pusceddu, Presidente della Fondazione Luigi Maria Monti.

Dal Gemelli al Bambino Gesù, passando per i neonati fragili: progetti concreti che intrecciano ricerca, cura e solidarietà.

Un nastro che si taglia non è solo un gesto rituale: quando a farlo è una comunità scientifica al fianco di una fondazione che investe nel sociale, diventa simbolo concreto di cambiamento. Con l’inaugurazione nel 2023 del CEPID – Centro Psichiatrico Integrato di ricerca, cura e prevenzione delle Dipendenze del Policlinico Gemelli, la Fondazione Lottomatica ha scelto di essere parte attiva nella battaglia contro le dipendenze, sostenendo un progetto che coniuga ricerca clinica, prevenzione e formazione.

Il cuore del CEPID

Il centro, coordinato dal dottor Marco Di Nicola all’interno della UOC (Unità Operativa Complessa) di Psichiatria Clinica e d’Urgenza, non è soltanto una struttura di diagnosi e cura. È un luogo dove si affrontano le dipendenze come fenomeni complessi, che non si riducono a un singolo comportamento ma a meccanismi psicopatologici e neurofisiologici comuni. “Trattandosi di disturbi multifasici e progressivi – ha sottolineato Gabriele Sani, ordinario di Psichiatria all’Università Cattolica – le dipendenze richiedono un modello di cura, più che di guarigione”.

La missione del CEPID si articola su tre pilastri: assistenza clinica, ricerca e formazione. Significa offrire terapie innovative in regime di Day Hospital, sviluppare studi per comprendere meglio l’epidemiologia delle dipendenze e formare professionisti in grado di affrontare le nuove emergenze sociali.

“Per Fondazione Lottomatica questa è una giornata di svolta – ha commentato il presidente Riccardo Capecchi – perché uniamo le nostre energie a quelle di una delle eccellenze della sanità italiana. La salute è un bene comune che ci impone responsabilità, impegno e visione”.

La salute come priorità

L’intervento di Fondazione Lottomatica non si ferma al CEPID. Il suo impegno è diventato un filo rosso che attraversa diversi progetti, sempre con un’attenzione particolare ai più fragili. È il caso di “Sweet Arms”, il programma triennale lanciato insieme all’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola, dedicato ai neonati colpiti da encefalopatia ipossico-ischemica. Una condizione rara ma drammatica, che richiede l’uso di tecnologie avanzate come il sistema di ipotermia terapeutica CritiCool e un elettroencefalografo con teleconsulto h24.

Il progetto non si limita all’innovazione tecnologica: prevede la formazione del personale sanitario secondo i principi dell’IFCDC (Individualized Family and Infant Centered Developmental Care) e l’attivazione di uno sportello psicologico dedicato ai genitori. In linea con il concetto di “Zero Separation”, il modello vuole garantire la continuità genitoriale anche nelle situazioni più critiche, riducendo lo stress dei neonati e sostenendo i legami familiari.

Memoria clinica e futuro dei bambini guariti

Fondazione Lottomatica ha scelto di guardare anche oltre l’orizzonte della malattia, sostenendo l’iniziativa del Passaporto del Guarito insieme a Peter Pan ODV e all’Ospedale Bambino Gesù. Si tratta di un documento – cartaceo o digitale – che accompagna i bambini guariti da un tumore lungo tutta la vita, registrando terapie, interventi e possibili complicanze.

In Italia ogni anno circa 1.200 bambini superano un tumore pediatrico, eppure spesso non hanno memoria clinica della loro storia. “Grazie al Passaporto – ha dichiarato Tiziano Onesti, presidente del Bambino Gesù – possiamo monitorare gli effetti a lungo termine delle cure e garantire un follow-up su misura”.

La collaborazione con Peter Pan ODV riguarda anche la riabilitazione oncologica pediatrica: fisioterapia, logopedia e terapie occupazionali direttamente in ospedale, per permettere ai piccoli pazienti di ritrovare funzionalità compromesse dalla malattia. “Con questi progetti – ha spiegato il presidente di Peter Pan ODV, Roberto Mainiero – accompagniamo i bambini non solo nel percorso di cura, ma anche nella fase delicata della guarigione”.

Un mosaico di impegno sociale

La strategia della Fondazione Lottomatica non è fatta di iniziative isolate, ma di un mosaico coerente che intreccia prevenzione, cura e inclusione sociale. Alla base c’è l’idea che la salute non sia soltanto l’assenza di malattia, ma anche la possibilità di crescere, formarsi e vivere in una comunità solidale.

Recentemente, Fondazione Lottomatica ha stretto una partnership con Fondazione Luigi Maria Monti (IDI) per un progetto di grande respiro umano e sociale che vede il paziente al centro in ogni fase del processo di cura e il continuo miglioramento della qualità assistenziale grazie alla nascita di un nuovo Centro dineuropsichiatria infantile presso il Centro di Riabilitazione di Villa Santa Margherita a Montefiascone (VT).

Lo stesso approccio si ritrova nei progetti di inclusione realizzati insieme ad associazioni di volontariato e istituzioni educative. Ogni iniziativa diventa un tassello di una visione più ampia, in cui la prevenzione incontra la solidarietà e la ricerca scientifica dialoga con la cura quotidiana.

Oltre la filantropia

Quello che colpisce, nel percorso della Fondazione Lottomatica, è la volontà di superare la logica della semplice beneficenza. Ogni progetto è costruito come partnership strategica con realtà autorevoli: il Gemelli, l’Isola Tiberina, il Bambino Gesù, Peter Pan ODV. L’obiettivo è creare reti stabili che moltiplichino l’impatto sociale.

“Iniziative come il CEPID o Sweet Arms – ha spiegato Capecchi – non nascono per caso, ma dalla volontà di affrontare sfide complesse con strumenti adeguati, mettendo insieme competenze scientifiche e responsabilità sociale”.

Un futuro più giusto

Dal neonato fragile al bambino guarito dal tumore, fino all’adolescente o all’adulto alle prese con dipendenze, il filo che lega i progetti della Fondazione Lottomatica è chiaro: nessuno deve restare indietro.

In un’epoca segnata da nuove forme di fragilità – dalla solitudine digitale alle dipendenze, dalle disuguaglianze di accesso alle cure fino all’impatto delle malattie croniche – l’azione di una fondazione che investe in salute, prevenzione e inclusione diventa un tassello cruciale di coesione sociale.

E così, dietro i numeri e le sigle, emerge una visione che prova a guardare lontano: fare della salute un terreno comune, in cui tecnologia, scienza e umanità non si escludano ma si rafforzino a vicenda.

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