L'Fmi migliora le previsioni per l'Italia, per la soddisfazione di Giorgia Meloni

- di: Redazione
 
L'economia italiana, nel confronto con altri Stati europei a forte connotazione industriale, quest'anno va bene, tanto che il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di una crescita del Pil dell'1,1%.
Per l'Fmi, però, l'anno prossimo la performance della nostra economia, pur progredendo (+0.9%), sarà inferiore al previsto, cioè del +1,1%. Il dato più evidente è che nell'outlook di aprile, le previsioni per l'Italia erano di una crescita del Pil per il 2023 dell0 0,7% e dell'0,8% per l'anno prossimo.
Una valutazione che è stata naturalmente accolta con soddisfazione da Giorgia Meloni che, nella stima dell'Fmi, vede una conferma della bontà della linea del governo.

L'Fmi migliora le previsioni per l'Italia, per la soddisfazione di Giorgia Meloni

Per il presidente del Consiglio ''le stime a rialzo del Fondo Monetario Internazionale sul Pil dell'Italia confermano l'efficacia della politica economica del Governo e ci spronano ad andare avanti su questa strada e fare ancora meglio. L'Italia nel 2023 crescerà più di Germania e Francia e più della media dell'eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando”.
''In uno scenario complesso - ha aggiunto Giorgia Meloni - continueremo a coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti. L'Italia dimostra di essere resistente e dinamica. Le imprese e le famiglie hanno dato una risposta straordinaria''.

La performance del Paese è resa ancora più evidente dal confronto con gli altri membri dell'eurozona (che per il Fondo crescerà, nei due anni, dello 0,9% e dell'1,5%). Le previsioni per la Germania sono di -0,3% e +1,3%; per la Francia +0,8% e +1,3%; per la Spagna +2,5% e +2% ; per il Regno Unito +0,4% e +1%.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l'economia avrà, nel 2023, una crescita dell'1,8% (dell'1% l'anno prossimo). Per il Giappone si prevede un +1,4% e un +1% (da +1,3% e +1%).
Nell'analisi dell'Fmi l'economia cinese dovrebbe crescere 5,2% nel 2023 e del 4,5% nel 2024, mentre sorprende, ma fino ad un certo punto, la previsione per la Russia che, quest'anno dovrebbe crescere dell'1,5% (ad aprile la previsione era dello 0,7%) e dell'1,3% l'anno prossimo.

Quindi, dall'analisi del Fondo monetario internazionale, emerge un'economia italiana capace di assorbire i contraccolpi dell'invasione russa dell'Ucraina, grazie anche all'aumento dei consumi privati, pure per l'impulso derivato dalla crescita del numero degli occupati, che si aggiunge ad un turismo internazionale che ha ripreso a vedere l'Italia come una delle mete preferite e le misure fiscali che hanno ridato capacità al potere d'acquisto.
Comunque, dall'Fmi è arrivato anche un avvertimento sui rischi che permangono per l'economia e per le future scelte di politica monetaria. Per il Fondo, comunque, i rischi rimangono elevati a fronte delle prospettive incerte per l'economia e del futuro andamento della politica monetaria.
Il Fondo monetario (che ipotizza per l'Italia una crescita, nel 2025, dell'1,1 %) prevede un calo sostanziale dell'inflazione che, nel 2023, dovrebbe attestarsi sul 5,2%, per poi più che dimezzarsi l'anno prossimo.

Nel rapporto del Fondo c'è anche un invito ad "Attuare tempestivamente ed efficacemente il Pnrr'', andando nello specifico quando afferma che "le politiche che rallentano la riduzione del debito pubblico o i ritardi prolungati nella ricezione degli esborsi di NextGenerationEU (NGEU) potrebbero sollevare - avverte - problemi di finanziamento. La crescita potrebbe essere influenzata negativamente da un nuovo balzo dei prezzi dell'energia, dalla frammentazione del commercio estero e degli investimenti o da un calo generalizzato della domanda esterna".
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