Fisco: governo punta su taglio tasse a imprese e ceto medio nel 2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

L'agenda fiscale del governo per il 2025 si concentra su imprese e ceto medio, con l'obiettivo di alleggerire la pressione fiscale senza compromettere l'equilibrio dei conti pubblici. Le principali misure in discussione includono la stabilizzazione dell'Ires premiale per le aziende virtuose e un intervento significativo sulla tassazione Irpef per i redditi fino a 50-60mila euro. Tuttavia, ogni iniziativa dovrà rispettare i vincoli di bilancio imposti dalla procedura europea per deficit eccessivo, elemento che condizionerà le tempistiche e le modalità di attuazione.

Fisco: governo punta su taglio tasse a imprese e ceto medio nel 2025

Il governo ha ribadito più volte che le misure di riduzione fiscale saranno subordinate alla disponibilità di coperture finanziarie adeguate ed equivalenti. La correzione dei conti pubblici concordata con Bruxelles prevede un piano di riequilibrio settennale, rendendo necessario un approccio prudente e sostenibile. Le risorse disponibili saranno quindi individuate tramite razionalizzazioni della spesa pubblica, lotta all'evasione fiscale e possibile revisione di alcuni regimi di agevolazione fiscale ritenuti meno efficaci.

L'obiettivo dell'esecutivo è mantenere il rapporto deficit/PIL sotto controllo, senza rinunciare agli interventi strategici per stimolare la crescita economica e supportare i cittadini con redditi medi e le imprese che investono in innovazione.

Ires premiale: incentivi strutturali per le imprese

Una delle misure chiave in agenda è la stabilizzazione del taglio dell'Ires dal 24% al 20% per le aziende che effettuano investimenti in beni strumentali nell'ambito dei programmi Transizione 4.0 e 5.0. La misura, introdotta in via temporanea, potrebbe diventare permanente per incentivare le imprese a innovare e rafforzare la loro competitività a livello internazionale.

Secondo gli analisti, l'iniziativa potrebbe generare un ciclo virtuoso: la riduzione del carico fiscale favorirebbe nuovi investimenti, stimolando la crescita del PIL e contribuendo, a medio termine, ad aumentare il gettito fiscale grazie all'espansione dell'attività economica.

Taglio Irpef: attenzione al ceto medio

Sul fronte dei redditi personali, il governo punta a ridurre la pressione fiscale per circa 8 milioni di contribuenti appartenenti al cosiddetto ceto medio, una fascia che non ha beneficiato né della riduzione del costo del lavoro né della recente riforma Irpef. La proposta in esame prevede una riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 50 e 60mila euro.

Se l'operazione si limitasse ai redditi fino a 50mila euro, il costo per le casse pubbliche sarebbe di circa 2,5 miliardi di euro; l'estensione ai redditi fino a 60mila euro porterebbe l’onere a 4 miliardi di euro. Questa misura, già prevista nella legge di Bilancio, era stata rinviata per esigenze di copertura finanziaria, ma resta una delle priorità politiche per il 2025.

Incentivi all'occupazione: maxi deduzione al 120%

Confermato anche l’incentivo fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato, attraverso una maxi deduzione del 120% per le aziende che assumono giovani e persone in condizioni di forte svantaggio. Questa misura sarà prorogata per i prossimi tre anni con l’intento di favorire l’inserimento lavorativo stabile e contrastare il precariato, in particolare nelle aree economicamente più deboli del Paese.

Secondo le stime del Ministero dell’Economia, la proroga potrebbe generare un aumento delle assunzioni nel settore privato, con benefici sia in termini di occupazione sia di crescita del gettito contributivo.

Fiscalità internazionale e Testi unici: semplificazione in arrivo

Nell’ambito della delega fiscale, l’esecutivo sta lavorando a migliorie sui decreti attuativi, con un focus particolare sulla fiscalità internazionale e sulla gestione del reddito d’impresa. In agenda, anche una revisione del calendario delle scadenze fiscali per rendere gli adempimenti più sostenibili per le aziende e i professionisti.

Un importante passo avanti sarà rappresentato dall’adozione del Testo unico su Versamenti e Riscossione, attualmente in attesa del parere delle commissioni parlamentari dopo l’approvazione in prima lettura del 17 settembre 2024. Entro l'anno, il governo punta a varare un Codice unico tributario, con l’obiettivo di semplificare la normativa e ridurre l’incertezza interpretativa per imprese e cittadini.

La sfida dei crediti inesigibili: uno stock da 1.275 miliardi

Uno dei dossier più complessi resta quello dello smaltimento dei crediti fiscali inesigibili, che al 31 dicembre 2024 ammontavano a 1.275 miliardi di euro. Per affrontare la questione, il Ministero dell’Economia ha istituito una commissione tecnica incaricata di analizzare le cause del fenomeno e individuare possibili soluzioni.

La decisione finale su come procedere sarà tuttavia di natura politica, con l’esecutivo chiamato a trovare un equilibrio tra esigenze di bilancio e necessità di alleggerire il carico di crediti deteriorati sulle finanze pubbliche. Tra le ipotesi in discussione, nuove misure di definizione agevolata e strumenti di riscossione più incisivi.

Rottamazione cartelle: risultati e prospettive future

La rottamazione delle cartelle esattoriali ha prodotto risultati significativi nel corso del 2024, con un incasso di 4,6 miliardi di euro nei primi 11 mesi dell'anno. Considerando l’intero periodo di applicazione delle diverse misure di definizione agevolata introdotte negli ultimi otto anni, l’Erario ha recuperato complessivamente 31,6 miliardi di euro.

Questi numeri confermano l’efficacia della rottamazione come strumento per incentivare il pagamento dei debiti tributari e ridurre il contenzioso, ma sollevano anche interrogativi sulla sostenibilità di un ricorso sistematico a queste misure. Il governo sta valutando l’opportunità di nuove edizioni, compatibilmente con gli obiettivi di bilancio.

Fra crescita economica e rispetto dei vincoli di bilancio

Il governo si muove su un crinale delicato tra la necessità di sostenere la crescita economica e il rispetto dei vincoli di bilancio. Le misure proposte, dalla riduzione dell'Irpef per il ceto medio alla stabilizzazione dell'Ires premiale, rappresentano un tentativo di stimolare consumi e investimenti, ma la loro attuazione sarà vincolata alla capacità di individuare coperture adeguate.

Le prossime settimane saranno decisive per delineare con maggiore precisione il quadro delle riforme fiscali, mentre il confronto con le istituzioni europee e gli stakeholder economici proseguirà per garantire un equilibrio tra crescita e sostenibilità finanziaria.

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