Fisco: dal governo una mano tesa al cittadino contribuente, maggiore chiarezza e più garanzie

- di: Redazione
 
Era stata una delle promesse fatte in campagna elettorale e da ieri così è, con il Consiglio dei Ministri che ha approvato delle revisioni al sistema tributario, che possono essere tranquillamente viste come innovazioni pensate e attuate per rendere più ''facile'' la vita della maggioranza dei contribuenti,
Il primo provvedimento, sotto la forma di un decreto legislativo a firma del viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, rivede il contenuto dello Statuto dei diritti del contribuente, di cui ne revisiona la disciplina, garantendo ''la certezza del diritto". Con questo provvedimento si risponde alle critiche, da parte degli esperti del settore, secondo i quali lo Statuto dei diritti del contribuente è stato troppo spesso ignorato nei suoi contenuti.

Fisco: dal governo una mano tesa al cittadino contribuente

Nello specifico, nel provvedimento si sottolinea che ''le disposizioni dello Statuto del contribuente concernenti la garanzia del contradditorio e dell’accesso alla documentazione tributaria, la tutela dell’affidamento, il divieto del ne bis in idem e l’autotutela attengono ai livelli essenziali delle prestazioni e stabilisce che le norme tributarie impositive che recano il presupposto d’imposta e i soggetti passivi si applicano ai soli casi previsti dalla norma''.

Poi viene confermato il principio della non retroattività delle disposizioni tributarie. Una cosa che, andando per similitudine al principio adottato nell'attuazione di nuovi articoli del codice penale o a una diversa formulazione di esistenti, avrebbe dovuto essere scontata. Ma fino ad un certo punto, se il governo è stato costretto a intervenire. Molto interessante è l'espressa disciplina del ''principio del contraddittorio'', stabilendo quindi, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, che ''tutti i provvedimenti che incidono sfavorevolmente nella sfera del destinatario devono esser preceduti, a pena di annullabilità, da un contraddittorio informato ed effettivo''. Cioè, qualsiasi provvedimento punitivo nei confronti di chi ne è destinatario deve, pena la non applicabilità, essere preceduto da un confronto, appunto in contraddittorio, con chi irroga la sanzione.
L'altro provvedimento approvato dal Consiglio del Ministri interviene su un altra incombenza per il cittadino contribuente, riguardando gli adempimenti e il calendario dei versamenti, che, soprattutto nel periodo estivo, diventano pressanti, dal momento che le scadenze sono oltre un centinaio.

Su questo punto il viceministro Leo, appena qualche giorno fa, era stato molto chiaro dicendo che l'esecutivo ''vuole un calendario certo e con tempi certi'', annunciando che il calendario dei versamenti terrà conto della quotidianità dei cittadini, quindi rimodulando con tempi diversi le scadenze che in numero enorme oggi coincidono con il periodo estivo e su quello delle festività di fine anno. Una diversa articolazione che avrà benefici su tutti, non solo quindi sui cittadini, ma anche sull'amministrazione.
Il processo di ''umanizzazione'' del rapporto tra cittadino e amministrazione tributaria riguarda anche il capitolo delle sanzioni che oggi, per ammissione dello stesso viceministro Leo, sono eccessivamente onerose e che, quindi, saranno riallineate a quelle del resto d'Europa.

Tra i molti aspetti oggettivamente positivi delle decisioni assunte dal governo ce ne sono alcuni apparentemente di profilo tecnicistico, ma che, invece, vanno incontro al contribuente, come ''l’obbligo di conservazione decennale della documentazione tributaria anche alle scritture contabili; decorso il decennio è preclusa all’amministrazione finanziaria l’utilizzabilità, a fini probatori, della documentazione''.

In questo modo si pone sostanzialmente fine alla negazione dell'oblio per la posizione amministrativa del contribuente, che da oggi ha un termine temporale ben preciso - dieci anni - dopo il quale vecchi documenti non potranno essere più usati contro di lui. Disponendo anche in campo tributario il principio del ''ne bis in idem'', si stabilisce che l’amministrazione possa esercitare l’azione accertativa una sola volta per ogni periodo d’imposta. Alla stessa amministrazione finanziaria viene imposto il divieto di divulgare, nell’esercizio della propria azione, i dati dei contribuenti acquisiti anche attraverso altre banche dati.
Il CdM ha quindi proceduto (con un decreto legislativo, nella formulazione dell'esame preliminare) alla razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari. Con chiari obiettivi, tra i quali: ''Razionalizzare (....) gli obblighi dichiarativi, riducendone gli adempimenti''; ''semplificare la modulistica prescritta per l’adempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento''; ''ampliare le forme di pagamento'', ''incentivare l’utilizzazione delle dichiarazioni precompilate''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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