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Federchimica: "Il settore chiuderà il 2021 con un pieno recupero dei livelli pre-Covid"

- di: Daniele Minuti
 
Federchimica: 'Il settore chiuderà il 2021 con un pieno recupero dei livelli pre-Covid'
Si è tenuta l'assemblea di Federchimica durante la quale, dopo la conferma di Paolo Lamberti (nella foto) nel ruolo di presidente per i prossimi due anni, sono state tracciate le stime per l'intero settore dell'industria chimica che rappresenta il sesto segmento industriale per l'Italia e il terzo produttore a livello continentale.

Stime di Federchimica: "Il settore chiuderà l'anno in recupero dei livelli pre-Covid"

I dati più confortanti vengono dalla reazione alle conseguenze della pandemia da Covid-19: dopo aver subito gli effetti del lockdown in misura minore rispetto alla media manifatturiera, la produzione del settore ha registrato un'ottima ripartenza nei primi sette mesi dell'anno (+10,5% su base annua) che ha permesso di far risalire la produzione su livelli molto simili a quelli del periodo precedente all'emergenza sanitaria (solamente 1,5 punti percentuali al di sotto del valore registrato nel 2019).

Le previsioni di Federchimica vedono l'intero settore capace di chiudere l'anno in corso con un recupero pieno dei livelli precedenti alla crisi e con previsioni di crescita per l'anno prossimo pari a 3 punti percentuali. L'andamento però è disomogeneo fra settori clienti e applicazioni (ripartenza della domanda massiccia per i comparti legati alla casa, seppur legata alla crisi dei chip, mentre è stentata per il sistema della moda). La domanda dei prodotti chimici che servono per igiene e sicurezza rimane sostenuta, così come quella per le materie utili per protezioni individuali, per garantire conservazione in casi di trasporto anche per via della crescita dei servizi di consegna e commercio via internet.

Le previsioni per l'industria chimica nel 2021 sono quindi di un incremento della produzione pari a 8,5 punti percentuali, che potrebbe quindi compensare la discesa del 7,7% del 2020 superando il fatturato pre-crisi che era di 56 miliardi. Anche l'export potrà confermarsi in forte crescita (+2,5% previsto dopo il +8% dell'anno in corso) potendo beneficiare di una ripresa diffusa ai principali mercati di destinazione.

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